HTC One smontato da iFixit: viaggio all'interno dell'incubo

Gli esperti di iFixit dettagliano le fasi dello smontaggio di HTC One. Il terminale è molto bello, ma è ermetico in ogni sua parte, tanto che ogni riparazione amatoriale è fuori discussione.

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a cura di Manolo De Agostini

HTC One smontato da iFixit. Dopo il BlackBerry Z10 tocca alla casa taiwanese passare sotto le grinfie degli esperti del disassemblaggio, i quali gli hanno affibbiato un punteggio di riparabilità di 1 su 10 che vale più di mille parole. Non c'era da aspettarsi qualcosa di diverso da un terminale di assoluto appeal, grazie alle sue specifiche di primo piano – schermo Full HD da 4,7", Qualcomm Snapdragon 600 quad-core a 1.7 GHz, 2 GB di RAM e fotocamera da 4 megapixel UltraPixel.

È tuttavia la scocca unibody in alluminio, bellissima, a far segnare il primo punto negativo per gli esperti di iFixit. La prima cosa che si nota è l'assenza di viti esterne, per cui per aprire il terminale ed entrare nelle sue viscere iFixit è partita dal display: hanno preso una ventosa e scaldato alcune aree del terminale per rendere l'assemblaggio instabile quel tanto che basta per togliere lo schermo.

"Il display si può sollevare ma non rimuovere, perché collegato con i cavi piatti che sotto il case", scrive iFixit. "Nella speranza di scoprire viti nascoste, abbiamo rimosso il grande pad termico aderente alla parte superiore del case. Niente da fare".

Perciò gli esperti hanno dovuto ingegnarsi e scegliere una strada alternativa per smontare il prodotto. Si sono avvalsi di uno "spudger" - uno strumento che permette di "forzare" i case dei prodotti. "Non vogliamo mentire: arrivare a questo punto è stato un compito arduo e scoraggiante. La quantità di lavoro necessaria per separare la custodia posteriore in alluminio e il case frontale è stata immensa", si legge sul sito.

Insomma, per riparare questo prodotto senza rischiare di romperlo ulteriormente serve strumentazione speciale. Una volta dentro, i ragazzi di iFixit hanno scoperto che attorno alla cornice della fotocamera c'è un'antenna NFC, con i relativi contatti a pressione. Rame e cavi coprono alcune delle parti principali, come il connettore della batteria, al quale si arriva solo dopo aver rimosso la copertura.

"La motherboard dell'HTC One è incapsulata all'interno di una copertura. Due pezzi piatti di rame adornano ogni lato della scheda madre", spiegano gli esperti. Tale schermatura - difficilmente assemblabile in fase di "riposizionamento" - serve non solo per dissipare il calore prodotto dai componenti, ma anche come messa a terra elettrica.

Arrivati alla motherboard, HTC trova il SoC di Qualcomm, 2 GB di memoria RAM di tipo DDR2 realizzati da Elpida, 32 GB di memoria NAND Flash Samsung KLMBG4GE2A e vari altri altri chip tra cui il modem Qualcomm MDM9215M 4G e quello Wi-Fi 802.11ac, un Broadcom BCM4335.

La batteria, finora rimasta inaccessibile, è una soluzione da 3,8 volt e 2300 mAh che pesa 38,3 grammi, e nemmeno lo schermo si può sostituire, se non rimuovendo tutto dalla parte posteriore. Si arriva così al piccolo PCB in cui risiede la fotocamera frontale (OmniVision), il jack cuffie, il sensore di luce ambientale e gli switch del volume.

iFix nota come anche la fotocamera posteriore sia stata coperta con una schermatura in rame e rileva che il sensore BSI da 4 megapixel è realizzato da STMicroelectronics. Tutto fatto? No c'è un mistero da risolvere. Dove sono le antenne? Secondo iFixit i tre contatti bordati di rosso che vedete nella foto "si incontrano con la custodia posteriore in una zona oscurata dalla cornice in plastica. Se dovessimo tirare a indovinare, è lì che HTC ha messo le antenne".

Insomma con un punteggio di 1 su 10 l'HTC One non potrà mai diventare un business per riparatori amatoriali. C'è da dire che una cosa iFixit almeno la riconosce: "la solidità esterna migliora la resistenza nel corso del tempo". E ci mancherebbe altro!