Avanzano frequenze UMTS, ma nessuno le vuole

La gara per assegnare le vecchie frequenze UMTS di IPSE2000 si è risolta con un nulla di fatto

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a cura di Dario D'Elia

Le frequenze UMTS lasciate libere da IPSE2000 non hanno ricevuto alcuna offerta. La gara di assegnazione, indetta dal Ministero dello Sviluppo economico, si è risolta senza vincitori. Telecom Italia, Wind, Vodafone e H3G avrebbero dovuto concorrere entro il 25 maggio, con un offerta minima per ogni blocco di frequenze pari 495 milioni di euro.

La prossima scadenza è fissata per il 4 giugno 2009; a questo giro ogni offerta potrà partire da 88,781 milioni di euro.

Difficile capire se questi blocchi di frequenze possano ancora interessate gli operatori italiani, soprattutto considerando la difficile congiuntura economica. Forse, solo l'avvento di un operatore straniero potrebbe riaccendere la competizione.

Qui per approfondire la storia di IPSE2000, società creata nel 2000 da Telefonica Moviles (45,6%), Sonera (12,6%), Banca di Roma (10%), Edison (3%), Falck (2%), Xera (5%), Syntex Capital Luxembourg (4,8%) e Atlanet (12%).