Centinaia di iPhone sequestrati dalle autorità brasiliane

Il garante brasiliano dei diritti dei consumatori ha fatto sequestrare centinaia di iPhone dai negozi.

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a cura di Silvio Colombini

Prosegue l’azione giudiziaria brasiliana contro Apple: in virtù della precedente sentenza, il ministero della Giustizia del Paese sudamericano fa sequestrare gli iPhone fuorilegge.

In Brasile è in corso una “lotta” di lunga data tra il sistema di garanzia dei consumatori e Apple. In seguito ad alcune valutazioni fatte, era stato infatti deciso che l’azienda di Cupertino e, in particolare la sua decisione di vendere i propri device senza un apposito caricatore, fosse fonte di danno per gli acquirenti stessi al punto da, sostiene il sistema giudiziario brasiliano, arrivare a creare "danni sociali”.

Inizialmente, Apple era stata condannata a pagare un mega multa e, contestualmente, erano state sospese le vendite degli iPhone privi di caricatore. Per rientrare sul mercato Apple avrebbe dovuto cambiare le proprie politiche di vendita così come richiesto dall’associazione brasiliana dei consumatori. Cosa che Apple non sembra aver invece fatto.

È infatti appena giunta la notizia che l’autorità di regolamentazione presupposta alla protezione dei consumatori abbia fatto sequestrare centinaia di iPhone dai negozi al dettaglio tramite l’operazione “Operation Discharge”. Con questa manovra l’autorità brasiliana ha voluto quindi ribadire, e imporre, quanto stabilito dalla precedente sentenza e “ricordare” ad Apple che deve rispettare la legge: gli smartphone dovranno essere venduti con un caricabatterie annesso.

Ma Apple non sembra essere intenzionata a cedere: in una dichiarazione rilasciata a Tecnoblog, l’azienda si è detta intenzionata a voler vendere i propri device. E a dargli ragione interviene anche un giudice brasiliano: Diego Câmara Alves, che aveva deciso che di permettere all’azienda americana di continuare a vendere iPhone in Brasile fino a una sentenza definitiva, ritiene che Apple non stia in effetti violando i diritti dei consumatori e, anzi, che sia il regolatore ad abusare delle sue prerogative e dei suoi poteri.

Siamo quindi di fronte ad una sorta di impasse, dove entrambe le parti coinvolte si dicono sicure di aver ragione. Da parte nostra torneremo ad informarvi non appena ci saranno nuove evoluzioni della questione.