Bloccare lo smartphone alla guida, Google ha una mezza idea

Un brevetto di Google suggerisce una tecnica per rilevare se una persona sta guidando e bloccare di conseguenza il suo smartphone. Il documento per ora è piuttosto vago e sembra richiedere un altro dispositivo da indossare, ma è un primo passo nella direzione della sicurezza.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La legge, e ancora prima il buon senso, ci dicono che il telefono non va usato mentre si guida. E per fortuna quasi tutte le auto moderne sono dotate di connessione Bluetooth per parlare in vivavoce. Inoltre con gli assistenti vocali possiamo anche mandare SMS senza toccare il telefono, e farci leggere a voce alta quelli ricevuti.

ap resize

Eppure c'è sempre qualcuno che guida con il telefono in mano, mettendo sé stesso e gli altri in pericolo anche grave. Un comportamento che contribuisce a causare quei quasi 200.000 incidenti che ci sono ogni anno in Italia (dati ISTAT sul 2013), che provocano oltre 3.000 morti e più di 250.000 feriti.

Un giorno, forse non molto lontano, potremo affidarci alla guida autonoma per rendere le strade meno pericolose, ma nel frattempo Google ha brevettato un'idea che potrebbe rivelarsi piuttosto efficace. L'azienda californiana descrive un sistema che permette di capire se una persona è alla guida del veicolo oppure solo un passeggero, e nel primo caso disabilita molte delle funzioni.

nexus2cee google patent fig 4 thumb

Se la tastiera è bloccata, quindi, sarà ben difficile comporre un SMS o un aggiornamento di stato su Facebook (app che si potrebbe a sua volta bloccare). Bloccando la fotocamera diventerà impossibile farsi un selfie da pubblicare sui social con scritto "guardate, sto guidando :-)" (sul serio, guardate quanti se ne trovano su Google).

Sarebbe già possibile, tecnicamente, bloccare le funzioni del telefono se questo è in auto, misurandone i movimenti e la velocità. Nessuno però vorrebbe una funzione simile, perché si andrebbero a bloccare anche i dispositivi dei passeggeri. Meglio agire solo sul dispositivo del guidatore, quindi.

Per farlo Google usa diverse informazioni prese dai sensori dello smartphone stesso, ma soprattutto da un indossabile (smartwatch, smartband, etc.) che, per esempio, serve a capire se la persona sta girando il volante o cambiando marcia.

Si tratta solo di un brevetto, ed è chiaramente necessario un ulteriore affinamento prima anche solo di ipotizzare un'applicazione concreta. Ben venga, in ogni caso, un'idea che possa contribuire a migliorare la sicurezza sulle strade.