Coronavirus, per gli analisti le spedizioni iPhone caleranno del 10% nel Q1 2020

Secondo il noto analista Ming-Chu Kuo,d urante il primo trimestre le spedizioni di iPhone in Cina subiranno un calo del 10% con 36-40 milioni di smartphone in meno a causa del Coronavirus .

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a cura di Lucia Massaro

Il Coronavirus ha messo in ginocchio un’intera nazione. Come ben sappiamo, la Cina gioca un ruolo principale nel mercato tecnologico. Molte società sono cinesi, altre invece si affidano a fornitori del Paese del Dragone per la produzione di alcuni dispositivi. Tra queste c’è Apple che ha messo a segno risultati da record nell’ultimo trimestre del 2019. La situazione potrebbe cambiare nel corso del Q1 2020.

Secondo il noto analista Ming-Chu Kuo, sempre attento alle vicende della società di Cupertino, durante il primo trimestre le spedizioni globali di iPhone subiranno un calo del 10% a causa dell’epidemia in corso. Nonostante le recenti rassicurazioni di Foxconn, uno dei principali fornitori di Apple, per Kuo nel periodo di riferimento verranno spedite circa 36-40 milioni in meno.

A quanto pare, a subire le conseguenze del Coronavirus non saranno solamente i dispositivi già in commercio ma anche quelli futuri. Il riferimento è all’iPhone 9, il successore di iPhone SE dovrebbe essere annunciato a marzo secondo alcune voci. A causa dell’epidemia, gli analisti non solo prevedono un ritardo nella commercializzazione ma ritengono che le scorte inizialmente potrebbero essere limitate.

Inoltre, nella nota inviata a TF International Securities e visionata dai colleghi di MacRumors, l’analista avrebbe aggiunto che nel periodo delle vacanze del Capodanno cinese le spedizioni di smartphone (non solo iPhone) in Cina avrebbero subito un calo del 50-60% su base annua. Per l'analista il 2020 si chiuderà con 15% di smartphone in meno consegnati in Cina rispetto al 2019, a causa sia del Coronavirus, sia di una domanda inferiore alle attese per gli smartphone 5G.

Apple inoltre ha deciso di chiudere momentaneamente i suoi negozi fisici nel paese asiatico fino al 9 febbraio. Senza dimenticare che le fabbriche nell’area di Wuhan dovrebbero riaprire il 10 febbraio, mentre nel resto del Paese la situazione dovrebbe essere già tornata alla normalità da oggi. Insomma, considerando il grande coinvolgimento della Cina nello sviluppo dei dispositivi tecnologici, non ci sarebbe da meravigliarsi se si registrasse un leggero calo nel Q1 2020. Ad ogni modo, Apple sta monitorando la situazione da vicino e - almeno per il momento - non sembrerebbe essere stata colpita da ritardi nelle catene di fornitura o cose simili.

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