Chip ARM a 14 nanometri nel 2014 per mettere paura a Intel

GlobalFoundries produrrà chip ARM a 14 nanometri dedicati a smartphone e tablet, un anno prima rispetto alle previsioni. Questo consentirà ad aziende come Nvidia e Qualcomm di lottare con Intel sotto il punto di vista del processo produttivo.

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a cura di Manolo De Agostini

Global Foundries produrrà chip ARM a 14 nanometri nel 2014. Nata dall'ex ramo produttivo di AMD e dall'acquisizione di Chartered Semiconductor, l'azienda ha intenzione di attrarre sempre più clienti verso i suoi impianti, fino ad acciuffare Intel, punto di riferimento del settore.

In questo modo GlobalFoundries si candida anche a fare maggiore concorrenza a TSMC, UMC e Samsung, altre aziende che realizzano chip per smartphone e table per conto terzi (Qualcomm, Nvidia, etc.). Per il 2014 GlobalFoundries non solo conta di produrre chip a 14 nanometri in massa (processo 14-XM, eXtreme Mobility), ma anche di realizzare transistor "3D" (architettura FinFET). La nuova dimensione tuttavia riguarderà solo i transistor, mentre il resto del PDK (Process Development Kit) non sarà modificato rispetto al processo a 20 nanometri LPM.

Con i chip a 14 nanometri migliorerà l'autonomia di smartphone e tablet, e ne miglioreranno le prestazioni dal 20 al 55% delle prestazioni a seconda della tensione operativa.

Intel è attualmente l'unica azienda a usare transistor 3D, o meglio tri-gate, dove il tradizionale gate planare bidimensionale è stato sostituito da un'aletta di silicio tridimensionale, molto sottile, che si sviluppa in verticale dal substrato di silicio (maggiori dettagli: Transistor 3D, Intel rivoluziona tutto. Di nuovo).

Attualmente si considera Intel almeno uno o due anni avanti rispetto alla concorrenza e questo le permette non solo di conservare il suo strapotere nel mondo delle CPU x86, ma anche di iniziare ad ampliare il suo campo d'interessi a smartphone, tablet e anche server con le schede Xeon Phi.

Se GlobalFoundries avrà successo nel suo piano le aziende che useranno l'architettura ARM potranno difendere la propria competitività nei confronti di Intel sotto tutti i punti di vista, in quanto per ora le architetture ARM sono migliori sotto il profilo dei consumi rispetto alle soluzioni della casa di Santa Clara.

Anche Intel intende produrre in volumi a 14 nanometri nel 2014, per poi seguire una scaletta abbastanza serrata: 10nm nel 2015, 7nm nel 2017 e 5nm nel 2019. Non c'è garanzia che riesca a rispettare queste date, e soprattutto non è chiaro se applicherà questi processi a tutti i suoi processori, da quelli per PC a quelli per smartphone.

A ogni modo ne vedremo delle belle, perché se Intel e GlobalFoundries non dormono, anche TSMC e Samsung non sono da meno e i passi avanti nel settore produttivo si fanno sempre più serrati. Prepariamoci a una lotta senza quartiere.