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Huawei P50 Pro recensione, tutta questione di piccoli dettagli

Huawei ha annunciato la disponibilità di P50 Pro anche per il nostro Paese solamente a fine gennaio 2022 e noi lo abbiamo provato.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

La presentazione ufficiale di Huawei P50 Pro è avvenuta in Cina nel corso dell'estate del 2021, tuttavia il brand ha annunciato la disponibilità del suo nuovo top di gamma anche per il nostro Paese solamente a fine gennaio 2022 e noi abbiamo avuto la fortuna di recensirlo.

Huawei P50 Pro è nato in un momento molto particolare per l'azienda ed è quindi figlio di necessità e compromessi che hanno però portato Huawei a dimostrare quello che è in grado fare contando principalmente sulle proprie forze.

Vale la pena acquistare Huawei P50 Pro?

Tanto classico quanto originale

Il design di Huawei P50 Pro riprende le linee classiche degli smartphone moderni e dei suoi predecessori, come i dispositivi della serie Huawei P40 o Huawei P30, ma si differenzia da questi ultimi in alcuni piccoli particolari.

Il nuovo modulo che contiene le fotocamere posteriori, nonostante la presenza di una lente con design a periscopio, è sicuramente meno sporgente di molti altri smartphone top di gamma moderni. Allo stesso tempo è immediatamente riconoscibile nell'originalità delle sue forme tondeggianti e nella netta separazione tra i due blocchi che compongono il sistema fotografico Huawei Dual-Matrix.

Nella colorazione da noi ricevuta in prova, un accento dorato evidenzia e circonda le due aree dedicate alle fotocamere, mentre il resto della scocca è di colorazione nera lucida. L'azienda produttrice della protezione posteriore di Huawei P50 Pro è BYD, la quale ha affermato in occasione del lancio dello smartphone in Cina che la componente è realizzata in modo innovativo e unico al mondo.

La scocca è composta da un vetro di litio ad alto contenuto di alluminio, la cui luminosità è migliorata con una lavorazione sputtering NCVM applicata ad una pellicola galvanica non conduttiva che fa parte dell'assemblato finale.

La cornice e la struttura interna di P50 Pro sono realizzate in alluminio e, come ormai da tradizione per gli smartphone top di gamma Huawei, anche questo prodotto è certificato IP68 contro l'ingresso di acqua e polvere.

Con un peso inferiore ai 200g il Huawei P50 Pro è tra i prodotti flagship meno pesanti degli ultimi due anni, anche se ovviamente non si tratta di uno smartphone ultraleggero. A livello di dimensioni generali è leggermente più compatto della maggior parte dei dispositivi concorrenti (varie versioni Pro e Ultra di altri brand), mentre grazie alle stondature di scocca e cornice è facile e comodo da maneggiare.

Un display da non dare per scontato

Persino se visto da davanti Huawei P50 Pro non è troppo dissimile dai modelli che lo hanno preceduto, con un pannello OLED curvo solamente ai lati (non anche in alto e in basso come P40 Pro) da 6,6" su cui spicca il foro dedicato alla fotocamera frontale nella parte alta e centrale. Anche in questo caso sono i dettagli a distinguere questo dispositivo dalla concorrenza, con Huawei che decide di seguire la propria strada.

La risoluzione di 1228 x 2700 pixel è leggermente più alta del FullHD+ utilizzato da molti altri flagship, anche se non raggiunge la risoluzione QHD+ dei modelli più spinti. Questo permette al brand di ottenere un'alta densità di pixel pari a 450ppi, senza esagerare e senza gravare troppo sul consumo.

Si tratta di un ottimo schermo da 1 miliardo di colori (10 bit), dalle tinte naturali e soffici dove necessario ma che allo stesso tempo è in grado di mostrare la brillantezza e la vivacità nei giusti contesti. Ha una luminosità massima che non fa segnare alcun record, poco più di 800 nit, tuttavia è ottimo per la visione di contenuti multimediali anche HDR e per l'utilizzo all'aperto.

Peccato per la calibrazione del pannello impostata di default. Esattamente come successo anche con Honor 50 ho trovato che il profilo colore P3, per quanto generalmente più piacevole e naturale a livello di colori, abbia una tendenza a spostare verso il giallo il punto di bianco. In questo caso, però, il problema è facilmente correggibile dalle Impostazioni in quanto appena accennato.

Molta l'attenzione del brand sulla salvaguardia della salute degli occhi. Huawei P50 Pro ha un display che raggiunge un massimo di 120Hz e, anche se non può abbassare la frequenza di aggiornamento come i più moderni LTPO, ha una velocità di oscuramento PWM di ben 1440Hz (millequattrocentoquaranta, non è un typo). Sotto ai 100Hz questo valore evidenzia lo sfarfallio del display nella visione periferica dell'occhio umano, più alta è questa frequenza e meno un pannello affatica gli occhi in linea di massima.

