Brexit, gli effetti concreti sul mercato smartphone

A otto mesi dal quesito referendario, un'analisi sugli effetti della Brexit sull'economia reale in relazione al mercato smartphone

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a cura di Saverio Alloggio

Il 23 giugno 2016, contro ogni pronostico, i cittadini del Regno Unito hanno votato a favore dell'uscita dall'Unione Europea. Una decisione storica, sulla quale ci si è immediatamente interrogati in relazione agli effetti che avrebbe sortito sui settori più disparati, incluso il mercato smartphone, dove le conseguenze sono state concrete.

In seguito alla svalutazione della sterlina inglese rispetto al dollaro americano, Microsoft ha annunciato nel Regno Unito un incremento dei prezzi del 13% per i software dedicati alle imprese, e del 22% per tutti i servizi cloud.

Immagine Corpo 2 Uffici Google Londra

Apple ha recentemente operato una rimodulazione delle cifre nell'App Store inglese, con un aumento del costo delle applicazioni compreso tra il 20% ed il 30%: si è passati da 0,79 sterline a 0,99 sterline, fino ad arrivare alle 9,99 sterline necessarie oggi per acquistare Super Mario Run (contro le 7,99 sterline prima della Brexit).

Il colosso di Cupertino ha effettuato aumenti anche più sostenuti. I nuovi Macbook Pro con Touch Bar possono arrivare a costare fino a 500 sterline in più, ed in generale tutto il catalogo prodotti Apple è stato rimodulato nel Regno Unito.

Microsoft ed Apple rappresentano solo un esempio. Praticamente tutte le aziende del settore smartphone hanno adeguato i prezzi alla svalutazione della sterlina. Celebre è rimasto il caso del OnePlus 3T, per il quale l'azienda cinese suggeriva ai clienti britannici di affrettarsi all'acquisto, prima che intervenisse una fisiologica rimodulazione del listino.

Tutto questo, senza che la Brexit entrasse nel vivo. Il risultato del quesito referendario ha sancito la volontà del popolo di uscire dall'Unione Europea. Questo però non ha ancora significato l'uscita concreta del Regno Unito, in quanto è sempre stata necessaria la ratifica da parte del Parlamento. Un primo "SI", proveniente dalla Camera dei Comuni, è arrivato solo il 1° febbraio 2017, e l'iter si completerà nelle prossime settimane. A quel punto, si aprirà la partita con Bruxelles.

I nodi da sciogliere sono infatti numerosi, ma il più spinoso è senza dubbio quello legato alla libera circolazione di merci e persone. Un principio cardine dell'U.E. che, se venisse sospeso, impedirebbe al Regno Unito l'accesso al mercato europeo, con evidenti conseguenze su praticamente qualsiasi settore.

Immagine Corpo 2

Non si sono dunque concretamente verificate le condizioni per valutare l'impatto della Brexit sul mercato smartphone globale.  Questa situazione viene percepita oggi, dai consumatori che risiedono nell'area euro (italiani inclusi), come un vantaggio. La sterlina si è infatti svalutata anche rispetto alla moneta unica, rendendo paradossalmente più conveniente, ad esempio, effettuare acquisti online da store inglesi.

Tutto però potrebbe cambiare con quelli che saranno gli accordi tra Regno Unito ed Unione Europea una volta che la Brexit diventerà completamente operativa. L'eventuale blocco della libera circolazione o la prosecuzione della svalutazione della sterlina sui ritmi attuali, potrebbero trascinare l'euro in una spirale speculativa, con inevitabili effetti sui prezzi.

È dunque errato pensare che la Brexit abbia già mostrato il massimo del proprio potenziale in termini di ripercussioni sull'economia reale. Il 2017 si configura dunque come una vera e propria sliding door per il settore smartphone. Il primo assaggio del resto, vissuto nel Regno Unito, ha fatto comprendere che tipo di incidenza possa verificarsi, potenzialmente in grado di riscrivere  gli equilibri di mercato.