La Cina accusa Xiaomi di aver prelevato i dati in maniera non corretta

Xiaomi, insieme anche ad altre aziende, avrebbe prelevato i dati degli utenti cinesi in modo non corretto: la Cina ha iniziato a indagare sulla questione.

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a cura di Biagio Petronaci

Xiaomi sarebbe al centro di alcune indagini portate avanti dal governo cinese: alcuni dati degli utenti potrebbero essere stati prelevati in maniera non corretta. Questa volta, quindi, le indagini non sarebbero partite dalle autorità di altri stati, ma da quelle cinesi.

Insieme al colosso degli smartphone, che sta riscuotendo sempre più successo in un po’ in tutto il mondo, anche altre società, tra cui Fossbytes, si trovano nella stessa situazione. Il Ministero dell'Industria, dell'Informazione e della Tecnologia (MIIT) ha rilevato la presenza di numerosi servizi che avrebbero contribuito a far raccogliere e rivendere i dati degli utenti in maniera poco corretta.

Tra le aziende coinvolte vi sarebbero Xiaomi Finance, Tencent QQ, QQ Reading, Sina Corp e FlashEX. Gli organi competenti starebbero infatti tenendo sotto controllo tutti quei servizi utilizzati da molte persone, così da scongiurare eventuali problemi per la privacy. Il MIIT ha anche dichiarato che una società esterna si occupa costantemente di monitorare il comportamento delle applicazioni con un quantitativo molto alto di download.

Stando a quanto riportato da Gizchina, molte società avrebbero adottato delle procedure conformi alle norme, così da evitare possibili problemi. I gruppi di cui abbiamo parlato precedentemente non hanno ancora effettuato queste modifiche.

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