Il lettore ottico di impronte posizionato nella parte bassa del terminale è sufficientemente veloce e davvero molto preciso. L'area di lettura dell'impronta è forse leggermente troppo poco ampia, tuttavia ci si abitua velocemente e, anche non coprendo l'area al 100%, P50 Pro è sempre stato in grado di riconoscerci.

Una lotta impari

La variante di Huawei P50 Pro arrivata in Italia monta sotto la scocca il SoC Qualcomm Snapdragon 888, fino a un paio di mesi fa il chip più prestante (esclusa la versione "Plus" solo leggermente più potente) dell'azienda americana.

Essendo però Qualcomm un'azienda statunitense non può fornire a Huawei la propria tecnologia relativa alle connessioni di rete 5G, di fatto obbligando il marchio cinese a limitare le proprie antenne allo spettro di frequenze 4G al di fuori del proprio territorio nazionale, dove non può nemmeno portare i chip Kirin e modem Baolong (entrambi design HiSilicon).

Si tratta quindi di una guerra che l'azienda guidata da Richard Yu non può vincere, di fatto lottando fianco a fianco ai sui più agguerriti rivali con le mani legate dietro la schiena. I SoC HiSilicon Kirin avevano dimostrato in passato di essere dei chip eccezionali e il Kirin 9000 ad oggi ancora utilizzato in molti prodotti del marchio (anche nella variante cinese di P50 Pro) ne è la conferma.

Sarebbe stato molto interessante scoprire quale strada avrebbe intrapreso Huawei per sfidare i Tensor di Google, i chip Apple Silicon, gli Exynos di Samsung e, in generale, tutti i chip proprietari che ogni azienda ha iniziato a realizzare di recente, tra cui il MariSilicon X di Oppo e i vari IC di Xiaomi.

Ad affiancare lo Snapdragon 888 4G troviamo 8GB di memoria RAM e 256GB di memoria interna, espandibile con le memory card proprietarie di Huawei chiamate NM (Nano Memory). Ovviamente lo smartphone è DSDS (Dual SIM Dual Standby), caratteristica su cui l'azienda spingeva molto anche quando non era una specifica data per scontata.

Parlando di test pratici, nella nostra collezione di benchmark alla quale sottoponiamo tutti gli smartphone che riceviamo, Huawei P50 Pro si è comportato esattamente com'era prevedibile, non discostandosi molto dai punteggi di altri dispositivi dotati dello stesso chip.

Sembra comunque che il marchio abbia deciso di gestire il chip Qualcomm in modo molto conservativo, riducendo il surriscaldamento e preferendo la durata della batteria alla esagerata potenza bruta.

Non si tratta di una soluzione che causa problemi nell'uso quotidiano, il P50 Pro è un mostro di velocità, rapido, scattante e reattivo ad ogni richiesta. Tuttavia, se state cercando il prodotto in grado di offrirvi il maggior numero di fps possibile durante le vostre sessioni di gioco, è forse meglio dare un'occhiata ai dispositivi dedicati al gaming (come ROG Phone 5s Pro), nonostante il top Huawei non abbia troppi problemi di sorta nemmeno nei titoli più pesanti.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Wild LifeStress Test Performance - -
Huawei P50 Pro 885 3493 213 1676 1743 5951(35,60 fps) 5941 - 3134(52,8%) 11905 48,0 (±0,85) 47361
Asus ROG Phone 5s Pro 1125 3700 443 1709 1251 5876(35,20 fps) 5828 - 4385(75,2%) 14390 89,2 (±1,6) 115316
Apple iPhone 13 Mini 1660 4400 925 1814 2672 9116(54,6 fps) 9097 - 5573(61,3%) Non disponibile su iOS 240 (±14) 179127
Google Pixel 6 Pro 1006 2630 327 1381 1731 6534(39,10 fps) 6506 - 3820(58,7%) 11314 95,9 (±7,4) 80917

Non mancano le connettività Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.2. Nel lato inferiore di Huawei P50 Pro è stata installata una porta USB 3.1 Tipo-C mentre nella parte alta del terminale è persino presente un LED IR per il controllo delle apparecchiature domestiche non-smart.

Come anche in molti modelli di Xiaomi, P50 Pro ha un secondo speaker posto sul lato superiore per garantire un audio stereo potente ma allo stesso tempo bilanciato. Non è presente purtroppo un jack per le cuffie da 3,5mm.

La gestione energetica stupisce

4360mAh, questa è la dimensione della batteria di Huawei P50 Pro. Leggendo questo valore, la scheda delle specifiche tecniche e pensando a tutti gli altri prodotti simili provati in precedenza, mai avrei pensato di sentirmi così tranquillo con l'autonomia di uno smartphone.

