Apple Pay e violazione delle norme antitrust: i nuovi sviluppi

Apple Pay viola le norme antitrust: la UE si schiera contro il blocco all'accesso dei servizi di pagamento terzi da parte di Apple.

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a cura di Francesca Fenaroli

I capi di accusa dell'Unione Europea contro Apple per violazione delle norme antitrust sono ormai noti, ma siamo vicini a nuovi sviluppi che potrebbero costare caro all'azienda di Cupertino: nel mirino della UE troviamo questa volta Apple Pay.

Come riporta il Financial Times, i provvedimenti della Commissione guidata da Margrethe Vestager saranno presto resi definitivi e si concentreranno sul blocco all'accesso dei servizi di pagamento che Apple impone a PayPal e altri sistemi bancari equivalenti.

Nello specifico l'accusa fa appello al modulo NFC degli iPhone, ovvero il componente attraverso cui si effettuano i pagamenti contactless, collegato alle carte di credito attraverso un sistema di "portafoglio" elettronico.

Apple ha da sempre bloccato l'accesso a questo servizio a enti terzi, adducendo come motivazione la sicurezza e la privacy degli utenti. Si tratta di una dinamica che richiama da vicino quella del download di app da fonti alternative, il cosiddetto sideloading, procedura a cui Tim Cook e la sua azienda si oppongono strenuamente.

Queste le parole di Tim Cook in una dichiarazione pubblica di inizio mese a proposito proprio del sideloading:

I legislatori stanno prendendo provvedimenti in nome della concorrenza che costringerebbero Apple a permettere l'uso di applicazioni su iPhone che aggirano l'App Store attraverso un processo chiamato sideloading. Questo significa che le aziende affamate di dati personali sarebbero in grado di aggirare le nostre regole sulla privacy, e ancora una volta tracciare i nostri utenti contro la loro volontà.

Se la Commissione procederà, la multa inflitta ad Apple per la violazione delle norme antitrust non sarà affatto simbolica: l'importo potrebbe ammontare addirittura al 10% del suo fatturato globale.

Per farsi un'idea più precisa, basti pensare che il fatturato del primo trimestre fiscale 2022 ammonta a 123,9 miliardi di dollari con una crescita dell'11% rispetto al trimestre precedente: la multa dell'Unione Europea potrebbe dunque superare i 4oo miliardi di dollari.

L'accusa di antitrust ad Apple Pay offre così un'ulteriore occasione per sferrare un colpo basso all'azienda di Cupertino, già nell'occhio del ciclone della più recente legislazione europea.

Il Digital Markets Act, in via di approvazione proprio in queste settimane, ha infatti come obiettivo proprio quello di ridurre la sfera d'influenza delle Big Tech aprendo spiragli a una maggiore scelta di provider di servizi anche nei "giardini murati" (walled garden) come l'ecosistema di Apple.