Fin da subito gli smartphone ed i tablet, al contrario delle console e dei PC, hanno felicemente fatto a meno del software proposto sui supporti fisici. Non è un esagerazione dire che queste due innovative tipologie di dispositivi hanno rivoluzionato in gran parte il mercato della distribuzione del software.
Mentre in precedenza, per acquistare un'applicazione o un videogioco, dovevamo recarci in negozio per procurarci il supporto fisico, ora possiamo fare tutto comodamente da casa, ci basta una semplice connessione ad Internet ed un metodo di pagamento accettato da App Store o Google Play Store.
Fino ad oggi, il limite massimo del costo di un'applicazione mobile non poteva superare i 199 euro, ma Google ha ufficialmente aumentato il limite massimo a 350 euro. Il limite minimo di 50 centesimi è invece rimasto inalterato; inoltre, questi nuovi limiti si applicano anche agli acquisti in-app.
I prezzi delle applicazioni mobile solitamente sono molto più contenuti delle controparti per PC, sia perché non godono delle stesse funzioni, sia perché produrre software per smartphone costa meno. Lo dimostrano le migliaia di videogiochi low budget che giorno dopo giorno approdano su App Store e Google Play.
Per noi utenti cosa cambia? In pratica non cambia nulla, anche perché, come detto in precedenza, è abbastanza improbabile trovare applicazioni a prezzi più alti di una ventina di euro. È anche vero però che un prezzo elevato può tradursi in applicazioni di ottima qualità, quindi per assurdo, tutto questo potrebbe anche tradursi nell'approdo di nuove e più performanti app.
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