FTTC, FTTH, FWA: quali sono le differenze?

FTTH e FTTC: cosa significano queste sigle e in cosa si differenziano i diversi tipi di connessione a fibra ottica?

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a cura di Francesca Fenaroli

Quando si parla di fibra ottica si incorre molto spesso nelle sigle FTTC e FTTH, che significano rispettivamente "Fiber-to-the-cabinet" e "Fiber-to-the-home", indicano i due principali metodi per portare la connessione a banda ultralarga nelle abitazioni e nei luoghi pubblici, con sostanziali differenze a livello di tecnologia utilizzata e di velocità massima raggiungibile.

Ma cosa comporta, di preciso, questa distinzione? Cosa caratterizza le connessioni FTTC e FTTH e quali sono i vantaggi di una connessione a banda ultralarga di ultima generazione rispetto all'impiego delle fibre in rame? E se ci fossero altre opzioni per fornire la banda ultralarga alle abitazioni?

In questo pezzo metteremo a confronto le reti FTTH e FTTC e faremo chiarezza sui diversi tipi di connessione a fibra ottica.


Fibra ottica e rame: quali sono le differenze?

Le reti ADSL (acronimo di Asymmetric Digital Subscriber Line) erano, fino al 2019, le soluzioni prevalenti per la trasmissione dei dati. L'ADSL fa uso di filamenti in rame che permettono la trasmissione dei dati attraverso l'aggancio alla rete telefonica, consentendo al tempo stesso di mantenere libera la linea.

Questa connessione, definita "asimmetrica" per via dello squilibrio presente tra le velocità di trasmissione e ricezione dei dati (upload e download), ha costituito per molto tempo una buona soluzione, in particolare nei complessi residenziali privati.

L'ADSL presenta tuttavia alcune debolezze strutturali dovute alla natura stessa del rame, materiale che richiede la presenza di impulsi elettrici per continuare a funzionare. Il segnale non solo sarà più debole quanto più si allontana dalla fonte, ma sarà inoltre soggetto a interferenze e rallentamenti dovuti alle condizioni atmosferiche e al traffico sulla linea.

La fibra ottica è invece costituita da tubi sottilissimi di materiale polimerico o vetroso (il vetro più pregiato è prodotto da Corning, la stessa azienda che ha sviluppato la gamma Gorilla Glass per gli schermi degli smartphone) coperti da una guaina protettiva, in grado di trasmettere una grande quantità di dati a velocità molto superiori rispetto a quelle del rame tramite impulsi luminosi.

Rispetto al rame, la fibra ottica non risente delle intemperie e non presenta variazioni nel segnale in base alla distanza dal punto di partenza; inoltre il flusso di dati che questo tipo di cavo supporta permette di navigare a velocità molto più alte rispetto all'ADSL, che nelle connessioni di ultima generazione hanno superato addirittura la velocità di 1 Gigabit al secondo in download.

Come si struttura una connessione a fibra ottica?

I dati trasmessi attraverso una connessione a fibra ottica di tipo sia FTTC che FTTH raggiungono l'utente finale per mezzo di un percorso strutturato in modo non dissimile rispetto alla distribuzione della linea telefonica, che prevede dunque almeno una tappa intermedia.

La copertura in fibra ottica parte infatti dalla centrale di riferimento, alla quale si appoggiano i singoli operatori, e prosegue fino all'armadio ripartilinea, ovvero una struttura alta circa 2 metri che ha lo scopo di connettere questa prima tratta (definita primaria) con la tratta secondaria, che porta direttamente all'utente finale.

La distanza tra un armadio di ripartizione e gli edifici coperti dalla fibra ottica è generalmente pari o inferiore a 300 metri: si tratta di un valore particolarmente rilevante, come vedremo nel prossimo paragrafo, nel caso della fibra ottica con tecnologia Fiber-to-the-Cabinet, dal momento che questa distanza condiziona la potenza e la qualità del segnale trasmesso per mezzo di cavi in rame.

Nel caso della rete FTTH giocano un ruolo importante anche i ripartitori ottici di edificio (ROE), apparecchi che permettono l'allacciamento di una singola abitazione alla fibra ottica e fungono da punto di separazione tra la rete di distribuzione e la rete di un numero limitato di utenti finali.

FTTC e FTTH, ma non solo: tutte le definizioni

FTTC (Fiber-to-the-Cabinet) e FTTH (Fiber-to-the-Home) sono le due sigle principali che si incontrano quando si tratta questo tema, ma non sono le uniche: di seguito elencheremo i tipi principali di connessione a fibra ottica.

