FBI, violare l'iPhone è costato 1,3 milioni di dollari

1.3 milioni di dollari: tanto ha dovuto spendere l'FBI per assoldare degli hacker e violare l'iPhone del terrorista responsabile della strage di San Bernardino. A rivelarlo durante una conferenza a Londra è stato lo stesso capo dell'agenzia governativa statunitense.

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a cura di Alessandro Crea

James B. Comey, il numero uno dell'FBI, durante una conferenza a Londra ha rivelato che gli ignoti hacker ingaggiati per forzare il sistema di cifratura dell'iPhone 5c del terrorista colpevole della strage di San Bernardino sono costati ben 1.3 milioni di dollari.

L'azione si è resa necessaria dopo che, nei mesi scorsi, Apple aveva rifiutato di obbedire all'ordine di un giudice che gli imponeva di aiutare il governo americano fornendo una qualche via d'accesso al proprio smartphone che, secondo l'FBI, poteva potenzialmente contenere dati essenziali all'inchiesta.

Apple all'epoca si oppose categoricamente, indicando nella richiesta un potenziale "precedente pericoloso" che avrebbe potuto fornire in futuro ad altri governi uno strumento da utilizzare ad esempio contro attivisti, dissidenti ed oppositori.

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L'azienda di Cupertino aveva anche minacciato di portare la questione persino dinanzi alla Corte suprema, aprendo così di fatto un dibattito sul conflitto tra privacy e sicurezza nazionale, che aveva spaccato in due non solo gli USA ma l'intera opinione pubblica occidentale.

L'FBI dunque per evitare uno scontro diretto e le eventuali conseguenze legislative che il dibattimento in tribunale avrebbe provocato, ha scelto di mantenere un profilo più basso, sfilandosi dalla discussione e annunciando quindi a sorpresa, a fine marzo, di aver finalmente ottenuto accesso allo smartphone dell'attentatore grazie all'intervento di non meglio specificati soggetti "terzi".

L'FBI non aveva poi fornito altri dettagli fino a ieri, quando appunto il capo dell'agenzia federale, sollecitato dal moderatore di uno degli incontri londinesi, ha dichiarato di aver dovuto ingaggiare degli hacker, pagandoli "più o meno quanto guadagnerò io da qui alla pensione. Si tratta di soldi spesi bene, ma certo sono un sacco di soldi".

A definire la cifra esatta ci hanno poi pensato due quotidiani statunitensi, Wall Street Journal e New York Times, che gli hanno fatto i conti in tasca stabilendo che la cifra ammonti ad almeno 1.3 milioni di dollari: 185 mila dollari l'anno moltiplicati per i 7 anni e 4 mesi che mancano ancora a Comey prima della pensione.