Google compra la divisione smartphone di HTC

È ufficiale, Google ha acquisito per 1,1 miliardi di dollari la divisione smartphone di HTC. Una decisione che nei prossimi anni rimescolerà le carte in tavola in ambito mobile?

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a cura di Alessandro Crea

Le anticipazioni di ieri sono diventate realtà: con un post sul proprio blog Google ha ufficializzato l'acquisto della divisione smartphone di HTC. Ad annunciarlo è stato Rich Osterloh, SVP di Mountain View ed ex CEO Motorola: "Con questo accordo un team di talenti HTC si unirà a Google come parte dell'organizzazione hardware. Si tratta di professionisti che hanno già lavorato a stretto contatto con noi per la realizzazione degli smartphone Pixel. Non vediamo l'ora di scoprire cosa potremo fare tutti assieme in un unico team". Nel post Google non fa alcun accenno alla somma versata, che però dovrebbe ammontare a circa 1,1 miliardi di dollari.

Una cifra allineata al valore di mercato dell'azienda. HTC fu valutata 1,9 miliardi di dollari lo scorso anno, ma visto il perdurare della crisi nonostante le buone vendite realizzate con l'ultimo HTC U11 è naturale che il valore complessivo sia diminuito ancora. Negli anni scorsi alcune operazioni costarono però decisamente di più: la stessa Google acquistò Motorola per 12,5 miliardi di dollari, vendendola poi a Lenovo per 2,9 miliardi di dollari.

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L'accordo comunque ha diverse peculiarità che vale la pena sottolineare, perché porterà vantaggi a entrambe le aziende. Anzitutto l'acquisizione della divisione smartphone non segna la fine di HTC. L'azienda infatti non solo resta indipendente, ma potrà anche continuare a utilizzare il brand anche in ambito smartphone. Questo significa che potrebbero esserci in futuro altri smartphone targati HTC, ma non è scontato che accada. La casa taiwanese anzi potrebbe approfittare della nuova situazione societaria per investire maggiormente nel settore che attualmente le rende di più, ossia quello dei visori Vive per la realtà virtuale.

Dal canto suo invece Google si è finalmente dotata di una divisione in grado di garantirle il controllo diretto di progettazione, sviluppo e realizzazione dei propri smartphone. Un approccio che sembra dunque volersi avvicinare molto al modello Apple, ma che non sembra molto compatibile con l'attuale assetto del mercato Android, che vede tantissimi produttori utilizzare l'OS del robottino verde per i propri smartphone. Produttori che per la maggior parte rischierebbero di essere tagliati fuori dalla competizione dal loro stesso fornitore o quantomeno di subirne le conseguenze.

Google Pixel 2017

Insomma una scelta che potrebbe portare nel giro di pochi anni a scenari di mercato inediti e prima inimmaginabili. Staremo a vedere, ma per avere qualche indicazione bisognerà attendere i Pixel 3, visto che la presentazione dei 2 è ormai imminente e rientra quindi in dinamiche già note. Voi cosa ne pensate?


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