FTTC

L'architettura di rete Fiber-to-the-Cabinet, traducibile letteralmente con "fibra fino all'armadio", è un tipo di connessione nella quale la tratta telefonica primaria, quindi dalla centrale fino all'armadio di ripartizione, è realizzata in cavi di fibra ottica, mentre la tratta telefonica primaria è realizzata in cavi di rame.

Quest'ultima tratta beneficia dunque della velocità di connessione raggiunta nella tratta primaria, ma nelle prestazioni offerte agli utenti finali porta comunque con sé gli svantaggi legati alla connettività ADSL, tra cui proprio la vicinanza o meno all'armadio di ripartizione.

Una soluzione assimilabile alla FTTC, ma che cerca di ovviare a questo problema accorciando le distanze, è la cosiddetta FTTS (Fiber-to-the-Street), che prolunga il tratto realizzato in fibra ottica non più fino all'armadio, bensì fino alla strada in cui si trova l'abitazione.

FTTH

Al contrario della FTTC, l'architettura di rete Fiber-to-the-Home, traducibile letteralmente con "fibra fino a casa", prevede che l'intera tratta, sia primaria che secondaria, sia coperta per mezzo di cavi in fibra ottica.

Nel caso delle reti FTTH restano comunque presenti gli armadi di ripartizione nel ruolo di intermediari tra la centrale e le singole abitazioni, ma la vicinanza agli edifici non è più vincolante rispetto alla qualità o alla stabilità del segnale.

Come vedremo in seguito, le connessioni FTTH permettono di raggiungere velocità sia in download che in upload molto superiori rispetto a quelle FTTC, oltre a rivelarsi un intelligente investimento per il futuro.

FTTB

Può esistere una via di mezzo tra FTTC e FTTH, in grado di raggiungere anche i piani più alti degli edifici o i luoghi che difficilmente si prestano alla posa dei cavi in fibra ottica?

L'architettura Fiber-to-the-Building, letteralmente "fibra fino all'edificio" è l'unico tipo di architettura di rete oltre alla FTTH che si può definire a fini commerciali e pubblicitari con il titolo di "fibra ottica". Come vedremo nel paragrafo dedicato, esistono infatti norme stringenti per la trasparenza in questo campo che gli operatori sono tenuti a rispettare.

Nelle soluzioni FTTB i cavi in fibra ottica arrivano fino alla base di un edificio, generalmente un garage o uno spazio comune a più stabili; a partire da questo punto si dirama un piccolo tratto di cavi in rame che raggiunge ogni utente finale, riuscendo a garantire prestazioni solo di poco inferiori rispetto alla FTTH.

FTTW o FWA+

Esiste infine un'ultima tipologia di architettura di rete, più rara rispetto alle precedenti e pensata per situazioni limite dove la posa dei cavi sia in fibra ottica, sia in rame è resa strutturalmente impossibile dalle caratteristiche del luogo.

Si tratta dell'architettura Fiber-to-the-Wireless, definita più comunemente FWA+ (Fixed Wireless Access, dove il + indica la presenza di infrastrutture a banda larga), che abbina alla rete in fibra ottica una porzione di rete che sfrutta le frequenze radio, grazie a strutture come antenne o parabole collocate nelle singole abitazioni per la ricezione del segnale.

Questa soluzione è applicata in Comuni situati in località montane o rurali di accesso particolarmente difficile: per questo motivo la connessione FWA+ è stata scelta da operatori come Eolo e, almeno in via provvisoria, da Open Fiber per la copertura di emergenza alle cosiddette "aree bianchissime" del territorio italiano, ovvero i 200 Comuni fino a quel momento del tutto sprovvisti di connettività Internet sia fissa che mobile.

Quali sono i vantaggi di una connessione FTTH?

Il primo vantaggio di solito associato all'architettura FTTH è giustamente quello relativo alla velocità massima della connessione: laddove la FTTC raggiunge prestazioni massime in download di 200Mbps, le reti FTTH possono garantire e, nelle loro iterazioni più recenti, superare la soglia di 1Gbps in download.

Nella pratica ciò si traduce con la possibilità di godere di un segnale più stabile, che al contrario di quello via rame non risente delle intemperie e del traffico sulla linea. Grazie alla FTTH è possibile effettuare allo stesso tempo operazioni come la riproduzione di contenuti, le videochiamate e il download di grandi file.

