Huawei e ZTE dominano nel campo 5G in Italia e in molti paesi europei

Un report di StrandConsult ha evidenziato come in Italia e in Europa ci sia una forte presenza di Huawei e ZTE nelle apparecchiature 5G.

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a cura di Leonardo Mazzone

In un report condotto da StrandConsult (una società di consulenza con sede a Copenaghen, in Danimarca) l'Italia è risultata tra i Paesi europei con più reti RAN 5G offerte da produttori cinesi, in particolare Huawei e ZTE. Quest'indagine ha avuto come obiettivo quello di delineare le quote di fornitori cinesi e non di apparecchiature RAN 5G in 31 Stati dell'Europa aggiornato a dicembre 2022.

L'Italia, nella classifica generale, si piazza al settimo posto con il 51% delle infrastrutture offerte da aziende cinesi. Al primo posto si posiziona Cipro con il 100% delle reti realizzate da produttori cinesi, seguono Olanda (72%), Bulgaria (65%), Austria (61%), Germania (59%) e Ungheria (53%).

Come possiamo vedere, la presenza cinese nel Vecchio Continente è abbastanza elevata. Tuttavia, in molti Paesi europei è partita la sostituzione dei network optando per due aziende europee come Ericsson e Nokia, in particolare per la realizzazione delle core network 5G. Questa scelta è dovuta in parte al pressing degli Stati Uniti (non in ottimi rapporti con i produttori cinesi e in particolar modo con Huawei) a parecchi Stati europei. Molti Paesi come Estonia, Danimarca, Norvegia, Repubblica Ceca, Lettonia, Lituania e altri, già non utilizzano più apparecchiature cinesi e la stessa strada potrebbe essere intrapresa da altre nazioni.

Inoltre, StrandConsult ha evidenziato come il 70-80% delle apparecchiature RAN esistenti dovrà essere sostituito indipendentemente dalla decisione politica o dalla scelta del fornitore. Gli operatori di telefonia mobile, solo negli ultimi 3 anni, hanno acquistato apparecchiature RAN (radio access network) per 8,75 miliardi di dollari di cui il 40% di queste a marchio Huawei e ZTE. Si stima che la sostituzione delle apparecchiature cinesi acquistate dal 2016 ad oggi costerà circa 3,5 miliardi di dollari.

L'attenzione sulle reti RAN del 5G e 4G accende il dibattito sulla minaccia alla sicurezza da parte della Cina. Qualora i responsabili politici europei dovessero decidere di non dipendere più, a livello di telecomunicazioni, dalle infrastrutture cinesi (come successo di recente anche per il gas russo) potrebbe portare a gravi conseguenze per gli azionisti degli operatori telefonici che comunque hanno investito di recente proprio in apparecchiature cinesi. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nel box dei commenti.