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iPad Mini (2021), pregi e difetti del tablet che molti dovrebbero acquistare | Recensione

Nella recensione di iPad Mini 6 analizzeremo i pregi e i difetti del prodotto e vi aiuteremo a capire se è il prodotto adatto alle vostre esigenze.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

iPad Mini è, tra i tablet Apple, il prodotto dalla storia più irregolare, molto supportato nei primi anni di vita dalla sua creazione e poi letteralmente abbandonato a se stesso. L’azienda di Cupertino ha sviluppato l’ecosistema iPad anno dopo anno, con sempre modelli aggiornati di iPad / iPad Air e soprattutto, negli ultimi anni, iPad Pro, e nel frattempo la versione Mini rimaneva legata a caratteristiche del passato.

Finalmente Apple ha cambiato idea e ci ha regalato il nuovo Mini di sesta generazione, o iPad mini 2021, un prodotto totalmente nuovo rispetto a quanto visto finora su questa linea, con alcune caratteristiche prese in prestito dalla versione Pro.

Il nuovo iPad Mini è un ottimo tablet, praticamente non c’è alcun altro prodotto nel mercato in grado di offrire un’esperienza simile in un formato così ridotto, ed è la sua portabilità il motivo per cui molti, alla ricerca di un nuovo tablet, dovrebbero considerarne l’acquisto.

Tuttavia non è perfetto in ogni aspetto, non è adatto per tutte le attività e, secondo chi vi scrive, Apple ha perso alcune opportunità che avrebbero reso iPad Mini veramente un prodotto unico. Nei prossimi capitoli analizzeremo nel dettaglio i pregi e i difetti di questo prodotto e vi aiuteremo a capire se è il prodotto adatto alle vostre esigenze.

Ripercorriamo velocemente la storia di iPad Mini

Il primo iPad Mini è stato presentato nel 2012, quasi dieci anni fa, e all’epoca non rappresentava una grande novità. In quegli anni i produttori di tablet erano molti più di quelli veramente attivi oggi. Se diamo uno sguardo al market share mondiale dei tablet, Apple conduce con oltre la metà dell’interno mercato, seguita da Samsung, con poco più del 25%. In pratica l’80% del mercato è diviso tra Samsung (tablet Android) e Apple (iPad), mentre il restante 20% circa vede Amazon con i vari “Fire”, prodotti mediamente economici e Huawei che conquista qualche punto percentuale. Il mercato italiano non è molto differente, se non per i primi due player, Samsung e Apple che si danno maggiormente battaglia, seguiti a distanza da Huawei, e tutti gli altri si spartiscono le briciole. Il mercato dei tablet ha quindi perso interesse per moltissimi brand, a parte quelli citati poco fa.

Nel 2012, come accennato, la situazione era molto differente, anche se non in termini assoluti dato che Apple possedeva le quote di mercato più ampie, ma nel mondo Android i produttori che si spartivano il resto del mercato erano maggiori e più agguerriti. Amazon era ben posizionata con i suoi Fire (FireOS è basato su Android), c’erano diversi prodotti Asus, LG, i Nexus di Google e, ovviamente, un sacco di modelli Samsung. Più che altro c’era molto interesse per i tablet piccoli, quelli con schermo da 7” (o anche meno), così Apple presento il Mini, una versione con schermo da 7.9”, che aveva l’obiettivo di combattere proprio in questa fascia dei tablet con schermo ridotto o, meglio, dimensioni generali ridotte rispetto i modelli da 10” circa.

iPad Mini fu supportato per quattro anni consecutivi, quindi con una versione aggiornata del 2013 (iPad Mini 2), 2014 (iPad Mini 3) e 2015 (iPad Mini 4). I nuovi modelli erano caratterizzati quasi esclusivamente da un aggiornamento hardware del processore, incremento della memoria RAM e tagli di memoria (spazio di archiviazione), senza alcuna modifica allo schermo da 7,9” che dall’iPad Mini 2 all’iPad Mini 4 rimase inalterato nella dimensione e risoluzione (Retina Display da 2048x1536 pixel), con piccoli miglioramenti alla produzione e soluzione anti-riflesso. Migliorava anche la fotocamera, la connettività Wi-Fi e Bluetooth e la batteria, ma il modello d’uso rimaneva pressoché identico.

Il 2016 non portò nessun nuovo iPad Mini, e poco dopo Apple decise di abbandonarne lo sviluppo, e il motivo, anche se non comunicato ufficialmente, era legato alle scarse vendite. Il prodotto non era malvagio, anzi, rispetto le controparti Android economiche riusciva ugualmente a offrire un’ottima esperienza d’uso, ma fu il periodo storico ad essere avverso alle vendite dell’iPad Mini e, in generale, a tutti i tablet piccoli. Quando fu presentato il primo iPad Mini, gli smartphone erano “piccoli”, il termini “phablet” ancora non veniva usato regolarmente, mentre dal 2015 circa in poi gli smartphone iniziarono a diventare più grandi. Apple stessa presentò gli iPhone “Plus” (e poi Max) con schermo da 5,5” e poi più grandi.

