In India applicazioni e videogiochi costano meno che in Italia, ma è un vantaggio per tutti noi

Da qualche giorno, in India le applicazioni costano la metà di quanto costano in Italia, il che potrebbe sembrare un'ingiustizia, ma scopriamo perché non lo è affatto e soprattutto perché potrebbe essere un vantaggio per tutto il resto del mondo.

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a cura di Gabriele Castoro

Grazie alla recente introduzione di nuovi "tier" nell'App Store, in India le applicazioni premium costano di meno e questo può essere un beneficio per tutti noi perché gli sviluppatori possono affacciarsi e generare introiti anche grazie ad una nazione molto popolata ma non proprio ricca.

Perché l'India può vantare applicazioni premium ad un costo minore di quello proposto in America ed Italia? 

Sostanzialmente perché il PIL pro capite indiano è di circa 1500 dollari, che se comparato a quello italiano (circa 34000 dollari) o a quello degli Stati Uniti d'America (circa 52000 dollari), è chiaramente molto basso. Per questo motivo, proporre un'applicazione a 0,99 dollari (60 rupie in India) "uccide" le vendite sotto ogni aspetto, limitando l'accesso al mercato indiano e fomentando anche la pirateria.

Per quale motivo allora gli sviluppatori avrebbero un vantaggio ad accedere al mercato indiano? Semplicemente perché l'India è la seconda nazione al mondo in quanto a popolazione: stando ai dati del 2011, l'India conta 1.266.084.834 persone. Numeri enormi se comparati ai circa 60 milioni di italiani e 300 milioni di Americani.

Angry Birds viene proposto ad un prezzo molto inferiore in India
Angry Birds viene proposto ad un prezzo molto inferiore in India

A questo punto, sembra chiaro che 60 rupie è un prezzo a dir poco assurdo per un'applicazione o un videogioco premium, rendendole di fatto "roba da ricchi".

L'introduzione dei nuovi tier nell'App Store indiano permetterà di proporre applicazioni ad un prezzo minore. Ma cosa sono i "tier"? Si tratta semplicemente delle fasce di prezzo, mentre il tier più basso al quale si poteva proporre un'applicazione era di 60 rupie, da ora gli sviluppatori potranno proporre i loro piccoli capolavori a 30 o addirittura a 10 rupie, due fasce di prezzo che (si spera) aumenteranno non poco le vendite essendo più accessibili all'indiano medio.

Ma non abbiamo ancora risposto alla domanda principale: "Perché dovremmo essere felici di pagare un'applicazione più di quanto sia pagata in India? Perché è una cosa buona per noi?"

Proponendo i videogiochi e le applicazioni ad un prezzo più accessibile, gli sviluppatori potranno finalmente essere competitivi ed appetibili sul mercato indiano, e questo dovrebbe tradursi in maggiori vendite, le quali permetteranno agli sviluppatori di creare videogiochi premium sempre di maggiore qualità, o almeno è questa la speranza di ogni videogiocatore e consumatore.

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