Instagram, esposti i dati di milioni di utenti minorenni?

Passando a un account aziendale, Instagram avrebbe esposto milioni di dati degli utenti, anche minori. Il Garante della Privacy irlandese indaga. La società rischia una multa salata.

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a cura di Lucia Massaro

La Data Protection Commission irlandese, la principale autorità europea di controllo sulla privacy, ha messo sotto la propria lente di ingrandimento Instagram. Le indagini hanno preso il via dopo una serie di segnalazioni secondo cui la popolare app avrebbe esposto i dati di milioni di utenti minorenni. Se le indagini dimostreranno l’effettiva violazione della normativa europea sulla privacy da parte di Instagram, la società potrebbe essere sanzionata con una multa di miliardi di dollari.

La presunta esposizione di indirizzi mail e di numeri di telefono degli utenti sarebbe causata da una falla nel sistema che li avrebbe esposti nel momento in cui gli utenti hanno trasformato il loro profilo da personale ad aziendale. Con un account business, infatti, si possono ottenere le statistiche sull’andamento dei post e del profilo stesso. In questo passaggio, dunque, mail e numero di telefono sono diventati pubblici e chiunque avrebbe potuto contattare l’utente.

Inoltre, queste informazioni potevano essere raccolte – fino allo scorso anno – usando la versione web di Instagram, in quanto incluse nel codice. Secondo David Stier, informatico statunitense che ha scoperto la falla, sarebbero stati esposti milioni di dati personali di minori. L’indagine sarà duplice. Da una parte, la DPC cercherà di indagare se sono state adottate tutte le misure necessarie per il corretto trattamento dei dati personali, soprattutto dei minori, e se Facebook impiega adeguate restrizioni sulla piattaforma per i minori. Dall’altra, esaminerà se Instagram sta rispettando le regole sulla protezione dei dati personali (GDPR).

Siamo sempre stati chiari sul fatto che quando le persone scelgono di creare un account aziendale su Instagram, le informazioni di contatto che hanno condiviso vengono visualizzate pubblicamente. È molto diverso dall’esporre le informazioni delle personeha spiegato un portavoce di Facebook a BBC.

La società rischia una multa salata. L’autorità ha il potere di imporre sanzioni pari al 4% del fatturato globale o 20 milioni di euro. La decisione della DPC, però, dovrà prima essere condivisa con le altre autorità europee per poter poi formulare la decisione finale.

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