Uno schermo da 5,5” non era lo stesso di uno da 7,9”, ma la differenza non era così grande, soprattutto considerando che si arrivava da un’epoca in cui la dimensione media dello schermo di uno smartphone era più piccola. Quindi la gente iniziò a usare i phablet anche per attività che prima delegava ai tablet, rendendo la misura dell’iPad Mini (e in generale dei tablet piccoli) una via di mezzo considerata poco utile, spostando l’interesse per i tablet solo sui modelli più grandi, con schermo da 9/10”. Dopotutto il termine phablet, una via di mezzo tra “phone e tablet”, giustifica il modello d’uso applicato all’epoca.

Alcuni anni dopo, e anche oggi, il termina phablet è caduto in disuso dato che gli smartphone sono tutti più grandi, anzi mediamente più grandi di quelli che venivano definiti phablet. Tutti gli schermi, in generale, negli anni sono aumentati di dimensione e il modello d’uso e fruizione dei contenuti è cambiato nel tempo, ridefinendo i concetti di grande e piccolo, motivo per cui alcuni anni dopo Apple ritirò nuovamente fuori dal cilindro il sui iPad Mini. Era il 2019 e si trattava semplicemente del “nuovo iPad mini” di quinta generazione, un modello che in realtà non portava molte novità tecniche, infatti rappresentava un miglioramento dell’infrastruttura hardware ma con lo stesso schermo da 7,9”. Piuttosto la novità era software , dato che utilizzava iPadOS, il sistema operativo Apple ottimizzato per l’uso su iPad, e la compatibilità con Apple Pencil (di prima generazione) due motivi probabilmente più che sufficienti per dare una nuova chance al piccolo iPad. Non abbiamo i dati di vendita di questo iPad Mini, ma siamo felici che Apple abbiamo rilanciato quest’anno con il nuovo iPad Mini di sesta generazione che, diversamente da quanto abbiamo visto fino ad ora, rappresenta il più grande cambiamento con il passato.

Caratteristiche tecniche ed estetiche

Il nuovo iPad Mini 2021 (sesta generazione) non è caratterizzato unicamente da un’aggiornamento hardware, ma cambia anche forma, conformandosi con il design dei modelli Pro, offre uno schermo più grande da 8,3”, è compatibile con Apple Pencil di seconda generazione ed è anche l’iPad Mini più piccolo di sempre, soprattutto considerando i miglioramenti e lo schermo più grande.

Impugnandolo verticalmente, è alto 195,4 mm, largo 134,8 mm e spesso 6,3 mm, per un peso di 293 grammi (o 297 grammi per il modello con anche modulo cellulare). Costruito interamente in alluminio riciclato, il bordo è piatto come per i modelli Pro, scelta di design che migliora anche l’ergonomia d’uso, permettendo di impugnarlo saldamente in qualsiasi direzione. Nei bordi corti sono ricavate le feritoie che nascondono gli altoparlante stereo (in realtà c’è un solo altoparlante per lato, non due come si potrebbe intendere guardando la descrizione sul sito Apple. I pulsanti di controllo del volume sono posizionati sempre in un bordo, quello che è da intendere come bordo superiore (si può usare in tutte le direzioni considerando che lo schermo può ruotare in base a come lo s’impugna), assieme al tasto di accensione che integra il sensore Touch ID per il riconoscimento dell’impronta digitale. Nel bordo opposto è presente il connettore USB Tipo-C, un’altra novità rispetto a tutti gli altri iPad Mini precedenti che lo conforma anche con gli iPad Pro, mentre nel bordo destro c’è il connettore magnetico per Apple Pencil di seconda generazione. Sempre su questo bordo troverete anche il carrellino per schede SIM sulla versione dotata di connettività cellulare.

Dietro c’è unicamente la fotocamera abbinata al flash LED, mentre davanti, lungo il bordo dello schermo è nascosta, quasi invisibile, la videocamera anteriore. Manca del tutto lo smart connector, che permette sugli altri iPad di collegare una tastiera, una mancata opportunità per Apple, come vedremo più avanti.

La dotazione tecnica prevede il chip A15, la massima evoluzione dell’attuale SoC Apple, con una CPU dotata di 6 core (2 ad alte prestazioni e 4 ad elevata efficienza) abbinato a una GPU con 5 core, un Neural Engine a 16 core e 4GB di memoria RAM. Non mancano Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.0.

È possibile abbinare iPad Mini a la cover Smart Folio, che lo protegge davanti e dietro, si collega magneticamente ed è possibile ripiegarla per mantenere l’iPad Mini in verticale, leggermente inclinato.

Nella confezione, assieme a iPad Mini, è presente un cavo USB Tipo-C da 1 metro e un caricabatterie da 20 Watt.

Apple Pencil di seconda generazione, per fortuna

L’Apple Pencil di seconda generazione è, senza ombra di dubbio, migliore rispetto a quella di prima generazione, semplicemente per una caratteristica: sarà sempre carica. La possibilità di collegarla all’iPad magneticamente è un ulteriore comodità, ma la conseguenza di questo sistema di aggancio è la ricarica della batteria interna tramite induzione magnetica. Dal punto di vista dell’utilizzo vero e proprio non c’è molta differenza, se non la possibilità di utilizzare il doppio tap per cambiare strumento velocemente, sul modello di seconda generazione.

