Il film Sony su Steve Jobs sarà da cinema d'essai

Lo sceneggiatore Aaron Sorkin spiega che il film Sony su Jobs sarà composto di sole tre scene, e caratterizzato da scelte stilistiche e artistiche incentrate sulla qualità più che sul successo di massa.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Uno dei due film su Steve Jobs sarà composto di sole tre scene, incentrate su altrettanti momenti salienti nella vita del fondatore di Apple. Il progetto, noto dallo scorso aprile, punta alla creazione di un lungometraggio basato sulla biografia scritta da Walter Isaacson.

Come sappiamo la produzione sarà di Sony Pictures, che ha pagato un milione di dollari per i diritti sul libro di Isaacson. A scrivere la sceneggiatura ci penserà Aaron Sorkin, che ha vinto un Oscar per The Social Network, e ha firmato anche Codice D'Onore e la serie TV The West Wing. Ancora incerto invece il nome dell'attore protagonista, ma per ora si è parlato di Noah Wyle (che ha già interpretato Jobs ne I Pirati della Silicon Valley) e di George Clooney.

Jobs ha segnato la sua epoca, nel bene e nel male

Chiunque interpreterà il complesso personaggio di Jobs dovrà anche affrontare una difficile sfida cinematografica. Sorkin ha infatti in mente un progetto artisticamente ambizioso: tre sole scene incentrate sulla presentazione del primo Macintosh, del sistema NeXT e dell'iPod.

Le immagini inoltre scorreranno in "tempo reale": a 30 minuti di azione corrisponderà lo stesso tempo di visione per lo spettatore. Forse non si tratta di azzardi come quelli di cui erano capaci Godard o il primo Spielberg, ma di certo è una sfida notevole per un film che tutto sommato mira a sbancare al botteghino prima che a soddisfare la critica.

Per completare il proprio lavoro Sorkin sta inoltre incontrando alcune persone che avevano conosciuto Jobs, compreso il cofondatore di Apple Steve Wozniak.  "Persone che lo rispettano nonostante lui avesse fatto loro del male a volte". Per quanto Sorkin e Jobs non si conoscessero personalmente, comunque, qualche contatto tra loro c'era stato: lo scrittore aveva dato la propria consulenza a Jobs per il famoso discorso di Stanford, ed era anche stato richiesto per la stesura di un lungometraggio Pixar.

Insomma, quello di Sony a quanto pare sarà un film piuttosto impegnativo - forse adatto anche ai cinefili più esigenti. Per ora sembra che non sarà un prodotto adatto a soddisfare tutti i palati: per quello ci sarà "Jobs", un altro lungometraggio di uscita imminente incentrato sui primi anni: in questo caso il protagonista sarà Ashton Kutcher - un attore discretamente famoso ma di certo non eccelso.

A quanto pare anche in questo caso la figura di Jobs è destinata a creare due fronti: da una parte un progetto complesso e ragionato che punta alla qualità artistica, dall'altra uno meno ambizioso, probabilmente creato per richiamare una più grande massa di spettatori. Le folle si divideranno: chissà chi pianterà le tende davanti al cinema per essere il primo a sedersi in sala.