Apple e fisco, un cold case che ha bruciato miliardi

13 miliardi di euro di tasse da restituire all'Irlanda (che peraltro non sembra volerli): finora in Europa a Apple e ad altre multinazionali era andata abbastanza bene. Stavolta però...

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a cura di Pino Bruno

E se osservassimo la vicenda Apple/Irlanda/tasse/Commissione Europea con la chiave di lettura della nemesi? Nemesi (gr. Νá½³μεσις, lat. NemÄ•sis) - dice la Treccani -  nella mitologia greca e latina è la personificazione della giustizia distributiva, e perciò punitrice di quanto, eccedendo la giusta misura, turba l'ordine dell'universo. Ecco, è quell'"eccedendo la giusta misura" che ha acceso la mia personale lampadina. E poi la memoria da elefante del vecchio cronista ha ripescato la vecchia vicenda del caricabatteria universale, naufragata in una bolla di sapone. Altri tempi, altri atteggiamenti, altri commissari europei, potremmo dire.

cold case

Ora, è indubbio che le aziende debbano fare profitti e cercare di avvalersi di tutti i mezzi (legali) per avere bilanci solidi e in crescita. Non sembra che lo 0,005% di tasse pagate all'Irlanda possa rappresentare "la giusta misura", tanto più se aliquota e triangolazioni societarie sono palesemente in rotta di collisione con le norme europee. Apple risponde di aver rispettato le leggi locali, facendo quello che fanno tutti: sfruttare al meglio ogni possibilità di risparmiare sulle tasse. Chi ha ragione e torto lo deciderà in ultima istanza la Corte di giustizia dell'Unione Europea, ma il vero nodo è quello della "giusta misura".

Da sempre gli Over the Top e in genere le multinazionali "annusano" l'aria europea in cerca di scappatoie per penetrare il mercato nel modo più indolore possibile. Anche a questo servono i lobbisti, i cui uffici circondano i palazzi del potere a Bruxelles. Si vince (spesso) e si perde (talvolta), come nel caso di Apple. L'azienda di Cupertino, che aveva già umiliato la UE nella contesa sul caricabatteria universale, ha cercato di stravincere. Stavolta però ha "ecceduto la giusta misura" e, a quanto pare, la nemesi l'ha stoppata. Tra qualche giorno tocca a Google, per privacy e presunto abuso di posizione dominante nella pubblicità. I cassetti della commissaria danese Margrethe Vestager sono pieni di cold case