La prima versione è ancora valida per coloro che la usano molto spesso, e che quindi non si ritrovano a lasciarla inutilizzata per diversi giorni, lasso di tempo sufficiente per ritrovarla sempre scarica nel momento del bisogno. È vero che la ricarica tramite il connettore Lightning necessita di pochi minuti per avere qualche decina di minuti di autonomia, ma rimarrà sempre l’incognita di trovarla scarica nel momento del bisogno. Oltretutto la possibilità di inserirla direttamente nel connettore Lightning degli iPad è da una parte una comodità, dall’altra rappresenta un metodo che non ci è mai andato molto a genio poiché è sufficiente un movimento maldestro per danneggiarla, o danneggiare direttamente la porta Lightning dell’iPad per via dell’ingombro una volta inserita. Aggiungiamo il fatto che siete praticamente costretti ad acquistare una custodia apposita con il vano per l’Apple Pencil o avere uno scomparto nella borsa o zaino dove riporta al sicuro. Insomma, Apple Pencil è stata una grande aggiunta al mondo iPad, ma da quando è stato presentato il modello di seconda generazione, non vediamo l’ora che Apple abbandoni il primo modello su tutta la sua linea.

L’unico debole vantaggio offerto dalla versione di prima generazione è il prezzo, pari a 99 euro nel momento in cui scriviamo questa recensione. Considerando che il modello di seconda generazione costa 135 euro, i 36 euro di differenza richiesti per il secondo modello valgono ampiamente i vantaggi e la comodità aggiuntiva. Peccato che non si possa scegliere e che alcuni iPad siano compatibili unicamente con la prima Apple Pencil. Attualmente i modelli compatibili con Apple Pencil di seconda generazione sono, oltre al nuovo iPad Mini di sesta generazione, iPad Air di quarta generazione, iPad Pro da 12,9 pollici dalla terza generazione e iPad Pro da 11 pollici, tutte le generazioni. Per completezza, i modelli compatibili con Apple Pencil di prima generazione sono: iPad (6a, 7a, 8a e 9a generazione) iPad mini di 5a generazione, iPad Air di 3a generazione, iPad Pro da 9,7”, iPad Pro da 10,5” e iPad Pro da 12,9”, di prima o seconda generazione. Se avete un iPad, non sapete di quale modello si tratta e volete sapere se è compatibile con Apple Pencil, è possibile riconoscerlo direttamente dal codice prodotto e confrontarlo con le informazioni presenti in questa pagina del sito Apple (identificazione modello iPad).

La portabilità è il suo punto forte

A vederlo sembra un piccolo iPad Pro in miniatura e riuscirete a infilarlo ovunque. Ripetiamo le misure, cioè 19,5 di altezza per 13,5 cm di larghezza, all’incirca, quanto la grandezza di una mano di medie dimensioni. Aprite la vostra mano divaricando le dita, guardatela, e a meno che non abbiate mani molto piccole, quello che vedete è all’incirca l’ingombro di iPad Mini 2021. Abbiamo provato a inserirlo nella tasca di un monospalla, in un marsupio, in una pochette, è praticamente impossibile non trovare un posto in cui inserirlo facilmente.

Non riuscirete a portarlo in una tasca dei pantaloni o della giacca, soprattutto con la custodia e la Apple Pencil collegata, a meno che non indossiate indumenti con tasche molto capienti. Nelle prove che abbiamo fatto mancava poco più di un centimetro, ma questo ci basta per dire che non possiamo dare per scontato che si possa portare facilmente in un paio di pantaloni, anche se è entrato perfettamente nella tasca laterale di un pantalone casual. Insomma, non possiamo essere accurati in questa informazione, dipende molto da come vestite, in ogni caso troverete sicuramente il modo di portarlo sempre con voi.

Ci è capitato, come esempio, di portare iPad Mini con noi anche nel weekend durante una passeggiata, cosa che non ci è mai passato per la testa prima di iPad Mini, dato che ciò avrebbe comportato portare con noi uno zaino, dato che nel borsello / monospalla un iPad più grande non entrerebbe facilmente. Certo se siete una donna solita a uscire con una borsetta non farà molta differenza il weekend dai giorni della settimana, e in ogni occasione avrete modo di portare con voi il piccolo iPad.

Il peso, di poco meno di 300 grammi (293 grammi la versione solo Wi-Fi e 297 grammi la versione con connettività cellulare) è tale da non incidere negativamente sulle doti di portabilità. Come confronto, l’iPhone 13 Pro pesa 204 grammi e l’iPhone 13 Pro Max pesa 240 grammi. Non sono quei 60 grammi in più che si faranno sentire.

Per questa recensione ci siamo presi qualche giorno in più rispetto a diverse altre testate, alcune delle quali hanno identificato il nuovo iPad Mini come un ottimo tablet casalingo. Crediamo che questo sia un consiglio totalmente sbagliato, perché iPad Mini è, al contrario, l’iPad da portare sempre con se. Non avrebbe senso sminuire una delle caratteristiche migliore dell’iPad Mini, cioè la sua estrema portabilità, senza necessità di uno zaino o altre borse ingombranti in cui trasportarlo. Solo avendo con sé, in ogni momento, il piccolo tablet Apple ci si rende conto della quantità di momenti in cui può tornare utile.

Certo abbiamo sempre con noi lo smartphone, ma le occasioni dove uno schermo più grande, un supporto verticale (la custodia) o l’Apple Pencil tornano utili sono molteplici e non ve ne renderete conto fintanto che vi troverete in quelle situazioni. Abbiamo condiviso un video su YouTube, letto un libro, consultato in maniera più veloce un sito web, risposto a delle mail, ma anche effettuato operazioni più complicate come la consultazione di un foglio di calcolo, attività che si riescono a fare anche su uno smartphone, ma con una difficolta superiore. Non può essere messo in dubbio il vantaggio offerto da uno schermo più grande e un metodo di input preciso come l’Apple Pencil, decisamente più preciso del vostro polpastrello.

