Conseguenze a lungo termine del Covid, i wearable confermano

DETECT è stato utilizzato per esporre qualcosa di molto interessante: il rilevamento dei sintomi del "long Covid" nei possessori di Fitbit.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il numero di utenti che utilizza dispositivi indossabili in grado di rilevare dati biometrici è in aumento e il mondo della medicina ringrazia. Grazie ai dati raccolti dai wearable degli utenti, in particolare dai possessori di Fitbit, è stato possibile confermare l'esistenza e la durata di problemi alla salute anche dopo la guarigione dall'infezione da Covid-19.

Lo studio è iniziato a marzo dello scorso anno, quando lo Scripps Research Translational Institute della California ha inaugurato l'operazione che ha preso il nome di DETECT, supportata dai dati sulla salute raccolti dai wearable.

Nonostante non sia il primo studio di questo genere, DETECT è stato utilizzato per esporre qualcosa di molto interessante: il rilevamento dei sintomi del "long Covid" nei possessori di wearable.

L'espressione "long Covid" è stata coniata per raggruppare tutti i vari problemi alla salute che possono essere osservati nelle persone che hanno contratto il Covid, anche dopo mesi che sono state considerate guarite.

I sintomi spaziano tra affaticamento cronico fino ai disturbi neurologici, in quanto il virus è in grado di diffondersi e nascondersi all'interno di diversi organi all'interno del corpo umano. I ricercatori hanno scoperto che, quando un utente ha a che fare con i sintomi post-Covid, i wearable sono in grado di rilevare dati molto interessanti sulle conseguenze della malattia.

"Abbiamo scoperto un impatto fisiologico prolungato dell'infezione da COVID-19 della durata di circa 2 o 3 mesi, in media, ma con una sostanziale variabilità intraindividuale, il quale può riflettere vari livelli di disfunzione del sistema nervoso autonomo o potenzialmente un'infiammazione in corso. La bradicardia transitoria è stata notata in una casistica di circa 9-15 giorni dopo l'inizio dei sintomi, dati che sono stati visti anche nella nostra popolazione".

Il problema è che, nonostante il conteggio dei passi e il tempo di sonno siano tornati alla normalità abbastanza rapidamente (circa un mese dopo la diagnosi) l'impatto cardiovascolare, come riportato dai Fitbit delle persone, è persistito per molto più tempo.

"Questa differenza è stata più marcata per la RHR [resting heart rate, frequenza cardiaca a riposo], con gli individui COVID-19-positivi che inizialmente hanno sperimentato una bradicardia transitoria seguita da una tachicardia relativa prolungata che non è tornata alla linea di base, in media, fino a 79 giorni dopo l'inizio dei sintomi", evidenziano i risultati dello studio.

Ancora una volta è stato quindi confermato che il virus Covid-19 può avere un impatto a lungo termine sulla vostra salute anche se ormai siete considerati "curati" dalle statistiche.

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