Foxconn punita dagli hacker: vittima o carnefice?

Un gruppo che si fa chiamare SwaggSec ha violato i server Foxconn, esponendo e rendendo pubblici molti dati riservati. Il tema è sempre quello delle condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Foxconn, azienda cinese che produce gran parte dei dispositivi elettronici del mondo, è stata attaccata da un gruppo di hacker chiamato SwaggSec; sono state rubate molte informazioni, tra cui i dati di accesso di clienti come Apple, Microsoft e altri. Per qualche ora è stato potenzialmente possibile a chiunque entrare nei server Foxconn e fare ordini falsi per la produzione di Xbox 360, iPhone, schede madre Intel e altro – ma difficilmente l'azienda ne terrà davvero conto.

Foxconn ha immediatamente messo offline i server per prevenire accessi non autorizzati, ma non prima che qualcuno riuscisse a verificare l'attendibilità dei dati. Il nome Foxoconn è diventato familiare a molti consumatori in tutto il mondo soprattutto per l'associazione con il marchio Apple (Apple risponde sulle fabbriche in Cina: non siamo dei mostri); l'azienda è infatti il principale fornitore del produttore californiano, e nelle sue fabbriche si producono migliaia di iPad e iPhone ogni giorno (Addio iPad, meglio studiare che un posto fisso in Foxconn).

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L'azione scaturisce dalle informazioni emerse negli ultimi giorni (Perché Apple progetta in California e produce in Cina? e Apple produce in Cina perché costa meno, ed è complice) che hanno evidenziato come negli stabilimenti Foxconn ci siano condizioni di lavoro terribili. La rivendicazione del gruppo non lascia spazio a dubbi infatti:

E così Foxconn pensa di avere stile perché lavora con i pezzi grossi di Intel, Microsoft, IBM ed Apple? Stupidi, non sanno cos'è lo stile. Dicono che sfruttate i lavoratori, che si suicidano e altro. Dicono che assumete cinesi perché i taiwanesi sono un'élite. […] Non saprete cosa vi avrà colpito […]Ve la farete sotto, e ve lo meritate -  È l'apertura del messaggio pubblicato dal gruppo su Pastebin.

Violiamo [i server di una corporation] per [la gente di] il ciberspazio che condivide alcuni punti di vista e filosofie […] ma la ragione principale è che ci diverte compromettere e distruggere un'infrastruttura. Per nulla etico, vero? Forse per chi accetta una società […] che cerca solo di mantenere il potere. Ma per noi e altri […] l'atto di distruzione che non colpisce un individuo porta un senso di rinnovamento, una sensazione unica e l'occasione di cominciare qualcosa di nuovo.

Questa è Swagg Security, vogliamo cambiare la vostra prospettiva e la nostra, divertendoci. In un certo modo noi siamo hacktivisti, ma dal nostro punto di vista siamo Greyhats. Crediamo che non esista davvero l'hacktivismo, anche con le buone intenzioni. Sappiamo che chi dice di essere un hacktivista dentro di sé ama avere un ruolo in un'azione anarchica.

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La violazione dei server Foxconn è stata possibile grazie a una vulnerabilità in una vecchia versione di Internet Explorer ancora in uso presso l'azienda. SwagSec fa comunque notare che l'infrastruttura del colosso cinese non mancava di sicurezza: "Foxconn aveva un valido firewall, ma fortunatamente per noi siamo riusciti a oltrepassarlo quasi perfettamente". I dati sottratti sono stati pubblicati online e sono disponibili sul circuito BitTorrent.