Caricabatteria comune per tutti i cellulari europei

Ieri i deputati dell'Europarlamento hanno approvato un aggiornamento delle leggi UE sulle apparecchiature radio: si parla di un caricabatterie unico per tutti i cellulari.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Manca solo il voto del Consiglio UE e poi in Europa sarà tempo di caricabatterie comuni per tutti i telefoni cellulari. Ieri i deputati dell'Europarlamento hanno approvato un aggiornamento delle leggi UE sulle apparecchiature radio. "Hanno chiesto che sia sviluppato un caricabatterie comune per tutti i telefoni cellulari venduti in UE, così da ridurre gli sprechi, i costi e i problemi per gli utenti", puntualizza la nota ufficiale. "Questo progetto legislativo è già stato informalmente concordato con il Consiglio dei Ministri".

L'esigenza di una legislazione modernizzata sulle apparecchiature radio è fondamentale per evitare interferenze tra diversi dispositivi radio, secondo la relatrice Barbara Weiler di Progressive Alliance of Socialists and Democrats (S&D).

Finalmente una ventata d'aria fresca

"Sono particolarmente lieta che abbiamo concordato l'introduzione di un caricabatterie comune. Ciò accomuna sia gli interessi dei consumatori sia dell'ambiente. Il caricabatterie comune metterà fine al caos e ridurrà le 51 mila tonnellate annue di rifiuti elettronici", ha dichiarato la deputata.

Si parla di norme armonizzate per l'immissione sul mercato di apparecchiature radio, compresi telefoni cellulari, telecomandi apri-auto e modem. Bisogna tenere il passo con il crescente numero e varietà di dispositivi radio e garantire che non interferiscano l'uno con l'altro rispettando così i requisiti essenziali su sicurezza e salute.

La Commissione dovrà anche individuare le categorie di apparecchiature che dovranno essere registrate prima di poter essere immesse sul mercato. Un database simile esiste già negli Stati Uniti.

"Il progetto di legge è stato approvato da 550 voti a favore a 12, con 8 astensioni.  Dovrà, tuttavia, ancora essere formalmente approvato dal Consiglio. Gli stati membri hanno due anni per inserire tali norme nelle loro leggi mentre i produttori avranno un anno supplementare per conformarsi alle norme", conclude la nota ufficiale.