In tempi di didattica a distanza e telelavoro, la connessione in fibra ottica con architettura FTTH  agevola lo svolgimento delle attività quotidiane e lavorative del presente, ma si rivela anche un investimento vantaggioso per il futuro, in quanto:

  • Future-proof. La rete FTTH, non avvalendosi di cavi in rame, è in grado di supportare anche velocità per il momento non ancora raggiunte: la rete Open Fiber, per esempio, garantisce il suo supporto fino a una capacità di trasmissione di ben 40 Gigabit per secondo. Questo tipo di connettività permette dunque di sostenere eventuali nuovi servizi e standard a lungo termine sulla stessa infrastruttura di rete.
  • Ecosostenibile. Nella lotta alle emissioni da fonti fossili è di vitale importanza implementare infrastrutture che non abbiano un impatto negativo sull'ambiente. Le reti FTTH richiedono molte meno emissioni a partire dalla loro posa fino alla maggiore affidabilità. Al contrario delle architetture FTTC, infatti, non sono presenti tratti in rame che hanno bisogno di costante alimentazione elettrica e manutenzione.

FTTC e FTTH: occhio al bollino!

Per garantire maggiore trasparenza nelle indicazioni date al pubblico a proposito delle offerte sulle reti a fibra ottica l'AGCOM (Autorità per le Garanzie nella Comunicazione) ha stabilito un pratico sistema di simboli colorati che permette di riconoscere molto facilmente il tipo di infrastruttura di rete compresa nei pacchetti dei diversi operatori.

Nello specifico, il sistema "a bollini" compare nelle comunicazioni commerciali e nei messaggi pubblicitari delle offerte di rete fissa ed è stato regolamentato per la prima volta nel 2019, più precisamente nell'annesso A alla delibera n. 35/19/CONS, dopo un breve periodo di sperimentazione.

I bollini, che riprendono nella gerarchia il colore di un semaforo stradale per indirizzare gli utenti verso le scelte più compatibili con le nuove infrastrutture di rete, sono così ripartiti:

  • Rosso: rete cablata interamente in rame (ADSL) o FWA senza fibra ottica (radio) che non supporta prestazioni a banda ultralarga;
  • Giallo: rete mista fibra-rame (FTTC) o mista fibra-radio (FWA+) che supporta prestazioni a banda ultralarga;
  • Verde: rete realizzata interamente in fibra ottica (FTTH o, eccezionalmente, FTTB).

In altre parole, un'offerta FTTC per non risultare fuorviante non può essere pubblicizzata dall'operatore di riferimento come "fibra" senza che sia poi specificata l'espressione "mista rame" in modo che sia leggibile o udibile al pari della prima dicitura.

I principali operatori di rete fissa sul mercato hanno rapidamente attuato questo sistema di classificazione, rendendolo facilmente consultabile nelle pagine Web dedicate alle singole offerte così come al termine di ogni spot pubblicitario a riguardo.

Qual è la copertura FTTH in Italia?

Ogni anno l'FTTH Council Europe, un'organizzazione che promuove la diffusione delle reti a banda ultralarga di ultima generazione su scala europea, pubblica un report redatto da Idate sullo stato dell'implementazione di questa infrastruttura di rete nei diversi Paesi UE.

A diffondere al pubblico nell'estate dello scorso anno la fotografia più recente della copertura FTTH in Italia ricavandola dalla complessa massa di dati del report Idate è stata Open Fiber:

"L’Italia, con circa 11 milioni di unità immobiliari raggiunte dalla fibra ottica FTTH/B, può vantare una copertura totale pari al 41% del territorio: siamo ancora più vicini alla media europea e notevolmente più avanti di Paesi come il Regno Unito, che è al 15%. Solo qualche anno fa eravamo il fanalino di coda in Europa, mentre due anni fa – nel periodo 2018-2019 – eravamo già al 30,6% di copertura e nell’ultimo anno abbiamo guadagnato altri 10 punti percentuali, balzando in avanti di ben quattro posizioni".

Nel corso del 2019, come già ricordato nei paragrafi precedenti, è avvenuto infatti il tanto agognato "sorpasso" delle infrastrutture a fibra ottica rispetto alle reti ADSL in rame. La strada verso l' "Italia a 1 Giga" e la diffusione della rete FTTH è però ancora lunga.

A questo proposito, l'obiettivo del Piano strategico banda ultralarga del Ministero per lo sviluppo economico è proprio quello di fornire interventi statali per garantire connessioni Internet di nuova generazione, prediligendo laddove possibile proprio l'architettura di rete FTTH, anche alle cosiddette "aree bianche" del Paese, dove gli operatori non hanno interesse di mercato a intervenire in autonomia.