La nuova DxO One è una fotocamera aggiuntiva per iPhone che unisce portabilità e prestazioni. Il concetto è simile a quello delle Sony QX, con un'ottica e un sensore separati e di qualità migliore rispetto a quelli integrati nello smartphone. L'ingombro però è molto ridotto e ci sono anche alcune qualità aggiuntive.
La nuova DxO One ha un sensore CMOS BSI da 20,2 megapixel, un bel salto in avanti rispetto a quello da 8 megapixel dell'iPhone - che pure è tra i migliori smartphone quanto a qualità fotografica. Il sensore della DxO One però è anche molto grande, con una superficie da ben un pollice, quanto quello di una macchina di alta qualità. Dovrebbe essere in grado quindi di catturare molti dettagli e mantenere un livello di rumore molto basso.
Quanto all'ottica, abbiamo una lente a sei elementi con un'apertura massima f/1.8, che permette di raccogliere moltissima luce; un vantaggio desiderabile quando c'è poca luce. L'apertura minima invece è f/11, mentre la sensibilità va da 100 a 51.200 ISO. L'otturatore può stare aperto fino a 15 secondi, oppure 1/8000 di secondo. La distanza minima del soggetto è 20 cm, mentre non c'è zoom ottico.
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La DxO One può scattare in JPG, RAW (DNG) e nel formato proprietario "SuperRAW" DxO - che secondo l'azienda garantisce risultati migliori in post processing. Con questo accessorio quindi l'iPhone guadagna anche la possibilità di scattare in RAW, una funzione che sta cominciando a farsi strada nel mondo degli smartphone e che troviamo già su alcuni modelli Android di fascia alta. Per i video, invece, può girare a 1080p/30 FPS oppure 720p/120 FPS, in formato MOV. La stabilizzazione è elettronica.
La DxO One si collega all'iPhone tramite il connettore Lightning, presente sull'iPhone 5 e successivi. Oltre all'ottica questo accessorio ha un pulsante a due stadi per lo scatto: una pressione leggera per mettere a fuoco, una più profonda per scattare. Non usa la batteria dell'iPhone ma si affida a una interna, che si carica via USB e che dovrebbe permettere fino a 200 scatti. La parte posteriore ospita un secondo, piccolo schermo che visualizza la impostazioni secondarie; lo schermo dell'iPhone è invece usato per l'anteprima dell'immagine e la modifica delle impostazioni principali. Dietro a uno sportellino c'è il connettore USB e un slot MicroSD.
Dopodiché per usarla si usa l'app dedicata. Qui troveremo molte funzioni avanzate per controllare sensibilità, velocità, esposizione, profondità di campo e così via. Abbiamo infatti il selettore PASM, le modalità scena o ovviamente quella full auto.
Specifiche alla mano abbiamo una fotocamera davvero di alta qualità, capace di generare immagini davvero spettacolari. Ovviamente il paragone con una vera e propria DSLR è fuori luogo, ma la DxO One può sicuramente scattare immagini molto belle e ha l'innegabile vantaggio di essere molto facile da trasportare - cosa che non si può dire anche della più compatta delle reflex.
Il tutto in un oggetto molto piccolo che pesa solo 108 grammi. Possiamo quindi portarlo in tasca così come ci teniamo il telefono, e questo è sicuramente un grande vantaggio. Questa DxO One sembra davvero un prodotto eccellente, e personalmente non mi dispiacerebbe averne una. Il problema è che costa la bellezza di 600 dollari, o almeno costerebbe perché per il momento è possibile averla solo negli USA.
A caldo verrebbe da dire che con quei soldi ci si prende una DSLR più che discreta, una mirrorless o anche una compatta di alta qualità. È sicuramente vero, ma direi che DxO punta tutto sulla portabilità: questo accessorio possiamo tenerlo sempre addosso proprio come facciamo con lo smartphone. La maggior parte di noi invece non se ne va in giro tutti i giorni con una macchina fotografica vera e proprio, di certo non un'ingombrante reflex.
Cosa succede allora? Che ogni tanto vuoi fare una fotografia e la fai con il cellulare, perché la migliore fotocamera è quella che hai a disposizione quando serve. Ed ecco il posto che vuole occupare la DxO One, e se ce l'avessi magari lascerei la reflex a casa per le gite in famiglia. L'idea è chiara, ma sono pur sempre 600 dollari. Io non li spenderei, e voi?