Apple potrebbe limitare il trasferimento dati con cavi USB Tipo-C non certificati

Dopo anni di rinvii, quest'anno Apple sarà costretta in base ai termini di scadenza imposti dall'Unione Europea, a convertire le porte lightning dei suoi dispositivi in porte USB di tipo C. scopriamo insieme cosa cambierà.

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a cura di Orazio Guastella

Dopo anni di rinvii, Apple sarà costretta in base ai termini di scadenza imposti dall'Unione Europea a convertire le porte Lightning dei suoi dispositivi in porte USB Tipo-C. La nuova serie iPhone 15 sarà probabilmente la prima ad arrivare in commercio con la suddetta modifica ed Apple non sarà libera di fare il bello ed il cattivo tempo...

Negli ultimi giorni sono circolate voci secondo cui Foxconn manterrà la crittografia per la produzione in serie delle interfacce USB Tipo-C per Apple. Ciò significa che la certificazione MFI (Made for iPhone), sarà necessaria per mantenere alti i livelli di ricarica nei futuri dispositivi Apple. Senza tale certificazione, il trasferimento dei dati e la potenza di ricarica subirebbero delle limitazioni.

Sappiamo che le leggi dell'Unione Europea, sono state la causa dei cambiamenti in casa Apple. Queste impongono di rispettare le specifiche USB PD nel caso in cui la tensione di carica sia superiore a 5V e la corrente superiore a 3A. L'Unione Europea sostiene che i limiti imposti da vari marchi saranno un ricordo del passato unificando gli standard di ricarica rapida. L'obbiettivo è quello di ridurre l'acquisto di cavi e caricatori per ridurre l'impatto ambientale, uniformando le specifiche tecniche dei vari dispositivi riguardanti la ricarica.

Se Apple spingesse la certificazione MFI USB Tipo-C, andrebbe sicuramente contro l'obbiettivo iniziale dell'UE. È per questo che Apple adotterà una semplice scappatoia: l'azienda di Cupertino, non limiterà la potenza di ricarica ma, gli utenti che necessitano di effettuare il trasferimento dei dati, dovranno utilizzare prodotti certificati MFI. Questo permetterebbe ad Apple di non rinunciare ad una cospicua fetta di guadagni proveniente dalla vendita di accessori certificati.

Entro il 2024 secondo gli accordi presi nel giugno 2022 tra i negoziatori dei 27 stati membri dell'Unione Europea, gli smartphone e altri dispositivi elettronici dovranno utilizzare i nuovi standard imposti. L'iPhone di Apple è sicuramente il dispositivo più colpito da queste nuove norme.

Le stime della Commissione Europea, prospettano un risparmio di circa 250 milioni di euro (293 milioni di dollari) all'anno sull'acquisto complessivo di caricatori da parte degli utenti finali. Di certo, oltre al fattore economico e all'impatto ambientale, è innegabile che questo cambiamento gioverà all'utente finale anche in termini di comodità non dovendo più viaggiare con un numero indefinito di caricatori per i propri dispositivi, anche se quanto espresso da Apple in precedenza è in forte disaccordo con questa affermazione.

Apple si è schierata fortemente contro l'unificazione delle interfacce, sostenendo che un solo tipo di caricabatterie soffocherà l'innovazione danneggiando i consumatori. Non ci resta che aspettare per vedere finalmente completa questa nuova transizione e scoprire se ad aver ragione sarà stata L'unione Europea o meno.