CheckMoov, l'app per andare in palestra dove e quando vuoi

CheckMoov permette di svolgere attività fisica in qualunque centro sportivo affiliato senza vicoli di zona (luogo di lavoro, casa, in trasferta) o tempo.

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a cura di Manolo De Agostini

Tenersi in forma è importante ma spesso per viaggi di lavoro o altri contrattempi non è possibile andare in palestra con costanza. Essere vincolati a una singola struttura può essere un problema.

È a questa categoria di persone che si rivolge la startup romana CheckMoov, che propone un'idea tanto semplice quanto innovativa: un singolo abbonamento, sottoscrivibile tramite un'app, per poter frequentare una rete di palestre sparse sul territorio come e quanto si vuole.

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CheckMoov ci ha interessato a tal punto che abbiamo voluto saperne di più. A risponderci è stato il CEO, Matteo Musa, laureato in scienze dello sport e biologo nutrizionista. CheckMoov ha aperto i battenti il primo febbraio, ma l'idea è nata un mese e mezzo prima.

"Ho partecipato a un concorso in Luiss, abbiamo formato un team e abbiamo vinto. Dopo circa un mese siamo stati chiamati nel programma di accelerazione di Luiss EnLabs". Un passaggio fondamentale per ottenere i primi finanziamenti e mettere in pratica, per davvero, l'idea. Ora la startup è formata da cinque persone e conta di espandersi.

"I nostri clienti sono di due tipi, da una parte l'utente dall'altra il centro sportivo. Permettiamo all'utente di identificare tramite geolocalizzazione il centro sportivo più vicino a sé in quel momento, e anche l'attività che vuole fare. L'utente può quindi cercare il centro più adatto tramite filtri di ricerca, ad esempio una palestra con bar o piscina, oppure la palestra con la lezione di pilates".

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L'utente può pagare tramite app un ingresso giornaliero oppure un mensile. Pagando direttamente a CheckMoov l'appassionato può poi accedere ai centri convenzionati, senza dover sottoscrivere ulteriori abbonamenti. Secondo Musa però il vero "capolavoro" non è tanto nell'offerta all'utente quanto alla capacità di stringere accordi con palestre e centri sportivi, in particolare sugli abbonamenti mensili.

"In Italia ci hanno provato in molti a proporre qualcosa di simile. Nessuno è arrivato dove siamo giunti noi". Musa e compagni devono quindi aver trovato la formula giusta, una formula che (giustamente) si è ben guardato da rivelare a Tom's Hardware. Il sistema però funziona in modo simile all'ecosistema degli "app store", con CheckMoov che trattiene una certa percentuale sugli abbonamenti, mentre il resto va alle strutture.

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L'app CheckMoov è disponibile su App Store e Google Play

Al momento CheckMoov ha stretto accordi con 45 strutture a Roma e già dieci a Firenze (da domani). L'obiettivo è siglare intese con altre 30 strutture romane, altre 10 nel capoluogo toscano per poi puntare a Milano a partire da fine giugno. La tappa successiva in questa rapida espansione potrebbe riguardare Napoli o Torino, da settembre, ma non è stata ancora presa una decisione definitiva.

L'abbonamento tramite CheckMoov costa 69 euro, non pochi, ma ci sono dei vantaggi. "È rinnovabile mensilmente (quindi se non ti alleni ad agosto non fai l'abbonamento), non ha costi di iscrizione e ti puoi allenare in diverse parti d'Italia o strutture della stessa città. Alla fine dell'anno il sovrapprezzo è solamente intorno al 10-15% rispetto ad alcuni abbonamenti".

Benché CheckMoov si presenti come una buona opportunità per chi lavora e deve spostarsi costantemente, secondo Musa è una soluzione da tenere in considerazione anche per chi vive e lavora nella stessa città.

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Le schermate dell'app - clicca per ingrandire

"Facciamo un esempio: sono iscritto in una palestra, ma in quella struttura non c'è la piscina, che invece è presente in un'altra palestra a due chilometri di distanza. Con CheckMoov puoi frequentarle entrambe. Oppure, se lavori a 30 chilometri da casa, magari vuoi andare in pausa pranzo in una palestra vicina al posto di lavoro, per poi andare in quella vicino casa quando possibile. Queste sfaccettature giustificano il costo del 10-15% in più".

CheckMoov ha "aperto al pubblico" solo da una decina di giorni - da febbraio a oggi si è lavorato alla creazione dell'app, agli accordi e tutto il resto - e sono stati venduti i primi 20 abbonamenti. "Per spingere il progetto puntiamo molto anche su accordi con aziende, alberghi e negozi. Ad esempio puntiamo a essere uno dei servizi offerti con le carte fedeltà dei negozi", ci ha spiegato Musa.

L'idea è ottima perché è una classica situazione in cui vincono tutti: CheckMoov, il negozio che può allargare l'offerta dei servizi per spingere la propria carta fedeltà e le palestre. Il negozio infatti non ha bisogno di stringere singole intese con ogni struttura, bensì può accordarsi con CheckMoov per dare ai propri clienti un servizio degno di nota.

Esistono poi molti alberghi privi di una palestra, ma che ne hanno una nelle vicinanze: accordandosi con CheckMoov possono inserire nella propria offerta anche questo servizio, con un leggero sovrapprezzo per il cliente, che così può comunque praticare l'attività fisica che desidera senza cercare un centro adatto e siglare un singolo abbonamento o ingresso giornaliero.

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In fatto di aziende c'è poi il tema del wellfare aziendale, con le aziende che spesso offrono determinati benefit ai propri dipendenti, ma quasi sempre è esclusa la palestra perché l'azienda dovrebbe fare singoli accordi con palestre sparse sul territorio. Con CheckMoov questi problemi svaniscono.

Insomma, CheckMoov copre necessità reali in modo intelligente. È un servizio tutto italiano che muove i primi passi e che potrebbe essere utile a moltissime persone, sia continuativamente che sporadicamente. Non resta che fare un in bocca al lupo a Matteo Musa e al suo team per il futuro, con la speranza di tornare a parlare di loro molto presto!