Il Nokia Lumia con Android era reale, 5 miliardi per ucciderlo

Secondo fonti del New York Times Nokia stava lavorando al piano B prima di passare nelle mani di Microsoft: fare dei Lumia con Android. L'acquisizione blocca tutto, con sommo dispiacere dei fan del sistema operativo Google e dell'azienda nata in Finlandia.

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a cura di Manolo De Agostini

Quanto può costare un Nokia Lumia con Android? Niente, direte voi, non esiste. Beh, c'è chi invece l'ha pagato 5,44 miliardi di euro. Un prezzo un po' salato, certo, ma non se ti chiami Microsoft e stai cercando di tenerti stretto il tuo più prezioso alleato per avere ancora una speranza di dire la tua nel mercato mobile.

Che Microsoft abbia dato quel prezzo alla paura di veder Nokia convolare a nozze con l'OS di Google lo fa capire il New York Times con un articolo intitolato "Behind Microsoft Deal, the Specter of a Nokia Android Phone", in cui spiega che se prima di "raggiungere l'accordo per acquistare la divisione telefonia c'era una possibilità che Nokia passasse ad Android nel tardo nel 2014, ora è chiaro che un Nokia con Android era più di una possibilità, era reale".

Un team di ingegneri all'interno della casa finlandese stava infatti sperimentando il funzionamento di Android sugli smartphone della gamma Lumia ben prima che si negoziasse l'accordo annunciato nelle scorse settimane. La fonte del New York Times riporta che in casa Microsoft erano "consapevoli dell'esistenza del progetto", lasciando intendere che i 5,44 miliardi di euro siano stati spesi anche per evitare l'arrivo sul mercato di Lumia con cuore Google.

Altre fonti del quotidiano statunitense dicono che questo aspetto non ha fatto parte delle contrattazioni, ma allo stesso tempo non si sentono sicure di escluderlo al cento per cento. Insomma, si può pensare che lo spauracchio di un successo di un Lumia con Android, unitamente a tante altre considerazioni, abbia portato Microsoft ad agire. Nokia stava preparando le basi per un "piano B", utile a fare da cuscinetto nel caso le cose fossero peggiorate ulteriormente.

Il tutto con il minimo sforzo, perché mettere Android sui Lumia non avrebbe rappresentato un'impresa titanica. Così, prima che Nokia potesse vantare un'opzione per uscire dalla partnership da giocarsi alla fine del 2014, Microsoft è passata all'azione, per non perdere l'azienda che oggi rappresenta Windows Phone in tutto e per tutto.

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Non sapremo mai cosa sarebbe successo se Microsoft non fosse intervenuta. Stephen Elop, ex AD di Nokia, ha dichiarato nei mesi scorsi che la scelta di usare Windows Phone è stata dettata dal fatto che Android è un ecosistema "Samsung-centrico", dove fa soldi solo la casa sudcoreana. Secondo il dirigente, Nokia ha bisogno di differenziarsi, proporsi come un player alternativo allo status quo per tornare grande.

I fatti dicono che negli ultimi anni, nonostante tanti terminali di buono/ottimo livello, le cose non sono andate benissimo. I detrattori delle scelte di Elop dicono che usando Android la storia sarebbe stata completamente diversa e oggi Nokia sarebbe un degno avversario di Samsung. Altri affermano che la mossa di Elop è stata giusta, ma ci si sarebbe aspettato di più da Microsoft. Altri ancora guardano ad Elop, ex dirigente di Microsoft e ora candidato alla poltrona di CEO dell'azienda dopo Ballmer, e pensano che dietro all'affare ci sia una macchinazione lunga anni.

Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma il problema è che tantissime altre aziende del mondo Android, che in questi anni hanno investito miliardi, hanno raccolto con fatica i frutti del loro lavoro. Solo Samsung è riuscita a ottenere un ritorno economico grandioso da Android. Insomma, Elop non dice una bestialità quando lo fa presente, anche se dalla sua bocca non escono solo verità, tutt'atro.

L'unica cosa certa è che Nokia ha commesso il peccato originale di vivacchiare con un Symbian mai veramente all'altezza tra il 2007 e il 2011, lasciando crescere prima Apple e poi il sistema operativo Android. Con 4 anni di ritardo, Nokia ha visto in Microsoft non solo un'azienda pronta a mettere soldi sul banco - Google non dà sussidi ai produttori - ma anche un porto amico in cui attraccare in caso di fallimento. Erano due zoppi che, sostenendosi a vicenda, si lanciavano in una sfida affascinante. Talvolta non solo i freddi numeri, ma anche le "scelte di pancia" portano gli uomini a prendere una determinata strada. A volte sbagliando, altre no.

Ma così è andata, e rimuginare sul passato non è mai salutare. Ora da due zoppi siamo passati a uno, con entrambe le gambe "martoriate" da anni di scelte sbagliate. I medici guardano al paziente e vedono le possibilità di una guarigione, ma tutto sta nella cura e di come il paziente la metterà in pratica: se si prendono le medicine sbagliate, o se ne prendono troppo poche, si corre il rischio che le due gambe non solo non corrano più, ma che debbano essere amputate. E questo non vuol dire morire, ma avere un futuro diverso, con altre speranze e obiettivi rispetto al passato.