Google Pixel 3, il chip Titan M garantisce la massima sicurezza

Il chip deriva direttamente da Titan, quello utilizzato nei data center di Google Cloud. L'azienda di Mountain View garantisce massima sicurezza anche per le transazioni nelle app di terze parti.

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a cura di Christian Mazza

Il chip Titan M, a bordo di Pixel 3 e del suo fratello maggiore Pixel 3 XL, garantisce grande sicurezza ai due top di gamma dell'azienda statunitense, rendendoli tra i più sicuri presenti sul mercato. Si tratta di una componente che deriva direttamente dai data center di Google Cloud, una sorta di versione mobile del medesimo chip - il Titan, appunto.

È stato collocato in una differente posizione rispetto al processore principale dei Pixel 3, nella logica di poter ottimizzare i consumi. Lo scopo del chip è quello di proteggere il lock-screen e il bootloader da qualsiasi tipologia di attacco, anche il più sofisticato e potente, nella fase di avvio del dispositivo, come come spiegato da Simha Sethumadhavan, scienziato informatico della Columbia University.

"Attaccare un sistema nel momento dell'inizializzazione procura un vantaggio importante, ed è proprio in quel momento che assume la massima priorità mettere in moto un adeguato sistema di difesa o addirittura prevenire l'attacco", ha spiegato Sethumadhavan.

Titan M è in grado dunque di verificare che si stia utilizzando la versione non vulnerabile di Android all'accensione del dispositivo. Il chip di sicurezza garantisce un controllo ad ampio spettro, prevenendo le azioni di un ipotetico utente che possa avere come fine quello di eseguire un downgrade del sistema operativo, rendendo il dispositivo più vulnerabile, o interferire con il bootloader.

Il chip aiuta anche a prevenire i falsi accessi, sia limitando il numero di tentativi di passcode sia collegandosi direttamente ai pulsanti laterali di Pixel in modo che un soggetto malintenzionato non possa creare false pressioni dei pulsanti fisici facendo sembrare che vi sia presente un utente quando così non è. Google ha anche inserito, sempre grazie a Titan M, una protezione per le transazioni nelle app di terze parti.

In tal senso, vengono sfruttate API StrongBox KeyStore e Protected Confirmation di Android 9 Pie che, sfruttando il chip in questione, mettono al sicuro le password private e verificano la conferma della transazione da parte dell’utente. Insomma, davvero la massima sicurezza per i nuovi Pixel 3 e Pixel 3 XL, che in qualche modo conferma l'attenzione dell'azienda di Mountain View verso questi temi, specie dopo l'ormai noto caso legato al social Google+.