Cartellino giallo contro Motorola, rischia il multone UE

La Commissione europea ha ammonito Motorola: rischia di prendersi un'accusa per abuso di posizione dominante e una multa fino al 10 percento del fatturato annuo. Almunia nel comunicato ufficiale dà lezione di stile: le aziende dovrebbero spendere il loro tempo ad innovare e competere sui meriti dei prodotti che offrono, non ad abusare dei loro diritti di proprietà intellettuale.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Motorola potrebbe avere commesso il reato di abuso di posizione dominante in violazione delle norme comunitarie antitrust. La Commissione Europea per ora ha solo alzato il cartellino giallo in segno di monito, ma se la controllata di Google dovesse essere riconosciuta colpevole potrebbe essere condannata a un'ammenda fino al 10% del fatturato annuo.

Il tira e molla dei brevetti ha stufato

Tutto è iniziato con una denuncia contro Apple per la violazione dei brevetti essenziali di cui è titolare la controllata di Google e il conseguente blocco delle vendite di una serie di prodotti Apple in Germania. In seguito sia Apple sia Microsoft avevano deferito Motorola alla Commissione Antitrust e da lì erano partite le indagini.

Ricordiamo che secondo la vigente normativa antitrust chiedere il blocco delle vendite di uno o più prodotti per violazione di un brevetto SEP (Standard Essential Patent) è pari a un abuso di posizione dominante.

Come spiegato più volte, i proprietari di brevetti coperti dalla nromativa FRAND (Fair, Reasonable, and Non-Discriminatory terms) sono obbligati a concederli in uso a chiunque ne faccia richiesta a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie. Se non fosse possibile accordarsi in tal senso dovrebbe essere il tribunale a decidere, ma senza un'ingiunzione di blocco pendente.

Le aziende dovrebbero spendere il loro tempo ad innovare e competere sui meriti dei prodotti che offrono

In questo caso infatti il detentore del brevetto potrebbe forzare la mano per strappare condizioni di licenza economicamente più favorevoli di quanto sia lecito. Inoltre, un abuso di questo tipo potrebbe danneggiare i consumatori che potrebbero essere ricaricati dei costi aggiuntivi delle licenze.

Il Commissario Europeo per la concorrenza Joaquín Almunia ha dichiarato che "la tutela della proprietà intellettuale è un elemento fondamentale di innovazione e di crescita, ma lo è anche la concorrenza".

Ha poi concluso che "le aziende dovrebbero spendere il loro tempo ad innovare e competere sui meriti dei prodotti che offrono, non ad abusare dei loro diritti di proprietà intellettuale per contenere i concorrenti a scapito di innovazione e di scelta dei consumatori". Chapeau.