Cook: OLED terribili, Galaxy discutibili, solo Apple è perfetta

La conferenza di Tim Cook con gli investitori è stata un'occasione per mettere al tappeto gli avversari. Gli OLED sono terribili, la guerra delle app è una cosa a due fra Apple e Google, l'iPhone economico non sarà mai di bassa qualità.

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a cura di Elena Re Garbagnati

I display OLED sono qualcosa di terribile, Apple non produrrà mai un iPhone che non sia grandioso, aspettatevi nuove acquisizioni. Tim Cook ieri ha toccato tutti gli argomenti caldi del momento alla Goldman Sachs and Internet Conference. Il CEO di Cupertino come prevedibile ha promosso la sua azienda come la migliore sulla piazza e non ha risparmiato aspre critiche ai concorrenti. Quella più forte ovviamente cerca di affossare il concorrente più pericoloso, il Galaxy S III di Samsung, che monta un display OLED. Questi schermi visualizzano colori che ha definito "qualcosa di terribile".

Tim Cook alla Goldman Sachs and Internet Conference

"Se la gente volesse comprare un articolo online in funzione del suo colore dovrebbe pensarci due volte prima di decidere in base a quello che vede su un display OLED" ha affondato Cook per chiarire il concetto. Lasciamo agli utenti che usano quotidianamente il Galaxy S III ribattere a questa affermazione con argomentazioni concrete. Altri toni ovviamente per il Retina, che offre "un'esperienza superiore, ed è due volte più brillante", ma del resto l'oste loderà sempre il suo vino.

Gli investitori hanno poi incalzato Cook riguardo alla possibilità che Apple produca un iPhone con schermo più grande, offrendogli nuovamente l'occasione per rasoiare Samsung. Prima ha criticato le aziende che mettono continuamente l'accento sulle dimensioni e sulle specifiche dei propri prodotti. Poi ha spiegato che lo fanno perché non sono in grado di "fornite un'esperienza incredibile".

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L'attacco a Microsoft è meno cattivo ed è venuto a galla quando è stato tirato in ballo l'ecosistema. "Le app sono un affare per due o tre interpreti", ha detto Cook sottintendendo Apple e Google. "Non c'è un gran numero di sviluppatori che stanno scrivendo applicazioni per PC" ha concluso, per poi pavoneggiarsi con i numeri da record della sua azienda.

Apple ha pagato 8 miliardi di dollari agli sviluppatori, rispetto ai 6,5 miliardi dichiarati lo scorso ottobre e ai 7 miliardi sbandierati a inizio gennaio. L'aumento dei compensi agli sviluppatori è servito all'astuto manager per dimostrare che l'ecosistema di iOS continua a brillare perché forte di un alto numero di effettivi download a pagamento di applicazioni. Inevitabile il confronto con il Play Store di Google, dove molte app vengono scaricate gratuitamente.

Proprio alla luce di questa constatazione Cook ha ribadito: "Apple non è un produttore hardware, abbiamo altri modi per fare soldi". La vendita di dispositivi tuttavia resta una delle maggiori voci di guadagno dell'azienda, e il successore di Jobs non può nasconderlo. Anzi, per gongolare gli investitori ha sottolineato che "l'iPhone è disponibile solo alla metà degli abbonati in tutto il mondo", il che significa che lo spazio di crescita è molto ampio e che le possibilità di guadagno sono esponenziali.

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Apple di recente ha esportato l'iPhone in Cina, che è un mercato con un alto potenziale, ma di paesi emergenti da conquistare ce ne sono molti. È proprio a questo riguardo che molti si aspettano l'annuncio di un iPhone economico. Phil Schiller aveva già precisato che un iPhone a basso costo non è nello stile di Apple, ieri Cook ha ribadito il concetto.

Apple non produrrà un prodotto che non sia in grado di fornire un'esperienza grandiosa agli utenti. "L'unica cosa che non faremo è un prodotto scadente. Questa è l'unica religione che abbiamo, dobbiamo fare qualcosa di grande, qualcosa di audace, qualcosa di ambizioso. Qualcosa di grande per i clienti. E studiamo tutti i dettagli". Forse non proprio tutti, visto quello che sta succedendo con iOS 6.1, e che è successo con le mappe tempo fa.

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Il CEO non si è sbilanciato sul possibile annuncio di un iPhone low cost, però ha puntualizzato che nell'evenienza non oserebbe definirlo a buon mercato. Per far capire cosa intendesse ha fatto un esempio curioso e interessante. Utenti e investitori hanno chiesto per anni a gran voce una versione più economica dei computer Mac, ma non si poteva produrre nulla del genere con una qualità accettabile. La soluzione per accontentare tutti è stata l'iPad, con un prezzo più basso dei Mac standard, ma con alcune funzionalità chiave dei notebook.

Fra i tanti argomenti toccati, l'ultimo rilevante è quello delle acquisizioni. Cook ha confessato che Apple valuta continuamente l'acquisizione di altre aziende, ma finora quelle analizzate non hanno superato tutti test. Ovviamente si parla di acquisti importanti, non delle piccole startup di cui Apple entra in possesso con cadenza più o meno bimestrale da tre anni.

Considerato che l'azienda di Cupertino non ha certo problemi finanziari, lo shopping col botto potrebbe essere questione di tempo.