Google I/O 2017, tutte le novità annunciate per Android

Durante l'evento di inaugurazione del Google I/O 2017, Big G ha annunciato Android Go e la seconda Developer Preview di Android O.

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a cura di Saverio Alloggio

L'evento di inaugurazione del Google I/O 2017, in corso presso lo Shoreline Amphitheatre a Montain View, è stato teatro di novità importanti per Android. Big G ha confermato la centralità del robottino verde nella propria strategia, considerando ormai i numeri raggiunti dal sistema operativo.

Si parla infatti di 2 miliardi di utenti Android attivi in tutto il mondo. Quasi un terzo della popolazione globale, che inevitabilmente si ritrova a utilizzare anche tutti i servizi accessori. Basti pensare a Google Foto, con 1.2 miliardi di fotografie caricate sui server ogni giorno. Non è da meno YouTube, con 1 miliardo di ore di video visualizzate quotidianamente.

Google I/O 2017
Il CEO Sundar Pichai

Numeri da capogiro, probabilmente inimmaginabili nel lontano 22 ottobre 2008, quando è stato immesso sul mercato HTC Dream, il primo smartphone Android. Allora si parlava della versione 1.0, con uno store di applicazioni spoglio e funzionalità lontane anni luce da quelle odierne. Oggi, invece, si parla di Android O.

Android O

Google ha annunciato il rilascio della seconda Developer Preview di Android O. Si tratta di un aggiornamento incrementale, che porta però una novità importante, ovvero il programma Beta. Risulta già attivo per i Nexus compatibili e per la gamma Pixel, e rappresenta il primo vero passo decisivo verso il rilascio della versione definitiva.

Google I/O 2017
Il nuovo linguaggio di programmazione Kotlin

L'azienda di Mountain View ha confermato l'importanza del concetto di "picture-in-picture", ovvero la possibilità di continuare a utilizzare lo smartphone pur avendo in esecuzione un'applicazione. Android O tenterà dunque di espandere il concetto di multitasking sui dispositivi mobili rispetto alla concezione attuale.

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Il vero cuore pulsante di Android O sarà però Vitals, una sorta di programma che si concentrerà su tre aspetti fondamentali, ovvero sicurezza, ottimizzazione e nuovi strumenti per gli sviluppatori. Il miglioramento della sicurezza passerà attraverso Google Play Protect, una piattaforma integrata con il Play Store che permetterà di analizzare le app installate.

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Google Play Protect

Per quanto riguarda l'ottimizzazione, Android O introdurrà numerosi miglioramenti relativi alla gestione della memoria e dei processi in background. Questo porterà importanti benefici per la batteria, da sempre uno dei punti deboli degli smartphone, oltre a dimezzare i tempi di avvio sui Google Pixel.

In relazione ai nuovi strumenti per gli sviluppatori invece, questi ultimi potranno accedervi all'interno della console sviluppatori del Play Store. La grande novità però è l'introduzione, con Android O, di un nuovo linguaggio di programmazione chiamato Kotlin, supportato in maniera completamente nativa grazie alla sua integrazione all'interno del codice.

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La Fluid Experiences che ha introdotto Android Go

Infine, interessante il riferimento a quella che Google chiama "fluid experiences". Big G è a lavoro per migliorare l'esperienza utente a tutti i livelli, anche per coloro che sono in possesso di dispositivi di fascia bassa. Un aspetto che ha consentito di introdurre Android Go.

Android Go

Android Go potrebbe essere definita una sorta di versione Lite del sistema operativo Google. È ovviamente basato su Android O, ed è stato pensato per essere installato a bordo di smartphone caratterizzati da 512 MB o 1 GB di RAM, display HD, memoria interna risicata. Il primo dispositivo con questa versione del robottino verde arriverà in commercio nel 2018.

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Android Go annunciato durante la conferenza

Per quanto riguarda le funzionalità software, integrato nel sistema ci sarà un tool per tenere sotto controllo il consumo di dati mobili e  di quelli utilizzati in background. Gboard, integrata in Android Go, presenterà alcuni miglioramenti sopratutto indirizzati alle lingue che adottano la traslitterazione. 

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Il Play Store evidenzierà automaticamente le app che funzionano al meglio su Android Go. Pensiamo, ad esempio, a YouTube Go, la versione lite del servizio di streaming video. In generale, tutte le applicazioni della suite Google saranno installate avendo di default la funzionalità di risparmio dati abilitata.

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YouTube Go

Una logica senza dubbio interessante, che però potrebbe di fatto acuire il fenomeno della frammentazione. Google ha infatti chiarito come, in ottica futura, ogni nuova versione di Android avrà la sua controparte Go. Considerando l'ampia diffusione degli smartphone entry-level, è evidente come la criticità in questione potrebbe effettivamente aggravarsi.

L'azienda di Mountain View sembra comunque aver concepito Android Go soprattutto per i mercati emergenti, che rappresentano oggi un vero e proprio asset strategico. In queste zone del mondo gli smartphone di fascia bassa dominano la scena, e l'obiettivo di Google è quello di fornire a questi dispositivi una soddisfacente esperienza utente.

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Le app suggerite dal PlayStore in Android Go

Sarà comunque interessante verificare il grado di diffusione di Android Go. Questa volta, a differenza di altri progetti annunciati in passato, Google sembra fare sul serio. Staremo a vedere se finalmente gli smartphone di fascia bassa riusciranno a godere di prestazioni adeguate e, soprattutto, con uno standard che possa durare nel tempo.


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