La tastiera, un’occasione mancata

Fra poco vi parleremo del modo in cui abbiamo usato Apple iPad Mini di sesta generazione nelle ultime due settimane, specificando quando ci siamo trovati bene, quando abbiamo avuto difficoltà e i motivi. Prima però è necessario parlare di uno dei principali difetti, o meglio, delle occasioni mancate di Apple con questo prodotto, poiché come vedrete molte attività sono influenzate da quanto state per leggere.

iPad Mini 2021 non è dotato dello smart connector, e cioè di un connettore magnetico che permette di utilizzare, ad esempio, la smart keyboard di Apple. Questo significa che se vorrete digitare del testo dovrete affidarvi alla tastiera virtuale a schermo. In realtà avrete tre modalità di input, la tastiera classica che occupa la porzione di schermo inferiore, in orizzontale o verticale, la tastiera flottante, che è praticamente la tastiera che avete sull’iPhone, quindi in forma ridotta, che potete posizionare e spostare dove volete sullo schermo, e la scrittura a mano libera tramite Apple Pencil. Nessuna di queste soluzioni è l’ideale se vorrete scrivere tanto e velocemente su iPad Mini.

La tastiera classica, se tenete iPad Mini in verticale e lo impugnate con due mani, vi offre una discreta ergonomia. Sarete costretti a tenere l’iPad tra i palmi delle mani e digitare con i pollici, posizione in cui il peso di iPad Mini si percepisce abbastanza, ma potrete resistere per diversi minuti, effettuare ricerche su un browser, interagire con un social network o rispondere a delle mail, ma difficilmente potrete scrivere un lungo testo senza la disperata necessità di desiderare una vera tastiera. Con il tablet in orizzontale, invece, la tastiera diventa inutile, poiché non riuscirete a coprire la distanza con i pollici. Forse chi ha mani molto grandi potrà gestire questo layout, ma tutti gli altri non potranno.

La scrittura con l’Apple Pencil non può sostituire la tastiera, non solo per la velocità di scrittura, ma anche per le capacità di riconoscimento, che nonostante siano ottime anche con una brutta calligrafia, non sono infallibili. Il miglior compromesso si ha con la tastiera flottante e la scrittura trascinando il pennino (o il dito), proprio come avviene su iPhone. In questa maniera è possibile avere le stesse prestazioni di scrittura con qualsiasi orientamento, la precisione del pennino, si ha la possibilità di digitare con una mano se occorre, ma si è sempre legati alla capacità di riconoscimento del sistema, che non è infallibile.

Ovviamente le dimensioni ridotte non permettono di utilizzare le tastiere degli altri iPad, ma non crediamo che la mancanza del connettore sia una conseguenza dell’impossibilità di creare una tastiera più piccola compatibile con il piccolo iPad. Se posizioniamo iPad Mini sopra una Smart Keyboard (o anche Magic Keyboard o tastiera per iMac), notiamo che l’area occupata dall’iPad Mini è sufficiente per comprendere tutti i tasti principali di una tastiera, con esclusione dei tasti dei caratteri speciali o tasti funzione. Una riduzione della dimensione dei tasti, o anche un layout di compromesso che vedrebbe lo spostamento dei tasti funzione o i caratteri speciali, sarebbero state due soluzioni per realizzare una cover con piccola tastiera annessa. Crediamo che la scelta di Apple sia quindi stata una questione strategica, e non un impedimento tecnico. iPad Mini, in questa veste, rappresenta una novità per Apple, se venderà bene allora probabilmente il prossimo anno vedremo un refresh con Smart Connector e tastiera come accessorio, in caso contrario rimarremo con un po’ di amaro in bocca.

Ma perché crediamo che una tastiera ufficiale Apple, una Magic Keyboard o Smart Keyboard possa rappresentare un accessorio utile per il piccolo iPad Mini ? Il motivo è semplice, perché ci siamo trovati in molte situazioni dove abbiamo desiderato una tastiera. Per scrivere lunghi testi, ovviamente, ma semplicemente anche per gestire molte mail, non solo per la scrittura ma anche per la possibilità di usare degli shortcut, come facciamo con gli altri iPad dotati di tastiera. Questo accessorio, da solo, trasformerebbe iPad Mini in un fenomenale strumento di lavoro, dall’ingombro ridottissimo. E se pensate che sia troppo piccolo, vi sbagliate.

La risoluzione elevata permette di visualizzare molte informazioni, e nonostante il multi-tasking non sia particolarmente confortevole, l’uso della singola applicazione non mostra particolare problemi. Certo è necessario mantenere il viso abbastanza vicino allo schermo, ma a parte questo non ci sono altri problemi. Dopotutto, ripercorrendo nuovamente la storia, ricordo i tempi dei Netbook (a partire dal 2007), questi microcomputer, molti con schermi da 7” o poco più, dotati di piattaforme hardware a basso consumo energetico e basati su Windows o distribuzioni linux, che per qualche anno si sono proposti come soluzioni per chi voleva un sostituto leggero e compatto dei classici notebook. Se era possibile lavorare con questi surrogati di notebook, un iPad Mini con tastiera e iPadOS rappresenterebbe un prodotto decisamente migliore di quanto ci è stato offerto dal mercato della tecnologia nel primo decennio degli anni 2000.