Sarà per la mancanza di molti servizi Google in background che invece contraddistinguono il software concorrente, sarà l'ottima gestione del SoC o del sistema messo in atto da Huawei, sarà la mancanza di un modem 5G, resta il fatto che utilizzando normalmente P50 Pro come sono abituato a fare con qualsiasi altro smartphone non sono mai riuscito a scaricarlo prima di sera.

La questione cambia quando si gioca e si spinge il prodotto al suo limite, come dimostra anche il nostro test standard eseguito con PCMark Work 3.0 Battery in cui P50 Pro ha raggiunto "solo" le 8:48h, ma nell'uso quotidiano e soprattutto durante lo standby il consumo è veramente molto limitato.

Nel caso questo non dovesse comunque bastarvi, Huawei P50 Pro supporta la Huawei SuperCharge via cavo a 66W (caricatore incluso in confezione) e la ricarica a 50W wireless. Presente la ricarica wireless inversa per i vostri accessori compatibili.

EMUI 12, quanto cambia?

Il P50 Pro è il primo smartphone che abbiamo avuto modo di provare con a bordo la EMUI 12, l'ultima versione dell'interfaccia grafica di Huawei. Le differenze con HarmonyOS 2.0 (sistema operativo utilizzato in Cina anche sugli smartphone, da noi solo su tablet e smartwatch) non sono poi molte, praticamente nessuna, e anche il confronto con la versione precedente della skin non evidenzia cambiamenti epocali.

Tanta la pubblicità presente nelle app di sistema compreso il launcher, forse troppa per un prodotto dal cartellino del prezzo non poi così contenuto. Molte sono disattivabili, altre no. Ho trovato estremamente comodo l'utilizzo in accoppiata a Huawei MatePad 11 sfruttando la funzionalità Device+, che permette il controllo completo dello smartphone e delle sue app, oltre al passaggio rapido di foto, video e documenti, tra tablet e telefono.

Purtroppo mancano ancora i Google Play Services, anche se in questi mesi i Huawei Mobile Services e AppGallery sono cresciuti e migliorati moltissimo. Le applicazioni più utili e necessarie, come la maggior parte delle app di home banking, sono presenti nel negozio virtuale di Huawei, le altre sono tranquillamente installabili utilizzando i file APK come tutte le applicazioni di Meta (ex Facebook).

Troviamo persino preinstallate alcune applicazioni di Microsoft, azienda anch'essa americana, è quindi difficile capire cosa freni ancora Huawei dal reinserimento delle GApps. Purtroppo personalmente sono molto legato ai servizi Google che utilizzo nel privato e per lavoro da quasi dieci anni, di conseguenza ne ho sentito molto la mancanza e abbandonarli richiederebbe uno sforzo non indifferente.

Se non siete però legati come me ad alcun tipo di ecosistema, le alternative Huawei e tutte le app presenti in AppGallery saranno in grado sicuramente di soddisfarvi!

Non le foto migliori ma il miglior modo di fare le foto

Huawei P50 Pro conta, come già detto in precedenza, su quello che l'azienda chiama sistema Dual-Matrix Camera. Invece che considerare le fotocamere sul retro quattro unità separate, Huawei le ha immaginate come due sistemi multi-fotocamera con più sensori che lavorano per uno scopo comune, in teoria.

Nella pratica troviamo, nel comparto circolare più in alto:

  • Un sensore principale da 50MP (che non è il tanto vociferato Sony IMX800 ma un OmniVision OV50A dalla dimensione di 1/1,5") il quale abbandona la tecnologia di filtro RYYB utilizzata dai precedenti flagship Huawei, accompagnata da una lente con apertura focale f/1.8 e stabilizzato otticamente (OIS)
  • Un sensore da 13MP con lente ultragrandangolare dall'apertura f/2.4
  • Un sensore da 40MP monocromatico con lente molto luminosa dall'apertura f/1.6

Più in basso, nel cerchio inferiore, sono installati:

  • Un sensore da 64MP con lente a periscopio dallo zoom ottico 3,5x (100x zoom digitale), stabilizzato otticamente
  • Un doppio flash LED

Quello che sembra un secondo flash LED a metà strada tra i due moduli è in realtà un sensore multispettro che aiuta lo smartphone a migliorare la propria resa cromatica.

Huawei ha lavorato ancora una volta con Leica per la produzione delle lenti Summarit che da anni caratterizzano i suoi flagship, anche se questa volta sottolinea l'appellativo Huawei XD Optics essendosi impegnata molto nello sviluppo ulteriore della tecnologia ottica utilizzata su questo smartphone.

