I prossimi iPhone potrebbero essere dotati della ricarica a induzione e senza il bisogno di implementare hardware aggiuntivo al loro interno. La supposizione si basa sul brevetto presentato dall'azienda di Cupertino presso l'Ufficio Brevetti Americano lo scorso giovedì.
Il sistema pensato da Apple prevede l'impiego di due bobine, una dedicata alla trasmissione di energia e l'altra che fa da ricevitore. Questa seconda bobina può essere quella di un dispositivo audio o aptico già presente nello smartphone.
La bobina dal lato iPhone può funzionare in due modalità, ovvero quella per la ricarica a induzione e quella per cui è stata progettata, ma è contemplata anche una terza modalità che prevede un uso simultaneo della bobina. Il tutto potrebbe avvenire attraverso l'impiego di frequenze differenti, capaci di inviare il giusto segnale alla bobina che, interpretandone la forza induttiva, abilita lo stato corretto.
Ovviamente un sistema di questo tipo richiede la creazione di una docking station capace di andare a toccare tutti i punti caldi dell'iPhone, dove sono microfono e speaker, ad esempio. Tuttavia resta un importante limite, ovvero l'efficienza energetica.
La ricarica a induzione pensata dall'azienda è strettamente vincolata da grandezza, forma, distanza e resistenza delle bobine, che sono particolarmente piccole nei dispositivi. Per ora comunque non ci sono date o piani di rilascio, perciò Apple avrà tutto il tempo di perfezionare la tecnologia e garantire risultati di ricarica accettabili.
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