Il tentativo del resto è comprensibile (non giustificabile ovviamente): il 2019 sarà infatti l'anno di esordio di diversi dispositivi pieghevoli, soprattutto smartphone. Tra questi sicuramente uno dei più importanti sarà targato Samsung, che sullo sviluppo della tecnologia degli OLED flessibili ha investito 150 miliardi di won (oltre 130 miliardi di dollari) in sei anni.
L'introduzione di questi dispositivi porterà una ventata di novità nel settore stagnante degli smartphone e potrebbe fornire un importante vantaggio industriale all'azienda che metterà piede per prima nel nuovo segmento. Chi dunque non ha le conoscenze tecnologiche per realizzare un display flessibile, cerca di non restare indietro. Anche con mezzi scorretti.
Al momento non si conoscono i dettagli della vicenda, come ad esempio il nome del fornitore coinvolto o dell'azienda cinese. Nel report si dice soltanto che il CEO avrebbe ricevuto più di 15 miliardi di won (circa 13,8 miliardi di dollari) per divulgare i segreti industriali di cui era in possesso.
I protagonisti sarebbero ora tutti agli arresti, scoperti dalle autorità mentre cercavano di imbarcare i prodotti su un cargo destinato alla Cina. Per coprire meglio il proprio tentativo, il CEO avrebbe anche fondato un'azienda fittizia intestata alla cognata, in cui realizzare i display OLED flessibili destinati al competitor cinese.
In Corea del Sud il furto di proprietà intellettuali è un reato grave, visto che il Paese cerca di proteggere la propria posizione di leadership in campo tecnologico, sempre più minacciata proprio dal costante avanzare dei produttori cinesi.
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