Google Play Store, multa milionaria per illeciti commerciali in Francia

L'azienda di Mountain View è stata condannata a una multa da ben 2 milioni di euro nei confronti dei developer del Google Play Store.

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a cura di Francesca Fenaroli

Si è conclusa con un conto salato per illeciti commerciali la causa intentata dal Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire nei confronti del Google Play Store: nella sentenza rilasciata dal Tribunale Commerciale di Parigi l'azienda di Mountain View è stata condannata a una multa da ben 2 milioni di euro nei confronti dei developer.

Il motivo risiederebbe nella presenza di sette clausole nei contratti di distribuzione delle applicazioni siglati dal 5 maggio 2015 al 2 luglio 2016 e riguardano prevalentemente il rapporto tra Google e gli sviluppatori di app Android rilasciate tramite il Play Store.

Grazie alla testata nazionale Le Figaro conosciamo alcune delle motivazioni addotte dalla Corte, per cui queste clausole "richiedono agli sviluppatori di fissare i prezzi all'interno di una fascia di prezzo definita da Google e richiedono loro di lasciare che Google raccolga una commissione del 30% su ogni vendita" e permettono a Google di "utilizzare liberamente tutte le informazioni, comprese quelle riservate, fornite dagli sviluppatori senza alcuna reciprocità".

Il Tribunale Commerciale di Parigi ha ritenuto opportuno sanzionare l'asimmetria del rapporto tra Google e gli sviluppatori, obbligando l'azienda a pagare una multa da 2 milioni di euro per illeciti commerciali e incitandola a rimuovere le clausole segnalate dai suoi contratti entro tre mesi, con una penale di 10mila euro per ogni giorno di ritardo.

I contratti di Google d'altro canto sono già stati modificati rispetto al 2016, al punto che alcune delle clausole "incriminate" relative alla rottura dei contratti dei developer, sono scomparse. Allo stesso modo i tassi di commissione sono stati abbassati dal 30% al 15% per gli sviluppatori che guadagnano meno di un milione di dollari l'anno su Google Play, ovvero il 99% della platea.

Così ha dichiarato a Le Figaro un portavoce rimasto anonimo rispetto alla decisione del Tribunale Commerciale di Parigi:

Ci rammarichiamo della decisione del tribunale commerciale di Parigi e ne prendiamo atto. Android e Google Play offrono agli sviluppatori più scelta di qualsiasi altra piattaforma e l'opportunità di raggiungere un pubblico sempre più ampio. Il gruppo si riserva il diritto di appello.

Google era stata accusata insieme ad Apple nel 2018 dalla Direzione generale della concorrenza, dei consumatori e del controllo delle frodi (DGCCRF) nella persona del Ministro Bruno Le Maire in un periodo di rapporti commerciali particolarmente tesi con gli Stati Uniti durante la presidenza Trump.

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