Il mercato dei tablet cala ancora, colpa dei phablet?

I tablet, al contrario degli smartphone, non sembrano passarsela granché bene. Le ultime stime di vendita evidenziano un andamento in continuo calo, con prospettive non esaltanti da qui a un paio di anni.

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a cura di Pasquale Macrì

Quando si affacciarono i primi tablet sul mercato furono molte le persone a sollevare dubbi circa la loro utilità. Troppo grandi per essere trattati come smartphone, troppo piccoli e limitati per essere considerati degni sostituti dei notebook. Apparentemente non avevano una destinazione d'uso ben chiara, e ora che i cugini phablet crescono sempre di più pare proprio che le cose si stiano complicando ulteriormente.

O almeno, questo è quello che sembra dagli ultimi dati di mercato: per il 2016 è atteso un calo della domanda dei tablet fino al 20%. Se consideriamo che le spedizioni attese dei tablet con Android entro il 2015 saranno inferiori a 160 milioni di unità, per il 2016 si prospettano volumi pari a 120-130 milioni.

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Questa crisi è da ricercare nella continua crescita dei display dei phablet, con dimensioni che sempre più spesso si attestano sui 6 pollici, oltre al fatto che a quanto pare, gli utenti sostituiscono i tablet con una frequenza inferiore rispetto agli smartphone.

Nonostante il calo drastico, è interessante notare come i produttori continuino a proporre nuovi modelli con caratteristiche e design sempre più innovativi: basti pensare al nuovo Samsung Tab S2, ai nuovi iPad nelle varie forme e declinazioni, nonché Asus, che ha da poco rinnovato la sua proposta con i PadFone.

Parallelamente a questo fenomeno, è ancor più curioso notare come la cinese MediaTek stia riportando ottimi risultati economici dalla vendita di tablet con i suoi chip, che quest'anno dovrebbero toccare i 45 milioni di spedizioni.