Sono stati aggiornati anche gli algoritmi di elaborazione dell'immagine che fanno parte del Huawei XD Fusion Pro Engine, il quale raccoglie moltissimi dati da tutti i sensori a disposizione per ottenere scatti di qualità maggiore. In pratica è il nome che il marchio da al suo approccio alla fotografia computazionale.

Huawei XD Optics punta a corregge le aberrazioni e gli errori causati dalle piccole lenti installate sugli smartphone, permettendo a P50 Pro di mantenere integri maggiori dettagli dell'immagine ancora prima di passare per i nuovi algoritmi di elaborazione, una strategia per risolvere un problema che mostra il continuo impegno del brand nell'innovare nel mondo della fotografia mobile.

Nella vita vera questo si traduce in immagini più chiare, con maggiori dettagli, senza necessità di ricorrere ad algoritmi per l'aumento artificiale della nitidezza, anche a livelli di zoom digitale spinti.

Persino al buio le ottiche e gli algoritmi Huawei sono ancora una volta stupefacenti. In modalità automatica Huawei P50 Pro cattura una quantità di luce e di dati che nessun'altro top di gamma è in grado di catturare, anche se questi ultimi recuperano e superano P50 Pro con la modalità notte, funzionalità ancora distante dalla concorrenza sugli smartphone Huawei.

L'unica vera delusione, personalmente, l'ho avuta dalla fotocamera grandangolare. Questa, oltre ad avere dei colori decisamente diversi dalla principale e dal teleobiettivo, perde di definizione verso i bordi dell'immagine, nonostante si veda davvero pochissima distorsione dovuta all'estrema curvatura delle lenti.

Ottimo il fatto che si possano registrare video in 4K a 60fps sia con le fotocamere posteriori che con quella anteriore da 13MP f/2.4, comodo per i vlogger.

Conclusioni

Huawei P50 Pro è la dimostrazione che Huawei è in grado di portare sul mercato dei prodotti di qualità altissima nonostante le grandi difficoltà che sta affrontando nell'approvvigionamento delle componenti e nello sviluppo delle proprie tecnologie.

A livello di hardware Huawei P50 Pro non ha nulla da invidiare ai concorrenti più blasonati anche se è forse giunto sul nostro mercato troppo in ritardo e ad un prezzo troppo elevato.

Peccato per la EMUI 12, sono anni che non si vedono cambiamenti sostanziosi nell'interfaccia del brand e sembra che, a causa della necessità di sviluppare i propri servizi e le proprie app in sostituzione di quelle Google, il brand abbia fatto dei passi indietro a livello di pubblicità e app pre-installate.

È uno smartphone bello, soddisfacente, piacevole da utilizzare? Sì, assolutamente. Vale il prezzo a cui viene proposto? Come per tutti i prodotti Huawei degli ultimi mesi la risposta è: dipende.

Se non avete particolari legami con l'ecosistema Google, credete di non avere problemi a sopravvivere con le moltissime alternative disponibili e soprattutto trovate che AppGallery e i Huawei Mobile Services siano maturati abbastanza per il vostro gusto, allora date una chance a P50 Pro, non ve ne pentirete.

Se invece siete alla ricerca del miglior affare come rapporto qualità/prezzo, di uno smartphone per sfruttare il vostro nuovo contratto telefonico 5G o semplicemente non potete fare a meno dei social più conosciuti e delle app di tendenza (non tutte le app arrivano immediatamente su AppGallery, sempre che ci arrivino), allora Huawei P50 Pro non fa al caso vostro.

Voto Recensione di Huawei P50 Pro



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + Design classico ed elegante

  • + Scheda tecnica di fascia alta

  • + Display dall'alta risoluzione e frequenza di aggiornamento

  • + Lettore di impronte veloce e preciso

  • + Le fotocamere hanno molti assi nella manica, superando la concorrenza in determinati scenari

  • + Ricarica rapidissima sia con cavo che wireless

  • + Ottima autonomia con utilizzo standard

  • + Audio stereo potente e bilanciato

  • + Memoria espandibile

Contro

  • - Niente 5G

  • - Niente Google Play Services

  • - EMUI 12 ha un problema con pubblicità/bloatware

  • - In alcune situazioni le fotocamere sono nettamente inferiori ai concorrenti

Commento

Huawei P50 Pro è l'ottimo smartphone che segna il ritorno ufficiale nel nostro Paese dei top di gamma del marchio con a bordo EMUI 12 e i servizi Huawei Mobile Services. L'ottimo terminale ha delle caratteristiche uniche e punta molto sul comparto fotografico innovativo, tuttavia è caratterizzato da delle mancanze che potrebbero far storcere il naso ai più esigenti. Non è per tutti, ma se fate parte della categoria di persone che sa quello che sta acquistando e non ha problemi ad adattarsi, Huawei P50 Pro merita sicuramente un'opportunità!

Informazioni sul prodotto

Immagine di Huawei P50 Pro