Apple risponde sulle fabbriche in Cina: non siamo dei mostri

Tim Cook ha mandato una lettera a tutti i dipendenti Apple - e di conseguenza al mondo - per sottolineare come Apple sia molto attenta alle condizioni dei lavoratori che producono iPhone, iPad e altro. Negarlo è mentire.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple ha risposto alle critiche mosse dal New York Times nei giorni scorsi, raccontate in due articoli (Perché Apple progetta in California e produce in Cina? e Apple produce in Cina perché costa meno, ed è complice) che hanno sollevato un'accesa discussione.

In sintesi il reportage del NYT evidenzia che se da una parte la Cina offre ad Apple (e alle altre aziende del settore) alcuni vantaggi strategici, il cuore della questione è ancora il costo del lavoro, non in termini di semplice paga oraria, ma esteso alle (pessime) condizioni dei lavoratori.

Metropolis (Fritz Lang, 1927) sembra incredibilmente attuale

Ed è lo stesso timoniere Tim Cook a muoversi in difesa della nave speronata dall'iceberg newyorkese. L'AD ha mandato una lettera a tutti i dipendenti per spiegare che "ogni insinuazione che suggerisca che non c'interessa [la buona condizione dei lavoratori] è palesemente falsa e offensiva per noi".

Il testo di Cook ricorda come Apple sia tra le poche aziende ad aver affrontato la questione, con una pagina dedicata alla responsabilità sociale, indagini periodiche presso i propri fornitori, molti impiegati che si dedicano a questo argomento, e un accordo senza precedenti con la Fair Labor Association.

Il massimo dirigente di Cupertino in altre parole se la prende con chi ha affermato che "A Apple non è mai importato nulla se non la qualità dei prodotti o la riduzione dei costi di produzione" (attribuito dal NYT a un ex dirigente Foxconn. Ad Apple invece la questione interesserebbe molto.

Tim Cook

Cook però sorvola sugli altri punti toccati dal coraggioso reportage, sulle testimonianze di condizioni di lavoro infernali, sull'uso di materiali pericolosi, sulla mancanza di sicurezza negli stabilimenti. A completare la panoramica di opinioni c'è un buon numero di lettori cinesi, che hanno commentato la traduzione dell'articolo comparsa nel loro paese (e c'è da stupirsi che non sia stato bloccato dalla censura). Le voci sono tante e diverse, e dobbiamo fare un'inevitabile selezione.

"Non bisognerebbe criticare solo Apple, ma anche il sistema che tollera la sua esistenza. Made in China non dovrebbe essere sinonimo di sangue e sacrificio di giovani vite" - Evita

"A proposito, anche edili e agricoltori vivono in condizioni terribili, dobbiamo boicottare anche case e grano?" - Zhou Zhimei

"Se le autorità locali proteggono ciò che negli Stati Uniti è proibito non ci tratteranno mai con dignità" - ??????????

"Senza Apple i lavoratori cinesi starebbero peggio. Spero che un giorno la Cina abbia dozzine di aziende come Apple che lavorino (solo) su ricerca e sviluppo, e poi mandino le linee di produzione in Africa" - Anonimo

"Se la gente vedesse che vita avevano i lavoratori prima di trovare un impiego alla Foxconn arriverebbe alla conclusione opposta: Apple è un ente filantropico" - Zhengchu1982

"Dobbiamo risolvere i problemi fondamentali, che includono leggi sul lavoro, responsabilità sociale d'impresa, politiche industriali cinesi e altro" - Huang Xiaoshan

"Criticare solo Apple e Foxconn è semplificare. Altre aziende come HTC, Lenovo, HP, Sony e i loro OEM, come Wistron, Quanta e Inventec sono nella stessa situazione. I lavoratori degli OEM più piccoli sono in situazioni ancora peggiori" - Freestyle-coming.

"Questo è un problema universale, non solo di Apple. Apple non può gestire i propri fornitori e portarli a rispettare la responsabilità sociale. Questo è fuori dal controllo di Apple" - ??????.

Proteste in Cina, una scena insolita oggi, impossibile ieri

Se si applicheranno più rigorosamente orari lavorativi standard 8-5, c'è da aspettarsi una riduzione delle paghe. […] Chi emigra dai campi dovrà tornare indietro ai villaggi senza speranza. I costi di produzione in Cina aumenteranno, danneggiandone il vantaggio competitivo - YeyeGem

Le condizioni di lavoro nelle fabbriche più piccole sono ancora peggiori - ?????

Quando c'è stata l'esplosione lavoravo per i media a Chengdu. I media locali furono zittiti, e si potevano usare solo il report ufficiale, perché (la fabbrica Foxconn) era un progetto chiave. A confronto di ciò che ha scritto il Times c'è un abisso, che mi riempie il cuore di tristezza - Chen Qiye

Apple è senza dubbio un vampiro. Ma se la boicotti, cosa mangeranno quei lavoratori?  - Quasi-Economist

Se non compri Apple che alternative hai? Samsung? Non sapete che i prodotti Samsung vengono dal suo OEM in Tianjin? I lavoratori Samsung guadagnano ancora meno di quelli Foxconn. Se non compri un iPad compri un tablet Android? Siete mai stati nelle fabbriche degli OEM di Lenovo e Asus? Quanta, Compaq --- le fabbriche delle altre aziende sono ancora peggio di quelle di Apple. Primo, il loro [di Foxconn] margine è più alto perché producono per Apple. Secondo, almeno quei diavoli stranieri controllano periodicamente le fabbriche. Ai marchi locali non interessa se i lavoratori vivono o muoiono. Non parlo per Foxconn, ma da interno al settore vi racconto una verità fastidiosa - Anonimo.

Stabilimento Foxconn

Insomma, i problemi nelle fabbriche che fanno capo ad Apple ci sono, e nemmeno Cook li ha negati; ma a Cupertino almeno la questione interessa, e ci provano in modo più o meno convincente. Se però un prodotto Apple porta con sé pesanti implicazioni etiche infatti è vero anche Apple fa qualcosa - magari poco - per compensare. Dal resto del settore c'è solo silenzio per ora. L'alternativa, comprare altri marchi, potrebbe essere anche peggio, dopotutto.

L'unica sembra essere non comprare, o almeno comprare il meno possibile.  Un obiettivo difficile da raggiungere, a quanto pare, nonostante la crisi.