Huawei, su vMall 60 giorni per il reso gratuito degli Honor

Ottime notizie per chi avesse intenzione di acquistare uno smartphone Honor 5x, 7 o 7 Premium su vMall nelle prossime settimane. Huawei infatti ha deciso che chi effettuerà l'acquisto a partire da oggi e fino all'8 giugno potrà restituire o cambiare lo smartphone entro 60 giorni dall'acquisto.

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a cura di Alessandro Crea

Se stavate valutando di acquistare su vMall uno smartphone Honor, questo è il momento giusto: a partire da oggi e fino al prossimo 8 giugno infatti Huawei offrirà a tutti gli acquirenti di un Honor 5X, Honor 7 o 7 Premium la possibilità di restituirlo entro 60 giorni dall'acquisto. La restituzione inoltre sarà gratuita e l'intera operazione sarà molto semplice, basterà contattare il supporto vMall e organizzare il ritiro dello smartphone.

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Huawei sembra quindi aver trovato un ottimo modo per promuovere i suoi smartphone nel nostro Paese. Del resto con 108 milioni di smartphone venduti lo scorso anno, Huawei è il terzo produttore mondiale dietro a Samsung ed Apple, ma mentre il primo è fermo e il secondo ha visto addirittura diminuire le proprie vendite, l'azienda cinese ha aumentato di oltre 10 milioni le unità vendute e dunque, delle tre, è l'unica in crescita.

Grazie a una nuova campagna pubblicitaria molto aggressiva e al drastico aumento della qualità degli stessi, Huawei si candida così a diventare presto il primo produttore di smartphone al mondo, come spiegato da Forbes.  

Honor 72

Ovviamente però, quando si arriva a certi livelli la competizione si fa più serrata. Non a caso, proprio nei giorni scorsi, per la prima volta nella storia dell'azienda, Huawei ha avviato una causa in Cina e negli Stati Uniti nei confronti di un diretto concorrente.

L'accusa, rivolta a Samsung, riguarda la violazione di ben 12 brevetti, 8 dei quali relativi agli smartphone e 4 alle reti cellulari. Secondo quanto sostiene Huawei, Samsung avrebbe usato impropriamente queste tecnologie a partire dal Galaxy S2, lanciato ormai cinque anni fa.

La notizia conferma dunque che alcuni equilibri all'interno dell'industria hi-tech si stanno spostando e che la Cina stia avanzando sulla scena in modo dirompente, minacciando il primato coreano.