Google ammette che Android ha un problema con le app in background

Google ha ammesso di avere un problema con le app in background e si è alleata con Samsung per risolverlo, a partire da Android 14.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Se utilizzate uno smartphone Android, potrebbe esservi capitato di incontrare qualche problema con le applicazioni eseguite in background che smettono di funzionare o si comportano in modo imprevedibile. Questo può accadere perché alcuni produttori di dispositivi Android sono molto aggressivi nel chiudere le app in background per risparmiare la durata della batteria e ottimizzare le prestazioni del sistema.

Tuttavia, ciò può influire sulla funzionalità e sull'esperienza utente delle app che si affidano a servizi in background, come la sincronizzazione dei dati, il download di file, la riproduzione di musica o l'invio di notifiche. Google ha ammesso il problema (finalmente!, N.d.R.) e si è alleata con Samsung per risolverlo.

Google è consapevole di avere un problema con le applicazioni in background su Android e sta lavorando con i produttori per garantire che le API dedicate a tali app eseguite in secondo piano su Android 14 siano implementate in modo coerente su tutti i dispositivi. Google ha annunciato in un post sul proprio blog che sta collaborando con Samsung, il primo partner di rilievo in questa operazione, per rendere le app più affidabili in background a partire da Android 14 (e dalla One UI 6.0 di Samsung).

"Per rafforzare la piattaforma Android, la nostra collaborazione con Google ha portato a una politica unificata che, secondo le nostre previsioni, creerà un'esperienza utente più coerente e affidabile per gli utenti Galaxy. A partire da One UI 6.0, i servizi in primo piano delle applicazioni destinate ad Android 14 saranno garantiti per funzionare come previsto, a condizione che siano sviluppati secondo la nuova politica API dei servizi in primo piano di Android." - Samsung

Secondo Google, Android 14 introdurrà alcune modifiche per facilitare agli sviluppatori la creazione di app che funzionino in modo coerente su diversi dispositivi Android. Queste modifiche includono:

  • Un nuovo requisito per dichiarare i tipi di servizio in primo piano e richiedere autorizzazioni specifiche, ciò chiarisce quando è ragionevole utilizzare i servizi in primo piano
  • Un nuovo tipo di lavoro di trasferimento dati avviato dall'utente, specifica che rende più fluida l'esperienza di gestione di upload e download di grandi dimensioni avviati dall'utente, sfruttando i vincoli di JobScheduler (ad esempio i vincoli di rete, come il Wi-Fi non misurato)
  • Nuovi criteri di Google Play per garantire un uso appropriato dei servizi in primo piano e dei lavori di trasferimento dati avviati dall'utente.

Si tratta di una buona notizia sia per gli sviluppatori che per gli utenti che desiderano un'esperienza d'uso più coerente e affidabile sui dispositivi Android. Google e Samsung sperano di ridurre la frustrazione degli utenti garantendo che le app in background si comportino in modo coerente su tutti i dispositivi.

Google incoraggia anche altri produttori di dispositivi Android a unirsi a questo sforzo e a contribuire alla piattaforma Android.