Apple nega il rimborso delle app, se esageri

Almeno in un caso Apple ha chiesto a un cliente di rinunciare al diritto di farsi rimborsare le app. È una possibilità riconosciuta dalla legge, sfruttata in questo caso come risposta a un apparente caso di malafede.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Grazie alle norme europee è possibile chiedere ad Apple (e altri) il rimborso di un'applicazione entro 14 giorni senza dare spiegazioni. Le aziende possono tuttavia tutelarsi da chi abusa di questo diritto, come ha fatto recentemente Apple.

Stando a quanto racconta idownloadblog, infatti, c'è almeno un consumatore che ha chiesto troppi rimborsi in poco tempo. Questo ha fatto nascere il sospetto della malafede, così l'utente in questione si è trovato davanti un avviso perentorio: scaricando l'applicazione si rinuncia al diritto di recesso.

avviso di rinuncia di diritto al recesso alle app

Non è un abuso, perché la norma permette alle aziende di togliere il diritto di recesso al consumatore. Basta avvisare prima. L'avvocato Flavio Azzati spiegò infatti su Tom's Hardware, lo scorso giugno, che "il consumatore non potrà esercitare il diritto di recesso per le forniture digitali effettuate su supporto non materiale (acquisto di file audio, video, ebook), nell'ipotesi in cui l'esecuzione sia iniziata con il suo espresso consenso alla rinuncia del diritto di recesso".

Apple in altre parole ha solo messo in pratica una possibilità legale, in risposta a un comportamento che appariva in malafede. Il lettore spiega infatti di aver preso la finestra di quattordici giorni come un "periodo di prova", arrivando a chiedere un rimborso di 25 dollari sui 40 spesi, prima di trovarsi di fronte il messaggio. Forse non aveva intenzione di "fregare il sistema", e tutti vorremmo poter provare un'app a fondo prima di pagarla, ma è comunque un comportamento illecito.

Il fatto è che con Apple non ci sono periodi di prova. È lo sviluppatore che, se lo desidera, può creare una versione "ridotta" e gratuita della propria app per farla provare ai potenziali clienti. Su Google Play ci sono sempre due ore di tempo senza appellarsi al diritto riconosciuto dalla legge - ovviamente riconosciuto da Google. Microsoft, da parte sua, riconosce il diritto legale nel suo contratto d'uso come fa Apple.  

Apple iPhone 6 e iPhone 6 plus

Detto questo, la legge riconosce il diritto di recesso ma questo non si può interpretare forzatamente come un inesistente periodo di prova. La risposta di Apple è lecita dal punto di vista legale, ma a questo punto forse qualche lettore si sta chiedendo come si può esercitare il diritto di recesso per un'applicazione (o altri contenuti) comprata con l'iPhone.

Vediamo quindi come chiedere il rimborso di un'app per iPhone o iPad. Purtroppo non c'è un modo semplice di farlo direttamente dal dispositivo; bisogna aprire iTunes sul PC o sul Mac, accedere con il proprio account (in alto a destra) e cliccare su "Informazioni Account". Dopo aver inserito la password scorriamo in basso fino a "Cronologia Acquisti" e clicchiamo su "Elenco Completo". A questo punto possiamo individuare la transazione che c'interessa, e successivamente cliccare su "Segnala un problema". Sceglieremo poi l'opzione più vicina alla nostra motivazione per chiedere il rimborso. Non è sfacciatamente semplice, ma nemmeno tremendamente complesso.