Immuni, Google e Apple aggiornano le API: comunicherà con le altre app

Le app di contact tracing che, come Immuni, si basano sul sistema sviluppato da Apple e Google ora potranno comunicare tra di loro e scambiarsi dati per un miglior tracciamento dei contatti.

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a cura di Lucia Massaro

Google e Apple hanno aggiornato le API che sono alla base delle applicazioni di contact tracing, come Immuni, utilizzate per tenere traccia (e contenere) i contagi da Coronavirus. I due colossi tecnologici si sono confrontati – nel corso degli ultimi mesi – con le autorità locali per migliorare la loro tecnologia. Il frutto di questi incontri è il recente aggiornamento che apporta interessanti modifiche al sistema di notifiche di esposizione.

Le novità principali possono essere raggruppate in cinque punti, così come possiamo leggere nel comunicato ufficiale:

  • le autorità pubbliche hanno ora una maggiore flessibilità nel determinare il livello di rischio quando viene rilevata un’esposizione
  • i valori di calibrazione del Bluetooth sono stati aggiornati in modo da migliorare la rilevazione di dispositivi vicini
  • sono stati aggiunti strumenti di debug per gli sviluppatori per una maggiore efficienza delle app
  • maggiore controllo dato agli utenti sulle notifiche (ora si possono, per esempio, abilitare o disabilitare tramite un pulsante)
  • supporto per l’interoperabilità tra le applicazioni di contact tracing sviluppate dai diversi Paesi.

Era solo questione di tempo prima che quest’ultimo punto diventasse realtà. Nel mese di giugno, infatti, i Paesi dell’Unione Europea hanno trovato un accordo per far sì che le diverse app possano funzionare ovunque in Europa. Una mossa che va a risolvere una delle criticità delle app di contact tracing: la mancata interoperabilità tra i diversi sistemi europei avrebbe intaccato l’efficacia delle app data l’apertura alla libera circolazione nello spazio Schengen.

L’interoperabilità avverrà ovviamente solo tra le applicazioni che hanno scelto un sistema decentrato (come vi abbiamo spiegato in un articolo dedicato) che sfruttano la tecnologia messa a punto da Apple e Google. Resterebbero fuori, dunque, le app delle nazioni che hanno scelto un’architettura centralizzata come la Francia. Insomma, si attendeva solamente la modifica delle API.

Infine, Google affronta un altro tema che ha attirato molte critiche: l’obbligo di attivare la geolocalizzazione per utilizzare i servizi Bluetooth. Il colosso di Mountain View ha fatto sapere che con il rilascio di Android 11, non sarà più necessario attivare la geolocalizzazione per le applicazioni di tracciamento dei contatti, come Immuni. A tutte le applicazioni diverse da quelle di contact tracing, invece, continuerà a essere vietata la possibilità di eseguire la scansione Bluetooth a meno che l’utente non attivi la geolocalizzazione. Nel frattempo, Immuni non sta riscuotendo un grandissimo successo in Italia dove i download sono fermi a 4,6 milioni.

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