Ovviamente è sempre possibile abbinare a un iPad Mini (o anche a un iPhone o qualsiasi altro smartphone) una tastiera, ma si tratta di modelli bluetooth di terze parti, come la Logitech Key-To-Go o una qualsiasi degli innumerevoli modelli ripiegabili. Non funzionano male, ma rappresentano un prodotto in più da portare con se, senza una vera integrazione con l’iPad Mini. È un vero peccato, non ci resta che sperare che iPad Mini venda bene e sia abbastanza convincente perché Apple sviluppi una versione futura con Smart Connector e tastiera come accessorio originale.

I differenti campi d’uso

Abbiamo appena citato alcuni esempi d’uso, ma ora vi racconteremo più nello specifico tutti i modi in cui abbiamo usato

Attività lavorative

Con attività lavorative intendiamo quel mix di attività di ufficio, tra mail e suite office. In questo contesto l’esperienza è stata tiepida, principalmente per i problemi legati alla mancanza di una tastiera di cui vi abbiamo parlato. Senza alcun accessorio è possibile gestire le mail, lasciando le più complesse a un momento in cui è possibile accedere a un notebook o PC fisso. Dimenticate i lunghi testi o le presentazioni, il tempo di creazione sarebbe decisamente superiore rispetto a qualsiasi altra soluzione, e lo stesso vale per i fogli di calcolo. È possibile effettuare attività di controllo, come rivedere una presentazione e apportare qualche modifica, ma non sarebbe intelligente crearne una da zero se è possibile accedere ad altri strumenti più completi sotto il profilo delle periferiche di input.

Se invece fate molte videoconferenze, iPad Mini si comporta benissimo, grazie soprattutto alla capacità di inquadratura automatica, di cui parleremo più avanti.

Intrattenimento multimediale

Netflix, YouTube, Twitch, Prime Video o qualsiasi altra piattaforma di streaming video è ben fruibile da iPad Mini, con la limitazione definita dalla distanza di visione. Gli iPad più grandi possono essere posizionati a maggior distanza dagli occhi rispetto a quanto, naturalmente, vi troverete a fare con iPad Mini. Ciò lo rende ideale per uso in movimento, come ad esempio durante un viaggio, su un mezzo pubblico dove lo terrete a poca distanza dal volto. Sarà più che sufficiente per l’uso in aereo, dopotutto la dimensione non è differente rispetto agli schermi dell’intrattenimento a bordo della maggioranza delle compagnie aeree, ed è adeguato anche per situazione casalinghe, come a letto o su un divano, dove lo terrete principalmente in mano o appoggiato sul corpo.

Meno indicato se vorrete condividere lo schermo con altre persone in situazioni dove la distanza di visualizzazione sarà mediamente superiore. Ad esempio non sarà il massimo se vorrete avere un sottofondo d’intrattenimento durante un pranzo o una cena, appoggiato al tavolo; andrà ugualmente bene, ma non meglio di qualsiasi altro tablet più grande. iPad Mini è un prodotto molto più personale rispetto agli altri modelli.

La qualità audio, nonché la potenza, cioè il volume che si può raggiungere, non è al livello dei modelli più grandi, ma è più che buono per un uso in ambienti tranquilli, mentre è sufficiente in ambienti più rumorosi. Se vorrete usarlo, ad esempio, all’esterno con la rumorosità ambientale che si registra in una cittadina, sarà meglio che vi dotiate di un paio di auricolari.

Peccato per la mancanza di un jack audio, perdita poco condivisibile, che vi costringerà a usare auricolari bluetooth.

Montaggio video

Nella nostra ultima recensione dell’iPad Pro dotato di CPU M1, abbiamo constatato come sia possibile effettuare attività complesse, come il montaggio video, senza particolari problemi, anche con più flussi video 4K. iPad Mini è dotato del chip A15, la massima evoluzione dell’attuale SoC Apple, con una CPU dotata di 6 core (2 ad alte prestazioni e 4 ad elevata efficienza) abbinato a una GPU con 5 core, un Neural Engine a 16 core e 4 GB di memoria RAM.

A15 è considerevolmente più lento rispetto al chip M1 in applicazioni così complesse, ma è possibile comunque gestire file complessi. La reattività in tempo reale rimane adeguata, ma i tempi di rendering sono superiori. Lo schermo, in termini di dimensioni dei vari elementi, ad esempio con software di montaggio come LumaFusion, limita l’ergonomia e la velocità d’interazione, ma con software meno complessi, come il classico iMovie, l’esperienza è tutto sommato buona. iPad Mini non è un iPad “Pro”, che gestisce queste attività in maniera decisamente migliore, ma comunque se la cava.

eBook Reader / Appunti

Come eBook Reader l’iPad Mini è perfetto, semplicemente perché ha le giuste dimensioni, e lo stesso si può dire per l’uso come blocco note, ovviamente in abbinamento all’Apple Pencil di seconda generazione. Dopotutto ha le dimensioni di un romanzo tascabile o di un piccolo blocco per appunti. La forma squadrata, come abbiamo detto, ci permette di impugnarlo molto facilmente, anche con una mano, mentre con l’altro impugniamo la penna. Se invece volete leggere un libro, anche in questo caso si fa tutto con una mano, sfogliando le pagine con il pollice.

