Google aveva avvertito Samsung di non copiare Apple

L'impianto accusatorio di Apple nel nuovo processo che sta per aprirsi in California si basa sull'intenzionalità di Samsung nel copiare il design di iPhone e iPad. Apple avrebbe le prove che nel 2010 Google aveva avvisato la sud coreana che i suoi tablet assomigliavano troppo agli iPad. Samsung ha perso tutti i documenti, ma il giudice manda avanti tutto lo stesso.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Google aveva messo in guardia Samsung perché i suoi prodotti assomigliavano troppo a quelli di Apple. L'informazione, riportata da AllThingsD, risale a fatti del febbraio 2010, quando l'azienda di Mountain View avrebbe avvisato la sud coreana che i tablet identificati dalle sigle P1 e P3, ossia il Galaxy Tab e il Galaxy Tab 10.1, erano "troppo simili" all'iPad.

Il produttore del sistema operativo Android aveva chiesto a Samsung di fare in modo che il design del Galaxy Tab 10.1 fosse più distinguibile rispetto a quello dell'iPad, ma la battaglia legale che ne è seguita, e che si protrae tutt'oggi, dimostra che il suggerimento cadde nel vuoto.

La guerra continua

Le informazioni sono contenute negli atti che sono stati resi pubblici in vista del processo che si terrà a partire dal prossimo 30 luglio, in modo da dare al pubblico gli elementi per capire quali posizioni sosterranno le due contendenti.

Nell'analisi redatta dal blog del Wall Street Journal Apple sembra intenzionata a costruire l'ennesimo impianto accusatorio contro la sud coreana proprio sulla base dell'intenzionalità e della consapevolezza di quanto stava facendo. "La somiglianza dei suoi prodotti (con quelli di Apple, NdR.) non è un caso, ma il risultato di un piano deliberato di copia del design e dell'interfaccia utente" sostiene Apple in una nota.

###old911###old

La documentazione confermerebbe inoltre che nel 2011 fu proprio il Product Design Group di Samsung a definire "deplorevole" la somiglianza fra il Galaxy S e i vecchi modelli di iPhone. Inoltre, famosi designer avrebbero avvertito Samsung che il Galaxy S "sembrava troppo una copia dell'iPhone" e che quindi era necessaria una revisione del progetto.

Attorno ai documenti in questione però c'è già un giallo: stando a quanto riportato dall'esperto di cause brevettuali Florian Mueller, Samsung avrebbe perso la sua copia ricevuta via mail da Apple, e che per legge l'accusa deve notificare all'imputata prima dell'inizio del processo.

Che la perdita sia intenzionale o meno poco importa: l'incapacità di conservare le prove è un reato e il giudice Paul Grewal ha autorizzato la giuria a tenere conto di "una interferenza avversa" nel dibattimento da parte di Samsung.

###old1248###old

Lo staff legale di Samsung sembra intenzionato a contrattaccare sostenendo che Apple dovrebbe pagare per l'uso delle tecnologie brevettate di sua proprietà, senza le quali "non avrebbe potuto riscuotere alcun successo nel settore delle telecomunicazioni mobili".

Il WSJ riporta infatti alcuni estratti in cui si legge in sostanza che Samsung è un'azienda chiave nella ricerca e sviluppo delle tecnologie mobile fin dal 1991, "dato che Apple ha venduto il primo iPhone quasi vent’anni dopo, non può che aver sfruttato le invenzioni di Samsung".

Ricordiamo che in questo processo Apple ha chiesto un risarcimento danni pari a 2,53 miliardi di dollari.