HTC, la vittima illustre del mercato smartphone

La parabola discendente di HTC, azienda taiwanese che per prima ha creduto nelle potenzialità di Android.

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a cura di Saverio Alloggio

HTC 10 ha raggiunto a stento il milione di unità vendute. Basta questo dato per comprendere l'attuale posizione dell'azienda taiwanese nel mercato smartphone. Nel corso del 2016, i ricavi sono crollati del 44%, innescando un inevitabile effetto domino che ha portato alle dimissioni di alcuni tra i personaggi che avevano contribuito in maniera determinate ai fasti di qualche anno fa.

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HTC Sensation

Ultimo in ordine temporale Jason Mackenzie, che ricopriva la carica di Global Executive Vice President. Un nome in parte sconosciuto ai più, ma che ha avuto un ruolo determinate in quello che è stato il successo di HTC, soprattutto nel mercato statunitense. Sotto la direzione di Mackenzie, ad esempio, l'azienda taiwanese è stata in grado di mettersi alle spalle negli USA., in alcuni trimestri del 2011, persino Apple.

Una possibilità oggi inimmaginabile, ma che in realtà rifletteva l'eccellente lavoro strategico che era stato svolto da HTC. Di fatto l'azienda attualmente guidata da Cher Wang è stata la prima a credere in Android, immettendo sul mercato, nel 2008, lo smartphone che è passato alla storia come HTC Dream (in realtà commercializzato con la nomenclatura T-Mobile G1).

HTC aveva dunque imboccato la fase ascendente della propria parabola. Nel 2010 è stata scelta da Google per la produzione di un altro dispositivo che è rimasto nell'immaginario collettivo, ovvero il Nexus One. In quegli anni l'azienda taiwanese veniva classificata da Fast Company come la 31ª compagnia più innovativa del mondo.

L'apice della parabola viene toccato nel 2011, quando HTC presenta la gamma di smartphone Sensation e, contemporaneamente, acquisisce il 50% di Beats Audio (oggi di proprietà Apple) per 300 milioni di dollari. L'azienda taiwanese diventa il terzo produttore di telefonia su scala globale, ed è proprio a questo punto che inizia inaspettatamente la fase discendente.

Nel 2012 viene presentato il nuovo top di gamma One X che, basato sul processore Tegra 3 di Nvidia, mostrava evidenti limiti in relazione alle prestazioni di sistema. Contemporaneamente il fenomeno Samsung esplodeva, nel mercato smartphone, grazie al Galaxy S3, e da quel momento HTC non è più riuscita a stare al passo dei diretti concorrenti.

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HTC One X

Il drastico calo dei ricavi ha spinto a cedere il 50% di Beats Audio per una cifra irrisoria (si parla di circa 150 milioni di dollari n.d.r.), soprattutto considerata quella sborsata da Apple per acquisire l'intera società, ovvero 3 miliardi di dollari. L'azienda taiwanese ha successivamente cercato di correggere il tiro inaugurando una nuova gamma di smartphone con il One M7, senza però ottenere i risultati sperati.

Il resto è storia recente. HTC rappresenta l'esempio lampante di come gli equilibri del mercato smartphone siano labili. Ecco spiegato il perché di tanta attenzione mediatica attorno al caso del Galaxy Note 7, che poteva rappresentare una vera e propria "sliding door" per Samsung, un po' come accaduto ad HTC con il One X.