Google pensa al mobile e progetta un nuovo Web super veloce

Accelerated Mobile Pages: è il nome dato da Google a un nuovo progetto open source che ha come scopo quello di incrementare le prestazioni del Web sui dispositivi mobile.

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a cura di Alessandro Crea

Il futuro del Web è nel mobile, questo ormai è certo, ce lo dicono anche le statistiche che da diverso tempo hanno già certificato il sorpasso numerico di smartphone e tablet sui computer desktop e la detenzione del record di visite alle pagine Web rispetto ai PC casalinghi.

Per questo motivo dunque bisogna fare di tutto per evolvere non solo gli smartphone e i dispositivi mobile in genere affinché divengano sempre più potenti e performanti, ma anche il Web stesso, in modo da renderlo al tempo stesso più gradevole e ricco di contenuti, più remunerativo per chi lo fa e più fruibile proprio dai dispositivi mobile.

google accelerated web pages

Questa del resto è anche la ferma intenzione di Google che infatti proprio oggi ha annunciato un suo nuovo progetto open source: Accelerated Mobile Pages, iniziativa volta a sviluppare un nuovo standard che consenta la realizzazione di pagine Web con contenuti ricchi come ad esempio video e animazioni, ma anche annunci pubblicitari sofisticati, in grado però di caricarsi istantaneamente o quasi.

Google Accelerated Mobile Pages

L'intero progetto si basa su un nuovo framework aperto chiamato AMP HTML, sviluppato sulla base di tecnologie già esistenti per aiutare gli sviluppatori a creare pagine leggere senza troppo sforzo. Google ha anche realizzato una breve demo di circa 30 secondi che mostra il funzionamento di AMP HTML e che potete visualizzare a questo indirizzo.

Molti sono i partner importanti che hanno già aderito all'iniziativa e che contano di adottare pagine scritte in AMP HTML sui propri siti, tra cui Twitter, Pinterest, WordPress, Chartbeat, Parse.ly, Adobe Analytics e LinkedIn.

Al momento non sembra esserci una timeline precisa per la realizzazione di questo progetto, ma viste le premesse sicuramente non stiamo parlando di anni.