Videogiochi

iPad Mini è perfetto per giocare, e il motivo lo troviamo, ancora una volta, nelle dimensioni. Lo schermo da 8.3” è più grande di quello di qualsiasi console portatile; come raffronto la Nintendo Switch ha uno schermo da 6.2 pollici. Ovviamente non vogliamo confrontare i due dispositivi, dopotutto la Switch o, nei prossimi mesi la Steam Deck, sono due dispositivi nati per funzionare divinamente con i videogiochi, e in questa espressione sono inclusi i sistemi di comando. iPad Mini è un tablet, senza comandi fisici, ma se siete tra i casual gamer, andrà più che bene. Anzi, la dimensione compatta ma non troppo permette anche di afferrarlo bene, tenerlo fermo con i palmi e raggiungere i comandi virtuali con i pollici. E se vi piacciono i giochi che utilizzano i sensori di movimento, come ad esempio quelli di guida, allora avrete il miglior compromesso tra dimensione di schermo e manovrabilità; gli iPad più grandi, in questo esempio, sono fin troppo grandi e rendono i movimenti goffi, cosa che non accade con iPad Mini.

Non è comunque da sottovalutarne anche l’uso in abbinamento a servizi di cloud streaming. In questo caso è praticamente obbligatorio l’abbinamento a un controller, e la portabilità finisce in secondo piano rispetto ad altri modelli, ma l’esperienza rimane totalmente godibile. La connettività Wi-Fi 6 e 5G aiutano se vorrete usare questi servizi in movimento.

Audio stereo, poteva essere meglio

Abbiamo già accennato agli altoparlanti stereo nascosti dietro alle feritoie poste sui lati corti. Guardando come sono fatte, ad esempio nel bordo inferiore, a destra e sinistra della porta USB Tipo-C ci sono 10 forellini per parte, ma solo dietro alla linea di fori sinistra c’è l’altoparlante. Ciò si nota facilmente avvicinando l’orecchio ai fori, nonostante la struttura interna permetta all’audio di propagarsi e fuoriuscire anche dai fori a destra della porta USB Tipo-C, ma la potenza ridotta indica chiaramente il posizionamento dell’altoparlante.

Lo stesso comportamento si ravvisa guardando il bordo superiore, ma in questo caso abbiamo 6 forellini a sinistra della metà del tablet (definita da alcune linee di rottura in cui si vedono le antenne) e otto forellini a destra. L’altoparlante si nasconde dietro la feritoia più piccola (6 forellini). Non sappiamo se questa scelta possa influire in qualche modo sulla resa generale o la potenza dell’audio; a logica la risposta dovrebbe essere affermativa, in ogni caso sarebbe stato meglio posizionare gli altoparlanti nei pressi delle altre feritoie, per un motivo più pratico. Quando si vuole usare il tablet in orizzontale, il gesto più naturale è ruotarlo verso sinistra, e ciò porterebbe gli altoparlanti proprio sotto i palmi delle nostre mani.

La rotazione verso sinistra non è solo frutto di un’abitudine, condizione per cui potrebbe non essere uguale per tutti, ma è anche il posizionamento del pennino a suggerire questo layout, poiché in orizzontale rimarrebbe sul lato superiore, a portata di mano. Aggiungiamo anche che utilizzando la cover, è lo stesso verso di visione previsto da Apple sfruttando la cover come sostegno. Insomma, la scelta è poco condivisibile, poiché per evitare di soffocare il suono con le mani saremo costretti a ruotarlo nel verso opposto, tenendo il pennino verso il basso, e usando la cover come stand il suono è più distante dalle nostre orecchie.

In termini di qualità e potenza audio, come abbiamo accennato non siamo ai livelli di iPad Pro, ma sono idonei per un uso in ambienti interni con rumorosità ambientale ridotta. La qualità è sufficiente per ascoltare un video YouTube o una puntata di una serie TV da Netflix, ma se avete un paio di auricolari con voi, vi consigliamo di utilizzarli.

Fotocamera e videocamera

La fotocamera posteriore è un modello con sensore da 12 megapixel e apertura f/1.8 già vista su alcuni iPhone. Ottica a 5 elementi, autofocus, LED flash True-Tone (quad LED). L’abbinamento al chip A15 permette di registrare video fino a risoluzione 4K a 60 FPS, con stabilizzazione. Le prestazioni della fotocamera posteriore non sono male, anzi sono assolutamente soddisfacenti, ma continuiamo a credere che una fotocamera su un tablet, anche se di dimensioni ridotte come l’iPad Mini, sia poco utile, soprattutto se avete in tasca uno smartphone in grado di fare di meglio. Esistono comunque situazioni dove può tornare utile ma, a meno che non possedete uno smartphone molto vecchio e deciderete di acquistare iPad Mini, allora le occasioni sono ridotte allo scatto di una foto da allegare velocemente a un messaggio di posta o poco altro.

Differente invece è il nostro giudizio per la videocamera anteriore, che nell’attuale epoca delle videochiamate acquista un valore totalmente differente. Il sensore è sempre da 12 megapixel, con un’apertura più ridotta pari a f/2.4. Dati tecnici a parte, Apple ha integrato il sistema di riconoscimento della persona e l’inquadratura automatica, che rende le videochiamate più dinamiche e non ci costringe a rimanere in fissa davanti allo schermo. Quando vi sposterete il sistema allagherà o stringerà l’inquadratura, vi seguirà, come una sorta di regia automatica. Gli altoparlanti si comportano bene nella riproduzione delle voci e i due microfoni catturano la nostra voce in maniera più che soddisfacente.

