Human++ BAN: gli organi conversano con il cellulare

IMEC sta sviluppando una tecnologia che permetta a dei sensori interni o esterni al nostro corpo di interagire con gli smartphone Android. Il paziente avrà la propria salute sotto controllo e in caso di problemi sarà più facile allertare un medico.

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a cura di Manolo De Agostini

Con la BAN, Body Area Network, i vostri organi potranno avere il proprio indirizzo IP. IMEC, istituto di ricerca con base a Leuven, Belgio, sta sviluppando una soluzione che vi permetterà di connettere il corpo al vostro smartphone, in modo da avere la vostra situazione di salute sotto controllo.

La piattaforma è chiamata Human++ BAN. Il sistema converte sensori a bassissimo consumo per elettrocardiogramma in nodi wireless all'interno di una rete a corto raggio (nRF24L01+). I sensori monitorano l'attività degli organi e trasmettono i dati fisiologici a un hub, ovvero al cellulare del paziente.

Da qui le letture possono essere inviate via 3G o Wi-Fi al vostro dottore, oppure visualizzate sullo schermo del telefono. È possibile inoltre far suonare un allarme quando alcuni parametri sono fuori scala, avvisando il paziente che deve fare qualcosa per far ritornare i valori nella norma.

Julien Penders, che ha sviluppato il sistema, ha affermato questa tecnologia può lavorare anche con altri sensori medici a basso consumo, come quelli  per l'elettroencefalogramma o per l'elettromiografia. La Body Area Network, oltre a essere utile a persone con problemi già conclamati, può essere usata da persone che rischiano di sviluppare problemi medici o da chi vuole semplicemente monitorare le proprie condizioni durante un allenamento.

L'idea non è nuova, ma la tecnologia di IMEC è più aggiornata. L'istituto di ricerca ha creato un ricevitore che s'inserisce nello slot SD di uno smartphone Android, in modo che possa ricevere i dati dai sensori in tempo reale. I sensori possono lavorare continuamente, trasmettendo dati ogni 100 millisecondi, fino a sette giorni senza bisogno di ricarica.

Usando il Bluetooth come sistema di trasmissione anziché l'nRF24L01+, secondo i ricercatori, la batteria sarebbe durata appena un giorno. Il prossimo passo di questa interessante evoluzione tecnologica nel campo medico sarà quello di usare un trasmettitore a basso consumo ancora in sviluppo per migliorare la portabilità e la durata dei sensori.