Apple, Tim Cook: con l'FBI nessun passo indietro

Tim Cook a Cupertino parla di privacy, prima di presentare i nuovi prodotti, e difende Apple nella scelta di non sbloccare l'iPhone del terrorista di San Bernardino. Con l'FBI non faremo passi indietro. Domani la vicenda si sposta nelle aule di giustizia.

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a cura di Pino Bruno

C'è stato soltanto un breve accenno alla contesa tra Apple da un lato ed FBI e Dipartimento della giustizia statunitense dall'altro, per la vicenda dell'iPhone del terrorista ucciso dopo la strage di San Bernardino. Sul palco della Town Hall di Cupertino, Tim Cook ha detto: "Un mese fa abbiamo chiesto di discutere su quanto potere deve avere il governo sui nostri dati e sulla nostra privacy". Poi ha aggiunto: "Abbiamo costruito gli iPhone per voi, non ci aspettavamo di trovarci in questa situazione". "Noi – ha concluso il CEO di Apple – crediamo di avere una grande responsabilità nel proteggere i vostri dati e la vostra privacy e non faremo un passo indietro".

Tim Cook
Tim Cook, CEO di Apple

Un breve prologo, dunque, prima della presentazione dei nuovi prodotti. La vicenda da domani si sposta nelle aule di giustizia. Alle 13.00 (ora della California) Apple e FBI si troveranno, per la prima volta, faccia a faccia nell'aula della corte federale di Riverside. Tutto è cominciato quando l'FBI ha chiesto e ottenuto dal giudice di sbloccare l'iPhone dell'attentatore ucciso dopo la strage di San Bernardino. Come? Realizzando un software ad hoc per aggirare il blocco di sicurezza, da usare soltanto in questo caso. Apple si è opposta invocando il diritto a tutelare la privacy dei suoi clienti.