Il futuro dei wearable? Prodotti attuali lontani parenti

Abbiamo incontrato un ingegnere Intel specializzato in tecnologie indossabili, che ci ha raccontato il suo punto di vista su questo settore nascente.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Michael Bell è un ingegnere che lavora per Intel ed è specializzato in tecnologia indossabile, vale a dire in quegli oggetti ad alto contenuto tecnologico da mettersi addosso. Chiamati anche con il termine inglese wearable, questi oggetti stanno muovendo ora i primi passi nel nostro mondo. Bell vanta anche un'esperienza lavorativa pluriennale in Apple, dove ha lavorato in contatto diretto con Steve Jobs.

Secondo lui oggi tutti ci stiamo concentrando sulle ovvietà (smartwatch, smartband), perdendo di vista il vero potenziale della tecnologia indossabile. La chiave di volta sta tutta o quasi nell'estetica. Bisogna realizzare oggetti che le persone siano davvero disposte a indossare, e bisogna fare cose che la gente vuole usare per le funzioni che offrono. Per questo Intel sta "collaborando con diverse aziende del settore della moda, facendo lavorare esperti di tecnologia e di moda gomito a gomito". 

"Come ingegnere non avrei mai pensato di andare a una settimana della moda" ci confessa Bell, ma è proprio questo il punto. Si stanno incontrando due settori che fino a oggi sono rimasti pressoché isolati l'uno dall'altro, ed è tempo che imparino l'uno dall'altro. 

Oltre ad essere di aspetto gradevole per Bell la tecnologia indossabile dev'essere "frictionless", vale a dire facile da usare. "Dev'essere qualcosa che tiri fuori dalla scatola, s'indossa e funziona. Non può essere qualcosa che vada configurato, aggiornato, caricato e tutte quelle cose da pazzi che ci sono oggi". 

Nel 2020 gli indossabili al mondo saranno 5 miliardi, si stima, ed è comprensibile che aziende come Intel si stiano muovendo per trovare una posizione di rilievo quando il mercato esploderà. Secondo la visione di quest'azienda non sarà però lo smartphone a diventare una cosa da mettersi addosso. Ci vorranno altri oggetti, indipendenti e intelligenti. 

"Abbiamo sviluppato prodotti come un braccialetto da donna che non andrà collegato allo smartphone, si collega via GSM e permette di ricevere SMS, notifiche social, cose così. Gli smartphone moderni non stanno in tasca, finiscono in borse e zaini, e stiamo cercando di risolvere questi problemi". Idealmente una donna potrebbe abbinarlo a un abito elegante e lasciare lo smartphone da 5 e più pollici in borsa, senza temere di perdersi le cose più importanti. E anche senza dare nell'occhio, perché lo schermo c'è ma non è immediatamente visibile. 

Bell ci segnala anche degli auricolari per sportivi che misurano anche il battito cardiaco: a differenza di altri prodotti non hanno una propria batteria né altri elementi aggiuntivi. Tutto passa dal comune cavo audio, e questo rappresenta una bella differenza. "Basta buttare i vecchi auricolari, collegare questi nuovi con il jack audio, e immediatamente godere di più funzioni e un audio migliore".

Infine ma non ultimo Michael Bell ci ha regalato un commento sull'Apple Watch: con esso Apple ha fatto un favore a tutte le società attive in questo settore, perché ha improvvisamente reso concreta l'idea della tecnologia indossabile.