Autonomia

L’autonomia è molto dipendente dal modello d’uso, considerando che diversamente da uno smartphone il tablet può essere usato molto intensamente, come sporadicamente durante la giornata. Con un uso che possiamo definire intermedio, quindi usato più volte durante la giornata per controllare le mail, consultare il web, riprodurre alcuni filmati e utilizzare qualche videogioco, dovrete ricaricarlo ogni due giorni circa. Con un uso molto intensivo, ad esempio per la riproduzione video per diverse ore, arriverete a scaricarlo nella giornata, o comunque la batteria raggiungerà un livello tale che sarà consigliabile metterlo sotto carica per avere più autonomia il giorno successivo. Al contrario, con un uso sporadico, come “tablet da casa” da consultare ogni tanto durante la serata, potrà durare anche una settimana.

È difficile essere più precisi di così, ed è ormai da molto tempo che non facciamo più test di durata della batteria basati su un uso continuativo in diverse specialità, come la riproduzione continua di video o la navigazione web. Crediamo che non sia un metodo efficace per dare un’indicazione reale, dato che non ci immaginiamo nessuno che abbia la necessità di guardare ore e ore di filmati o navigare tutto il giorno, ininterrottamente, su internet. E dire che un prodotto è in grado di fare meglio o peggio di un altro lascia sempre con un’indicazione poco utile.

Quindi potete considerare la nostra indicazione di doverlo ricaricare ogni due giorni circa, situazione in cui molti utenti si ritroveranno.

Schermo: il “non problema” Jelly Scrolling

Lo schermo dell’iPad Mini 2021 è un “Liquid Retina”, cioè uno schermo LCD IPS con retroilluminazione a micro-LED, con diagonale da 8,3” e risoluzione di 2266x1488 pixel. L’inusuale risoluzione è, come al solito, il risultato delle “formule” adottate da Apple per avere uno schermo Retina, quindi con una densità pixel (in questo caso 326 ppi) tale da ottenere un livello di precisione delle immagini tale da nascondere i singoli pixel dalla vista ad occhio nudo. È compatibile con un’ampia gamma cromatica (P3), integra la funzione True Tone, che permette di regolare la temperatura colore in base alla luminosità ambientale, ed è a laminazione completa, cioè tutti gli stati che lo compongono sono uniti tra loro, limitando l’indice di riflessione.

Questa soluzione assieme a un trattamento anti-riflesso gli permettono di essere ben visibile in tutte le condizioni, non solo in ambienti molto luminosi ma anche all’aperto. La luminosità massimo di circa 500 nit aiuta in questo caso, e vi assicuriamo che riuscirete a utilizzarlo in qualsiasi condizione, non diversamente da quanto si riesce a fare oggi con un iPhone o un qualsiasi altro smartphone di fascia alta. Un rivestimento oleorepellente aiuta a tenere lontane le impronte digitali, e funziona piuttosto bene, anche se ogni tanto una pulita dovrete darcela.

Arriviamo ora al famigerato “elefante nella stanza” e cioè quello che nei giorni dopo le prime recensioni è saltato agli onori della cronaca, e cioè l’effetto “Jelly Scrolling”, che possiamo tradurre in italiano come “effetto gelatina durante lo scorrimento dello schermo”. In pratica quando scorrete una pagina web (o qualsiasi applicazione) verticalmente, si nota una sorta di disallineamento degli elementi visualizzati, come se seguissero un andamento a ondulatorio. Come se colpite una gelatina e la forza impressa che la muove si propagasse con un ritardo, creando questo movimento ondulatorio.

I filmati che sono comparsi in rete mostrano, in alcuni casi, una situazione surreale, ma la realtà è differente rispetto a un filmato registrato ad alta velocità e poi riprodotto al rallentatore. Non si tratta di un difetto, come ha puntualizzato Apple, bensì del normale comportamento di uno schermo il cui refresh avviene linea per linea. Altri smartphone o tablet mostrano lo stesso comportamento, quindi non è ben chiaro il motivo per cui questo comportamento sia saltato all’attenzione solo con l’iPad Mini. iFixit ha scoperto, smontando l’iPad Mini, che la scheda di controllo che si occupa del refresh dello schermo è ruotata di novanta gradi rispetto al suo posizionamento su altri iPad, e quindi il refresh dello schermo avverrebbe nel senso opposto, mostrando questo comportamento maggiormente con l’iPad Mini in verticale. Riproducendo lo stesso test su altri iPad, si nota lo stesso comportamento quando ruotati orizzontalmente (e infatti l’effetto su iPad Mini ruotato orizzontalmente è invisibili o quasi).

Purtroppo lo schermo dell’iPad Mini non è dotato di elevato refresh rate, soluzione che diminuisce l’impatto visivo di questo comportamento, ma in ogni caso si tratta di un normale funzionamento di tutti gli schermi LCD, montati su qualsiasi dispositivo. Quindi, in conclusione, non c’è alcun problema con lo schermo dell’iPad Mini, che rimane un ottimo schermo.

iPadOS, come va il multitasking ?

