Iliad, ecco perché all'azienda non piace la normativa "SIM Swap"

Iliad Italia ha voluto notificare il suo disappunto nei confronti della Normativa nota come Sim Swap, che ritiene crei più disagi che benefici.

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a cura di Silvio Colombini

Con un comunicato stampa, Iliad ha fatto sapere qual è la sua posizione dopo i recenti cambiamenti della normativa sulla portabilità delle SIM.

Dopo il recente rigetto, ad opera del Tar del Lazio, del ricorso mosso da Iliad contro alcune parti della Delibera AGCOM 86/21/CIR, anche nota come “SIM Swap”, la società francese ha voluto esprimere la propria opinione, sostenendo che la suddetta Delibera arrechi “forti disagi gli utenti, alla trasparenza e all’efficienza del mercato mobile”.

In attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato il TAR a questa decisione, Iliad conferma la ferma volontà di portare avanti in tutte le sedi le sue ragioni, con la forte consapevolezza che non sono in discussione solo le ragioni dell’azienda, quanto l’affermazione di alcuni principi irrinunciabili: quello della tutela del consumatore e della sua effettiva libertà di scelta da una parte, e quello di una concorrenza che sia il più sana e trasparente possibile, dall’altra.

Da più di un anno Iliad sta segnalando in tutte le sedi competenti e con ogni strumento a sua disposizione quanto e come questa Delibera impatti negativamente gli utenti e il mercato, senza nessuna ragione, dal momento che è possibile prevenire e contrastare efficacemente la frode “SIM Swap” senza ricorrere a misure, come quelle introdotte, che bloccano di fatto la portabilità. Ben prima dell’approvazione, infatti, Iliad ha segnalato alle Autorità l’ampiezza del disagio che si sarebbe venuto a creare, cosa che poi si è puntualmente verificata in queste prime 7 settimane di applicazione delle nuove regole. Il disagio arrecato è evidente, è stato riportato e testimoniato più volte dalla stampa – specializzata e non – e dall’Unione Nazionale Consumatori, che ha annunciato di aver presentato anche degli esposti.

Benedetto Levi, Amministratore Delegato di iliad Italia riguardo questa questione ha così dichiarato:

"Da sempre abbiamo fatto della trasparenza e della libertà di scelta un punto di orgoglio per la nostra azienda. Oggi ci troviamo in una situazione incomprensibile: senza pregiudicare l’impianto complessivo e le finalità della Delibera, basterebbe apportare piccoli correttivi per consentire a tutti gli utenti di cambiare operatore quando e come credono, senza dover incorrere in complesse procedure".

Levi è poi andato avanti aggiungendo:

"Il disagio è evidente basta guardare il numero di portabilità che ogni giorno si bloccano. Finora nessuno, né le Autorità né le Istituzioni, ci hanno chiesto di aver accesso ai dati. Basterebbe guardarli e rendersi conto che centinaia di migliaia di utenti sono bloccati, parliamo potenzialmente di 2 milioni e mezzo in un anno. Si tratta di milioni di persone che si troverebbero costrette, loro malgrado, a subire un disagio, vedendosi di fatto limitata la loro libertà di scelta. Questo senza poi voler tenere conto degli impatti sulle dinamiche concorrenziali e – non ultimo – dell’aggravio di lavoro per i tanti piccoli e medi imprenditori attivi nel settore retail telefonico che si trovano tutti i giorni a dover spiegare agli utenti che non è loro responsabilità se la portabilità non va a buon fine, rimettendoci tempo e risorse, senza nessun ristoro. Chiedo con forza alle Autorità e alle Istituzioni – conclude Levi – di convocare quanto prima un tavolo di lavoro, verificare se le nostre affermazioni corrispondono al vero, di confermare o smentire se ci sono stati già centinaia di migliaia di portabilità fallite, e di agire di conseguenza, individuando e implementando quanto prima quei semplici correttivi che possono risolvere definitivamente la situazione".

Sebbene, almeno per il momento, Iliad sia l'unica compagnia a essersi mossa "contro" la nuova normativa, alcuni utenti di altre compagnie hanno già avuto modo di provare in prima persona alcuni dei disagi che la nuova Normativa ha portato con sé: come ad esempio il rincaro dell'operazione di portabilità e subentro ad opera di Vodafone.