Google: basta agli smartphone Android che nascono vecchi

Google crea nuove regole per i produttori di smartphone e proibisce di usare versioni di Android troppo vecchie.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Niente più versioni vecchie di Android sui nuovi smartphone se si vuole avere la certificazione di Google. Questa è la nuova regola che l'azienda californiana sembra pronta a imporre; la società punta in questo modo a ridurre il fenomeno della frammentazione, cioè la coesistenza sul mercato di diverse versioni del sistema operativo.

Già da questo mese quindi la versione minima da cui partire è la 4.2, che non si potrà più usare dal prossimo 24 luglio. La settimana dopo, il 31 luglio per l'esattezza, andrà invece in pensione Android 4.3 mentre non c'è ancora una data per l'attuale versione 4.4.

Le regola generale sarà che dopo la pubblicazione di una nuova versione i produttori avranno nove mesi per usarla e certificarla. Una finestra piuttosto stretta che potrebbe mettere alcuni marchi in difficoltà. In ogni caso è bene specificare che Google non sta spingendo i produttori a mantenere aggiornati i prodotti esistenti e futuri, ma solo a mettere in vendita quelli nuovi con le versioni più recenti del software - come tra l'altro già accade nelle maggior parte dei casi.

Che cosa potrebbe cambiare in concreto per i consumatori? Poco e nulla per chi tende a scegliere marchi noti come LG, HTC, Samsung, Sony e così via. Il cambiamento infatti potrebbe al massimo infastidire quei piccoli marchi (pochi) che a volte preferiscono risparmiare installando una vecchia versione del sistema operativo, perché è meno costoso che lavorare con quella nuova.

In questi casi il desiderio di avere la certificazione potrebbe spingere a usare la versione stock (senza modifiche) di Android, ma nessuno impedisce al produttore XYZ di uscire sul mercato con un telefono senza certificazioni. Quanto agli aggiornamenti dei prodotti in circolazione, resta una questione aperta che va comunque migliorando costantemente. Siete soddisfatti di come il produttore del vostro smartphone vi ha trattati finora?