Personalizzazione Asus ed ergonomia

Recensione - Test dell'Asus Padfone 2. La prima versione del Padfone non ci aveva convinto fino in fondo. Il nuovo Padfone corregge gli errori di gioventù del primo modello e si propone come un ottimo smartphone Android.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Personalizzazione Asus ed ergonomia

Asus ripropone la sua classica personalizzazione del software, che porta dei collegamenti veloci nel menu a tendina assieme alla possibilità di cambiare la luminosità dello schermo e abilitare la modalità "outdoor" (all'aperto) che spinge al massimo la luminosità.

Asus PadFone 2

Una serie di widget da posizionare sulle schermate rendono l'uso dello smartphone più semplice, mentre non mancano vari software preinstallati: AudioWizard per una veloce equalizzazione audio, AppLocker per proteggere le applicazioni con una password, BlockList per bloccare alcune chiamate in entrata, Asus Studio per guardare le fotografie e apportare dei veloci ritocchi grafici, Dizionario istantaneo per tradurre al volo parti di testo, una guida che mostra le funzioni del PadFone, MyDesktop per connettersi al PC e controllarlo in remoto, MyNet per i servizi DLNA, SuperNote per prendere appunti nel cloud e WebStorage, il cloud di Asus che mette a disposizione 50 GB di archiviazione. Insomma, una dotazione superiore a quella di molti altri smartphone, che dà il benvenuto ai nuovi utenti.

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Dimensioni e peso nella media, assieme a una buona solidità generale, rendono il PadFone 2 piacevole da usare. È la PadFone Station a lasciare un po' meno convinti, probabilmente perché è rimasta sostanzialmente quella che era. Anche se è più snella e semplice da accoppiare allo smartphone, sembra un prodotto economico. Ci saremmo aspettati un ingombro più ridotto, uno spessore minore e un po' più di solidità. Inoltre non è più disponibile la tastiera come accessorio.