Apple sotto indagine antitrust in Italia

Apple è finita nel mirino dell'antitrust italiano per la sua politica sulla privacy che impone agli sviluppatori di app di terze parti che operano sulla sua piattaforma mobile.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Apple è finita nel mirino dell'antitrust italiano per la sua politica sulla privacy che impone agli sviluppatori di app di terze parti che operano sulla sua piattaforma mobile. L'AGCM ha annunciato oggi l'apertura di un'indagine per verificare se Apple abbia abusato della sua posizione dominante nel mercato delle app, limitando la capacità degli sviluppatori di tracciare gli utenti iOS per offrire loro pubblicità mirata.

L'indagine si concentra sulla funzionalità ATT (App Tracking Transparency) introdotta da Apple nell'aprile 2021 con il sistema operativo iOS 14.5. Questa funzionalità richiede agli sviluppatori di app di ottenere il consenso esplicito degli utenti prima di poter accedere al loro identificativo pubblicitario (IDFA), un codice univoco che consente di tracciare le loro preferenze e abitudini online.

Secondo l'AGCM, Apple avrebbe applicato una politica più restrittiva agli sviluppatori di app di terze parti rispetto a quella che si applica a se stessa, in quanto continua a raccogliere dati degli utenti tramite il suo identificativo proprietario (Apple ID) e altre informazioni derivate dall'utilizzo dei suoi dispositivi e servizi. In questo modo, Apple avrebbe limitato la concorrenza nel mercato della pubblicità online, favorendo la sua posizione e quella dei suoi partner commerciali.

L'antitrust italiano ha precisato che l'indagine non intende mettere in discussione l'importanza della tutela della privacy degli utenti, ma vuole verificare se Apple abbia rispettato le regole sulla concorrenza e se abbia fornito agli utenti informazioni chiare e trasparenti sui suoi scopi e modalità di trattamento dei dati personali.

L'indagine dovrebbe concludersi entro il 30 aprile 2024. Se Apple verrà riconosciuta colpevole di abuso di posizione dominante, potrebbe incorrere in una sanzione fino al 10% del suo fatturato annuo.

Apple non ha ancora commentato l'avvio dell'indagine da parte dell'AGCM, ma ha sempre sostenuto che la sua funzionalità ATT sia stata introdotta per garantire agli utenti il controllo sulla loro privacy e la possibilità di scegliere se consentire o meno il tracciamento delle app. Apple ha anche affermato che la sua politica sulla privacy si applica allo stesso modo a tutte le app, comprese le sue.