Come per tutti gli iPad, anche il Mini utilizza iPadOS come software di sistema. Una delle principali novità di iPadOS è la possibilità di sfruttare il multi-tasking, e cioè di posizionare, ad esempio, due applicazioni una di fianco all’altra o di attivare lo “slide over”, cioè posizionare un’applicazione in finestra ridotta sopra un’altra applicazione. Queste funzioni sul Mini si riescono a usare unicamente tenendo lo schermo molto vicino agli occhi, poiché in caso contrario diventerà complicato interagire efficacemente con le varie funzioni offerte dalle applicazioni. In pratica il multitasking rimane utilizzabile con la maggior parte delle applicazioni, ma finirete con l’usare un’applicazione per volta nella maggior parte dei casi.

Il prezzo, giustificato dall’unicità

iPad Mini è il più piccolo, ma non il meno costoso. Il prezzo di partenza è di 559 euro per la versione da 64GB solo Wi-Fi. Se volete il modello più capiente, da 256GB, il prezzo sale a 729 euro, e non c’è una versione intermedia. A farsi pagare molto è la connettività cellulare, che porta la versione base da 64GB a 729 euro e la versione da 256GB a 899 euro. Il caro prezzo della connettività “Cellular” non è un’unicità del modello Mini, ma tutti gli iPad costano dai 140 ai 170 euro se volete la connettività dati in movimento.

Il prezzo non è basso, ma nemmeno troppo alto, in pratica è semplicemente in linea con quello che offre. Se siete intenzionati ad acquistarlo vi consigliamo di considerare il modello da 64GB con connettività Wi-Fi+Cellular. La possibilità di essere sempre connesso alla rete, per un prodotto come questo, è un valore aggiunto, non differentemente da quanto accade con il vostro smartphone. 64GB è un taglio di memoria limitato, ma iPad Mini non è un dispositivo da riempire di foto, video o musica, quindi per molti dovrebbe essere una capacità sufficiente. Inoltre considerate che dovrete aggiungere, come minimo, la Apple Pencil di seconda generazione, che da sola costa 140 euro.

Il futuro iPad Mini, quello che vorremmo

iPad Mini 2021, nella sua forma attuale, è un prodotto convincente, ma come abbiamo detto ha qualche piccolo difetto che ci piacerebbe vedere sparire in una possibile futura versione. Come ci immaginiamo un iPad Mini di 7a generazione (2022) ? Sicuramente vorremmo vedere la presenza dello Smart Connector e almeno la Smart Keboard come accessorio. Lo spostamento degli altoparlanti in maniera tale da non coprirli quando lo s’impugna e, perché no, uno schermo a refresh rate elevato, magari anche variabile.

Non pretendiamo l’utilizzo della CPU M1, ma un po’ più di autonomia non guasterebbe. Per il resto, iPad Mini, è perfetto così.

Verdetto, chi dovrebbe acquistarlo

Se avete letto tutta la recensione, vi sarà chiaro che iPad Mini 2021 è un ottimo tablet, che non ha praticamente concorrenti. Tuttavia ha alcuni difetti, il principale è la mancanza dello Smart Connector che non permette di utilizzarlo con una tastiera sottile e compatta come la Smart Keyboard, disponibili per i modelli più grandi. Non ha il jack audio, gli altoparlanti dovrebbero essere invertiti di posizione per essere sfruttati meglio, l’autonomia non è male, ma non è stellare e si fa pagare caro. Questi difetti non hanno tutti la stessa gravità, e in realtà nessuna impedisce di poter sfruttare bene iPad Mini in moltissime occasioni senza limitazioni, semplicemente avrebbe potuto essere migliore.

Ma chi dovrebbe acquistare iPad Mini ? Coloro che vogliono un tablet tuttofare da portare sempre con sé, sia per lavoro che vita privata, indifferentemente che si tratti di un giorno della settimana o del weekend. Per lavorare, per giocare o intrattenimento multimediale. La chiave di lettura è la trasportabilità, la possibilità di inserirlo e farlo scomparire in un borsello, una borsa o uno zaino. Se lo acquisterete e prendere questa abitudine, vi troverete a usarlo in praticamente tutte le occasioni; pensate a ogni volta che vi siete trovati a usare lo smartphone, magari al bar, in attesa di un appuntamento, al ristorante per cercare un’informazione, o durante una riunione per prendere appunti. In tutte quelle situazioni sceglierete iPad Mini, e non solo perché l’avete con voi, l’avete acquistato e dovete usarlo, ma perché sarà più comodo.

Non comprate iPad Mini per lasciarlo a casa, sarebbero soldi sprecati. In quel caso è sufficiente un iPad classico, che vi costerà anche la metà e non avrà bisogno della rete cellulare.

Voto Recensione di iPad Mini 6 (2021)



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Compatto e trasportabile ovunque

  • Apple Pencil di seconda generazione

  • iPadOS

  • Altoparlanti stereo

  • Connettore USB Tipo-C

  • Perfetto in ogni occasione

Contro

  • Mancanza dello smart connector

  • Mancanza del jack audio

  • Poteva costare un po’ meno

  • Multitasking difficile

Commento

L’iPad perfetto per chi vuole un tablet super-trasportabile da avere sempre con sé, per lavoro, gioco, intrattenimento, durante la settimana o il weekend.

Informazioni sul prodotto

Immagine di iPad Mini 6 (2021)

iPad Mini 6 (2021)